«L’arte oltre il visibile». Opere tattili che superano le barriere fisiche

L’artista connazionale Bruno Paladin partecipa a GO! 2025 Nova Gorica – Gorizia

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«L’arte oltre il visibile». Opere tattili che superano le barriere fisiche
Bruno Paladin nel suo studio. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Come far sì che l’arte sia accessibile a tutte le categorie di cittadini e così anche alle persone non vedenti? Ci hanno pensato gli artisti che hanno preso parte alla mostra internazionale “L’arte oltre il visibile” promossa dal Museo del Goriziano (Goriški muzej) in collaborazione con l’Associazione intercomunale dei ciechi e degli ipovedenti di Nova Gorica e KUD Artes. Il percorso espositivo è allestito nei locali del Centro Mercator di Nova Gorica, dove è stata aperta la più grande galleria tattile internazionale in Slovenia. Il progetto fa parte del programma ufficiale della Capitale europea della Cultura 2025 Nova Gorica – Gorizia.

“L’arte oltre il visibile” è una mostra divisa in due parti. La prima parte è intitolata “Il mondo esistente” e comprende esempi di buone pratiche già presenti in Slovenia e in Italia. Nel suo ambito vengono presentate copie, modelli e adattamenti di opere d’arte con l’ausilio dei quali viene illustrata ai visitatori la storia dell’arte dall’antica Grecia ai giorni nostri.

Una collaborazione sperimentale
La seconda parte dell’esposizione è intitolata “Il mondo in divenire” e si presenta come una collaborazione sperimentale tra artisti e utenti per creare adattamenti di opere d’arte. Sono stati invitati a partecipare al progetto 17 artisti – scultori, pittori, grafici e artisti concettuali – provenienti da Slovenia, Italia e Croazia. Una parte essenziale di questo esperimento, come si legge nel testo di presentazione della mostra firmato dal curatore e pedagogista del Museo del Goriziano, David Kožuh, è stata la formazione svoltasi in due incontri durante i quali gli artisti hanno appreso le basi della cecità e della disabilità visiva, hanno partecipato a visite guidate per non vedenti e ipovedenti e, infine, hanno fatto toccare le loro opere. L’obiettivo era incoraggiare i partecipanti ad adattare il loro abituale processo artistico per rendere le nuove opere d’arte tattili. La maggior parte di loro aveva già colto l’essenza dell’adattamento nelle bozze inviate, con alcuni di loro si è lavorato insieme per finalizzare questa fase.

La creatività non ha confini
Al progetto ha preso parte, unico dalla Croazia, l’artista connazionale Bruno Paladin, il quale ci ha riferito che è stato invitato a partecipare in quanto nella zona operano delle gallerie che seguono la sua attività artistica. “Dal momento che diversi miei lavori sono realizzati in legno, hanno pensato che di conseguenza avrei potuto contribuire alla mostra tattile – ci ha spiegato –. Sei mesi fa sono stati organizzati degli incontri con i non vedenti e gli ipovedenti e in quell’ambito noi artisti abbiamo avuto modo di capire quali difficoltà queste persone debbano affrontare non potendo immaginare un’opera d’arte, ma potendola ‘vedere’ soltanto con il tatto. La mia idea è stata quella di dare loro la possibilità di creare da soli delle sculture e dei rilievi, per cui ho costruito un tavolo con una pompa a vuoto e sopra vi ho collocato una cornice sulla quale è tesa una membrana di gomma molto elastica. Dopo che sul piano di lavoro vengono sistemati degli oggetti, ovvero figure geometriche e lettere, su di essi viene appoggiata la cornice con la membrana e viene aspirata l’aria. In questo modo gli oggetti vengano ‘coperti’ interamente dal morbido strato di gomma che permette ai non vedenti di immaginare e disporre questi oggetti a loro piacimento. Sopra si può in seguito collocare anche una scatola di legno nella quale si fa colare il gesso. Dopo mezz’ora, si ottiene il negativo in gesso della composizione che hanno creato e vi possono applicare l’argilla. Il rilievo si può in seguito lasciare ad asciugare e cuocere per ottenere un’opera che hanno fatto loro stessi”, ha spiegato Paladin, aggiungendo che durante l’incontro con i non vedenti gli artisti hanno potuto indossare degli occhiali che simulavano malattie che causavano la cecità e problemi alla vista, come il glaucoma.
La mostra rimarrà in visione fino al 13 dicembre di quest’anno.

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