L’«Annus Mirabilis 1922» negli occhi degli studenti

Notte del libro. La SMSI «Dante Alighieri» di Pola ha ospitato la parte conclusiva del progetto del Collegio regionale dei bibliotecari scolastici della Regione istriana

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L’«Annus Mirabilis 1922» negli occhi degli studenti
La presentazione della produzione di James Joyce. Foto: FREDY POROPAT

Nell’ambito della Notte del libro, che rientra nella Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore, che ricorre il 23 aprile, nella Scuola media superiore italiana “Dante Alighieri” di Pola si è svolta la parte conclusiva del progetto promosso dal Collegio regionale dei bibliotecari scolastici della Regione istriana, denominato “Annus Mirabilis 1922”. Un tema azzeccatissimo, ispirato appunto all’uscita nel 1922 del romanzo “Ulysses” (Ulisse) dello scrittore irlandese James Joyce e considerato uno dei più importanti della letteratura del 20.esimo secolo. Quest’anno inoltre è molto significativo nella storia della letteratura in quanto ha coinvolto (in particolar modo per l’edizione dei migliori componimenti narrativi) i maggiori scrittori dell’epoca, oltre a Joyce, Virginia Woolf, Franz Kafka, Marcel Proust, Italo Svevo e Thomas Stearns Eliot.

Mostre, recite, performance…
Al programma, molto ben curato e fatto con estrema disinvoltura (e si parla nel concreto della mostra dei ritratti degli autori, di manifesti, recitazione, performance, film e dei curriculum vitae degli eccelsi scrittori), hanno preso parte ben 7 Scuole medie dell’Istria, tra cui appunto la “Dante Alighieri” (purtroppo gli allievi erano all’Escape room di Trieste e quindi non erano presenti all’appuntamento), la Scuola di Arti applicate e design di Pola, il Ginnasio polese, la Scuola per il turismo, l’industria alberghiera e il commercio di Pola, la Scuola di avviamento professionale di Pola, il Collegio di Pisino e la Scuola media “Zvane Črnja” di Rovigno.

L’anno della svolta
L’evento è stato presentato dalla bibliotecaria della “Dante Alighieri”, Elda Pliško Horvat, la quale per il sostegno e la partecipazione al progetto ha ringraziato innanzitutto la direttrice del Collegio regionale dei bibliotecari scolastici, Dragica Pršo, nonché i colleghi che con grande entusiasmo e disponibilità si sono inclusi nel progetto, i presidi dei singoli istituti scolastici e ovviamente gli allievi.
”Siamo nel 1922, in Europa dopo la Grande guerra – ha iniziato Pliško Horvat per creare la giusta atmosfera –, desolata, povera, devastata, quando si rende visibile che tutto è possibile!”. Quest’anno in pratica rappresenta una svolta nella letteratura europea, ad iniziare dal grande poema “La terra desolata” di Thomas Stearns Eliot e dalla pubblicazione dell’”Ulisse” di Joyce, avvenuta il 2 febbraio del 1922, giorno del suo 40.esimo compleanno. L’opera suscitò all’epoca e continua a suscitare anche al giorno d’oggi polemica, stupore, ammirazione e rifiuto. Lo scrittore, definito come un viaggiatore esigente ed estremamente critico, assieme alla moglie ventenne Dora, giunse a Pola all’età di 22 anni, dove non si trovò bene, però lasciò il proprio segno grazie al carisma notato nei locali che frequentava (come tra l’altro nelle altre città in cui soggiornò).

Autori a confronto
Le curiosità legate a Joyce sono rappresentate dalla passione per il cioccolato e il grande amore nei confronti dei gatti, a differenza dei cani che non sopportava. Da parte sua Woolf non era impressionata dall’“Ulisse”, anche se entrambi nella scrittura avevano degli elementi in comune, quali il monologo interno e il rapporto critico nei confronti dei valori tradizionali. Nel 1922 fu edito il suo romanzo “La stanza di Jakob”, che è da definirsi il primo romanzo sperimentale e modernista. Insomma Woolf era una personalità specifica, come pure gli altri suoi succitati colleghi. Franz Kafka era peculiare, solitario, debole, segnato dal complesso di non appartenenza alla famiglia, legato al luogo di nascita, al mondo della letteratura, con un approccio a dei temi pesanti e nel 1922 pubblicò “Un digiunatore”, che è il suo secondo romanzo, però non è riuscito a terminare il “Castello”. All’età di 51 anni, nel 1922 morì Marcel Proust, che tra l’altro soffriva del complesso di Edipo. Proust è autore del ciclo di romanzi “Alla ricerca del tempo perduto” e nel suo focus è il tempo quale categoria soggettiva.
Ha fatto seguito la presentazione della produzione di Ettore Schmitz, alias Italo Svevo, che non cela l’appartenenza alle due culture e alle due lingue (italiana e tedesca). Sempre nel ‘22 Schmitz pubblicò il suo grande romanzo “La coscienza di Zeno”, che nella critica letteraria viene definito come il primo grande testo letterario ispirato al pensiero di Sigmund Freud. Dello scrittore e del suo romanzo si sono occupati gli studenti della IVa della “Alighieri” seguiti dalla professoressa Luana Moscarda. Infine si sono presentati gli alunni, autori della mostra dei ritratti dipinti a olio su tela. L’esposizione propone una serie di scrittori illustri.

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