Laura Antonelli, una cometa che illuminò il nostro mondo

Nella Casa del cinema a Villa borghese ha avuto luogo l'evento «Senza malizia», organizzato in collaborazione con l'ANVGD – Comitato provinciale di Roma. Dopo aver trascorso un'infanzia «infelice e disperata» nel campo profughi di Napoli, «la donna più bella dell'Universo» con i suoi film fece sognare milioni di italiani

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Laura Antonelli, una cometa che illuminò il nostro mondo

Con una mostra di fotografie e la presentazione di un video, si è aperta a Roma, nella Casa del cinema a Villa borghese, una rassegna cinematografica dedicata a Laura Antonelli, la grande attrice italiana di origini istriane stroncata da un infarto a Ladispoli, nel 2015, all’età di settantatre anni. Gli organizzatori dell’evento intitolato “Senza malizia”, che si è tenuto dal 29 novembre scorso fino a ieri, sono la Casa del cinema di Roma e l’ANVGD, Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia – Comitato provinciale di Roma. La mostra delle foto inedite della grande attrice (Lucchino Visconti la definiva “la donna più bella dell’Universo”), aperta al pubblico fino al 12 dicembre prossimo, è stata curata da Bernard Bédarida, autore e critico cinematografico, corrispondente a Roma della rete TV Francia 1 e da Nello Correale, regista che ha lavorato con Laura Antonelli in varie pellicole.

 

Un’attrice poliedrica

Come ha sottolineato durante l’apertura della mostra il direttore della Casa del cinema di Roma, Giorgio Gossetti, Laura Antonelli è rimasta, ingiustamente, ricordata come un’icona del film erotico, ottenendo notorietà e successo come protagonista sensuale nel film cult “Malizia” di Salvatore Samperi, nel 1973. Invece, fu un’attrice poliedrica, esibitasi con grande talento anche in pellicole drammatiche, ma sempre improntate sulla figura femminile dominante intorno alla quale gira il mondo.

Profuga istriana dalla forte personalità

Donatella Schürzel, presidente del Comitato ANVGD di Roma e vicepresidente nazionale dell’associazione, ha invece messo in risalto la sua figura di profuga istriana, nata a Pola nel 1941. L’attrice trascorse un’infanzia “infelice e disperata”, avendo vissuto l’esperienza dell’esodo nel campo profughi di Napoli (quello stesso nel quale ha vissuto per un po’ di tempo anche lo scrittore fiumano Enrico Morovich), ma nonostante ciò seppe costruirsi un’identità professionale di insegnante di educazione fisica a Roma, prima di approdare nel mondo del cinema. In questo senso, Antonelli fa parte di quella nobile schiera di donne istriane con una forte personalità che con grande perseveranza segnarono la storia come protagoniste, da Giuseppina Martinuzzi ad Alida Valli.

Laura Antonelli

Collaborò con registi di fama internazionale

I due autori della mostra fotografica hanno, invece, parlato della fotogenicità inusuale e del talento dell’attrice, che lavorò con grandi registi come Claude Chabrol in Francia (dove conobbe Jean-Paul Belmondo con il quale ebbe una travagliata relazione), Dino Risi, Luigi Comencini (per il quale vinse anche un Globo d’oro), Luchino Visconti, Mauro Bolognini e infine Ettore Scola.

Il giorno dopo sono stati proiettati il film “L’innocente” di Luchino Visconti, una coproduzione italo-francese, la pellicola “Mio Dio come sono caduta in basso” di Luigi Comencini e il film francese “Sans mobile apparent” di Phillipe Labro del 1971. In programma ieri invece i tre film “Peccato veniale” di Salvatore Samperi, “Divina creatura” di Giuseppe Patroni Griffi del 1975 e “Passione d’amore” di Ettore Scola, un’altra creazione che ha messo in risalto la bellezza e l’eroticità della grande attrice.

Le accuse, la depressione

La parabola ascendente di Laura Antonelli si interruppe nel 1991 a causa dell’uso di droghe, e solo dopo nove anni venne assolta dalla Corte d’appello di Roma, che la riconobbe consumatrice abituale di stupefacenti, ma non spacciatrice, come fu accusata in un primo tempo. Ritornò al cinema con “Malizia 2mila”, sempre diretto da Salvatore Samperi, ma incappò in una vicenda che le provocò una notevole depressione: a causa di un intervento di chirurgia estetica che andò male si trovò coinvolta in una lite giudiziaria che la sconvolse e la fece precipitare in una profonda crisi psicologica e si ritirò dallo schermo a soli cinquant’anni.

Gli ultimi anni di vita

Visse gli ultimi anni della sua vita a Ladispoli, avendo riscoperto il conforto della fede e della pratica religiosa, tanto che rifiutò una pensione speciale per meriti assegnatale dal Ministero della cultura. Nella sua ultima intervista al periodico “L’Ortica”, nel 2012, descrisse il mondo dello spettacolo come “frivolo e privo di valori, oltre che diseducativo per i giovani”. Come ha concluso nella sua presentazione alla Casa del cinema, Giorgio Gossetti, Laura Antonelli fu una cometa nel firmamento che illuminò il nostro mondo per un attimo, importante per noi spettatori, ma tragico per lei, dal principio alla fine.

*già Ambasciatore della Repubblica di Croazia in Italia

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