Presso l’Aula consiliare della Città di Fiume ha avuto luogo la presentazione del libro “Vis – posljednja nada” (Lissa – l’ultima speranza) dell’esploratore subacqueo, fotografo, storico e scrittore Danijel Frka. Organizzato dall’Associazione dei combattenti antifascisti e degli antifascisti di Fiume (Uaba Fiume) e dalla casa editrice zagabrese “Despot Infinitus”, oltre a quella dell’autore l’evento ha visto la presenza del presidente dell’organizzazione, Vojko Obersnel, dell’editore Zvonimir Despot, del presidente dell’Uaba regionale, Dinko Tamarut (per l’occasione anche nelle veci di rappresentante del presidente della Regione litoraneo-montana, Zlatko Komadina), del sindaco e vicesindaco del capoluogo quarnerino, rispettivamente Marko Filipović e Goran Palčevski, nonché della prima cittadina di Comisa (Komiža), Tonka Ivčević.
Un formato enciclopedico
A seguito dei saluti ai numerosi convenuti, Obersnel ha rilevato che, date la voluminosità e il valore dello scritto, come anche l’importanza strategica di Lissa nel Secondo conflitto mondiale, il formato dello stesso è da considerarsi enciclopedico. In tale contesto ha spiegato che, soprattutto nel succitato periodo, l’isola fu una base fondamentale e un punto d’incrocio delle vie adriatiche, l’unica su cui i tedeschi non misero mai piede, nonostante le serie intenzioni e i preparativi. Il suo rilievo è connesso all’aeroporto di Lissa, essenziale centro logistico, dove furono salvati più di 4mila piloti alleati, in cui dal 1944 era sito il quartier generale supremo dell’Esercito di liberazione nazionale, guidato da Josip Broz Tito. Successivamente, Filipović ha espresso la sua soddisfazione per la scelta di presentare il volume anche a Fiume, città orgogliosa del suo passato antifascista, nelle cui fondamenta è profondamente radicato, come in quelle dell’Europa moderna. Sulla falsariga delle loro parole, Tamarut ha affermato che questa è un’altra vicenda relativa alla lotta di liberazione nazionale dal regime antifascista (NOB) tesa a rilevare l’importanza di Lissa per gli isolani e per tutta la Dalmazia durante la Seconda guerra mondiale.
L’apice di una lunga ricerca
Nel libro, pubblicato nel 2022 in croato e in inglese, l’autore riporta i risultati inerenti alle sue ricerche storiche, i quali rivelano una miriade di fatti completamente sconosciuti riguardanti il ruolo, la costruzione e l’utilizzo dell’aeroporto militare alleato sull’isola di Lissa nel summenzionato periodo. A confermarlo è stato Zvonimir Despot, specificando che lo scritto, che vanta tantissimi plausi, sia nel Paese che all’estero, nonché ottime recensioni americane, rappresenta l’apice del lavoro di ricerca di Frka. Ringraziando gli organizzatori per l’iniziativa, Tonka Ivčević si è detta felice della consistente presenza del pubblico fiumano all’incontro, soprattutto in considerazione del fatto che gli argomenti trattati non riguardano direttamente la città.
Molto interessante l’aneddoto relativo alle motivazioni che hanno ispirato Danijel Frka a studiare e approfondire i contenuti del volume, che inizialmente avrebbe dovuto essere una semplice brochure informativa. “Nel 2017, mentre mi trovavo a Lissa in occasione della settimana dedicata alle immersioni, feci visita al Museo – ha raccontato, riportando che – lì incontrai una famiglia inglese curiosa di saperne di più in merito all’isola durante il Secondo conflitto mondiale, quando il loro nonno vi atterrava con il suo aereo in qualità di pilota. Non essendoci alcun tipo di informazioni a riguardo, mi venne l’idea di realizzare un opuscolo informativo per l’Ente per il turismo locale. Però, durante le ricerche negli archivi americani e inglesi venni in possesso di un corposo materiale interessante, tanto da decidere di dedicargli lo spazio che meritava e di scrivere un libro, sul quale lavorai per tre anni”.
L’importante ruolo della località
Come precedentemente accennato, i dati sulle attività inerenti all’aeroporto di Lissa la dicono lunga sulla sua importanza non solo per i difensori dell’isola, bensì anche per i piloti, sia nazionali che alleati (in primis americani e britannici), per i quali rappresentò l’ultima speranza di salvezza dalla caduta e da una morte atroce nelle profondità dell’Adriatico. In quanto gli stessi incompleti, a detta dell’autore probabilmente non si verrà mai esattamente a sapere quante vite abbia salvato, ma dai documenti conservati le informazioni inerenti al numero degli sbarchi forzati sono abbastanza impressionanti. A fine incontro i convenuti hanno avuto modo di vedere alcuni filmati esclusivi girati all’aeroporto di Lissa nel periodo in questione.
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