L’amore ai tempi del coronavirus

Gennaio porta all’Art cinema di Fiume otto pellicole che parlano del più bello dei sentimenti umani in modalità pre-Covid, fatto di carezze e vicinanza. Saranno proposti quattro lungometraggi della Disney (in lingua inglese con sottotitoli) e altrettanti film

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L’amore ai tempi del coronavirus

La fuga da questa “nuova normalità”, come è stata definita la situazione legata alla pandemia che persiste da marzo dell’anno scorso, spesso è possibile soltanto con un buon libro o un film che ci faccia dimenticare le restrizioni e le paure. Per questo motivo, l’Art cinema di Fiume ha deciso di dedicare il mese di gennaio agli incontri dal vivo, seppur nel rispetto delle misure entiepidemiche, e ha intitolato il programma del mese di gennaio “L’amore ai tempi del corona”, parafrasando il titolo del celebre romanzo di Gabriel Garcia Marquez, “L’amore ai tempi del colera”.
L’amore che troveremo al cinema all’inizio del 2021 non è l’amore come lo abbiamo vissuto nel 2020, ma quello di una volta, fatto di carezze, vicinanza e intimità senza mascherina e disinfettanti.

Biancaneve e i sette nani

Appuntamenti per grandi e piccini
Gli otto appuntamenti di gennaio sono divisi in due parti, una per i bambini e l’altra per gli adulti. Gli appuntamenti destinati ai bimbi, ma anche a coloro che amano i classici d’animazione, sono alle ore 16 e si tratta di quattro lungometraggi della Walt Disney: “Biancaneve e i sette nani” (1937), “Cenerentola” (1950), “Lilly e il Vagabondo” (1955) e “La bella addormentata nel bosco” (1959). Tutti i cartoni sono in lingua originale (inglese) con i sottotitoli in croato.
Il programma per adulti segue alle ore 18 e comprende quattro drammi d’amore che garantiscono una serata di sospiri e forse qualche lacrima.
Il primo film della serie è “Splendore nell’erba” (Splendor in the Grass), un film del 1961 diretto da Elia Kazan. Nel 1928, due giovani si amano, ma i genitori del ragazzo gli impongono di laurearsi prima di pensare al matrimonio. Lei, abbandonata, ha un tracollo nervoso e viene ricoverata in clinica. Quando ne esce, la crisi del ‘29 ha rovinato la famiglia dell’ex fidanzato. Per scoprire il finale basta fare una capatina in centro città e acquistare il biglietto per il cinema.
Il secondo film è “Come eravamo” (The Way We Were), un film del 1973 diretto da Sydney Pollack e interpretato da Barbra Streisand e Robert Redford. Il film ottenne l’Oscar per la miglior colonna sonora e la miglior canzone (The Way We Were di Marvin Hamlisch), nonché la nomination alla Streisand come miglior attrice. Dalla seconda metà degli anni Trenta fino ai primi anni Sessanta, passando per la Seconda guerra mondiale e il maccartismo, il film narra la tormentata storia d’amore tra Hubbell Gardiner, giovane e bellissimo esponente della upper class bianca e protestante statunitense (WASP), e Katie Morosky, ragazza ebrea appartenente alla Lega dei Giovani Comunisti.

Non per soldi… ma per amore

Film più recenti aspettando San Valentino
La seconda metà del mese prevede la pellicola “Non per soldi… ma per amore” (Say Anything…), una commedia romantica uscita nel 1989 e diretta da Cameron Crowe. Nel 2002, Entertainment Weekly lo ha proclamato miglior commedia romantica moderna; la stessa rivista lo ha pure inserito all’undicesimo posto nella scaletta dei migliori 50 Highschool Movie di sempre.
Lloyd Dobler è un aspirante kickboxer e un mediocre studente, al contrario di Diane Court che ha appena vinto una borsa di studio per l’Inghilterra e che sa cosa vuole dalla vita. Ma se le ambizioni di Diane sono concrete nel futuro, è nel presente che la ragazza non vive: accettando di uscire con Lloyd, Diane non solo scoprirà il mondo al di là dei libri, ma soprattutto il lato romantico di Lloyd.
Il programma si chiuderà con lo splendido “I ponti di Madison County” (The Bridges of Madison County), un film romantico del 1995 diretto e interpretato da Clint Eastwood, con Meryl Streep, tratto dall’omonimo romanzo di Robert James Waller.
Il film, ambientato nello stato dell’Iowa, narra della storia d’amore tra Francesca, una casalinga quarantacinquenne di origini italiane, di Bari, e Robert, un fotografo freelance cinquantaduenne.

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