
Nella sede della Regione litoraneo-montana a Fiume è stato celebrato il 15º anniversario dell’iscrizione della scala istriana nella lista del patrimonio immateriale dell’UNESCO e il 20º anniversario dell’entrata in vigore della Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale in Croazia.
Le melodie tradizionali
A rappresentare la Regione è stata Sonja Šišić, capo del Dipartimento per la cultura, lo sport e la cultura tecnica, che ha partecipato all’incontro insieme al direttore dell’ente “Ivan Matetić Ronjgov”, Darko Čargonja, alla presidente dell’Unione musicale croata della Regione litoraneo-montana (HGU), Nikolina Tomljanović, alla presidente onoraria dell’HGU della regione, Jadranka Čubrić e ai rappresentanti dell’Associazione dei suonatori e cantori dell’isola di Veglia, Darko Dujmović (segretario), Klaudije Dunato (presidente) e Zoran Karlić della Società culturale artistica “Ivan Fonović Zlatela” di Chersano. L’incontro si è aperto con l’intonazione della classica “mantinjada” basata sulle ben note melodie tradizionali, in pericolo d’estinzione proprio perché non appartiene alla musica temperata che possiamo ascoltare quotidianamente.
“Grazie all’inserimento della scala istriana nella lista dell’UNESCO nel 2009, si è contribuito alla conservazione e valorizzazione di questa forma musicale – ha dichiarato nell’occasione Sonja Šišić –. Nella nostra area si svolgono vari eventi e vengono curate tradizioni legate alla scala istriana, che ricordiamo essere un particolare tipo di scala pentatonica tipica della musica tradizionale dell’Istria, del Litorale croato e delle isole del Quarnero. La Regione è molto attenta alla sorte del nostro patrimonio culturale immateriale e vuole continuare promuovere questi valori. La protezione della nostra tradizione non sarebbe così efficace senza il supporto dell’Unione musicale croata”, ha osservato Šišić, cedendo la parola a Nikolina Tomljanović.

Foto: RONI BRMALJ
Fieri della tradizione
“Siamo fieri della nostra tradizione, per cui questo è un grande giorno per noi e per la nostra Unione. Oggi siamo testimoni del passaggio dei costumi musicali da una generazione all’altra e speriamo che tali usanze non vadano perdute”, ha auspicato Tomljanović, mentre Jadranka Čubrić ha aggiunto che questo “è un pezzo estremamente importante della nostra storia musicale”.
“Ivan Matetić Ronjgov (il grande compositore e melografo che ha salvato gran parte del patrimonio musicale istriano dall’oblio, nda) credeva in questa musica e desiderava preservarla, anche se alcuni dicevano che si trattasse di musica ‘priva di orecchio musicale’ – ha osservato Darko Čargonja –. Ha creato un sistema di notazione di sei note utilizzato nel canto e nella musica, chiamandolo scala istriana. Voleva dimostrare al mondo che la nostra musica litoraneo-istriana avesse un valore come ogni altra musica tradizionale. Mi permetto di dire anche più preziosa poiché è originale”, ha puntualizzato.
Continuare la missione di Matetić
Darko Dujmović ha consegnato in seguito alla capodipartimento Sonja Šišić una copia della dichiarazione UNESCO sulla protezione del patrimonio culturale immateriale. “Anche noi continuiamo la missione di Matetić di preservare la tradizione e collaborare con le istituzioni, così come con l’Unione musicale croata”, ha dichiarato.
Sono stati successivamente annunciati gli eventi legati alla scala istriana: questo sabato alle 17 a Dobrinj si svolgerà il 36º incontro dei suonatori, con competizioni per giovani cantori e suonatori dell’isola di Veglia. Inoltre, domenica 29 settembre, nelle ore mattutine, in diverse località dell’isola di Veglia (Jurandvor, Porat, Santa Maria Maddalena, Njivice, Kornić, Verbenico e altre), i membri dell’Associazione dei suonatori e cantori dell’isola di Veglia si esibiranno proponendo il canto a due voci con intervalli stretti tipico dell’isola.

Foto: RONI BRMALJ
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