L’appartenenza al territorio in un contesto di «Mitteleuropa»

Nel fine settimana negli ambienti della nuova libreria VBZ a Fiume la connazionale Laura Marchig ha proposto una lettura scenico-musicale tratta dal suo romanzo «Schmarrn»

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L’appartenenza  al territorio in un contesto di «Mitteleuropa»
Musica e recitazione nella nuova pièce a firma di Laura Marchig. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

È tratto, o ispirato, dal romanzo “Schmarrn” nell’ambito di quello che l’autrice connazionale Laura Marchig definisce un “progetto ibrido”. Dal libro, un ricettario famigliare che racconta storie e intrecci legati alla sua famiglia in vari momenti storici in un contesto di terra di confine. Il progetto è ibrido in quanto vi è stata dapprima una trasposizione cinematografica e poi quella teatrale. Abbiamo assistito a “Kako oprati naočale i ostali korisni životni recepti” (Come pulire gli occhiali e altre utili ricette di vita), una lettura scenico-musicale proposta negli spazi della nuova libreria VBZ in Corso a Fiume. Grazie alla recente assegnazione dei locali del vecchio emporio “Na-Ma” all’editrice VBZ, passato negli anni per le mani di varie imprese commerciali, in città si è venuto a creare un luogo in cui proporre contenuti culturali.

Venerdì sera e quindi nella mattinata di sabato, è stato messo in scena il singolare racconto a due voci in cui si sono alternate Laura Marchig, autrice e regista, e l’affermata attrice zagabrese Dunja Sepčić che lavora per la TV e il cinema. La sua voce suadente, caratteristica, ne fa anche un’eccellente doppiatrice.
“Ho tratto dal romanzo uno spettacolo teatrale in cui riflettiamo sul concetto di territorio, riprendendo da ‘Schmarrn’ le parti più filosofiche. Si parla della storia, del susseguirsi degli eventi, della natura di questa parte del mondo”.
Ci si riferisce al concetto di appartenenza al territorio in un contesto di “Mitteleuropa”, di appartenenza a una minoranza nazionale e di rapporti tra le culture a contatto. Questo pezzo teatrale racconta gli eventi e le storie famigliari prevalentemente in croato, con diversi interventi in dialetto fiumano.

Un omaggio a Fučić e Matejčić
Come ci ricorda Laura Marchig, ci sono due corresponsabili per la nascita del progetto, due storici dell’arte che hanno dedicato parte della loro vita allo studio del territorio in cui viviamo. Si tratta di Branko Fučić e Radmila Matejčić. Lo spettacolo proposto da Marchig vuole essere anche un omaggio a entrambi. Tra l’altro, ricorre il 25esimo anniversario della scomparsa di Fučić che ha dato lo spunto per il titolo stesso. Fu lui a dare la “ricetta” su “come pulire correttamente gli occhiali per vedere meglio i segnali disseminati lungo il nostro percorso di vita”.
Nel recital si inseriscono, dal vivo, musiche originali scritte ed eseguite da Darko Jurković Charlie e Ivan Valušek. Il primo alla chitarra e il secondo al sitar e percussioni, hanno creato, in chiave jazz, un’atmosfera nostalgica che sa di Mediterraneo e quindi di un misto di culture. Il progetto è curato dall’Organizzazione artistica Fedra art projekt con il sostegno del Dipartimento per l’educazione, l’istruzione, la cultura, lo sport e i giovani in seno alla Città di Fiume e della Regione litoraneo-montana.

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