«L’abito da sposa» accomuna donne diverse

L'associazione CRUT – Università di Trieste APS ha rallegrato il pubblico della Comunità degli Italiani di Cittanova tra battute e fraintendimenti

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«L’abito da sposa» accomuna donne diverse
La scelta dell’abito. Foto: Nicole Mišon

C’è chi sogna di indossare l’abito bianco fin da bambina, immaginandosi il giorno del matrimonio in ogni dettaglio, con la speranza e il desiderio che sia unico e indimenticabile. Crescendo magari si danno priorità ad altri aspetti: l’amore prima della cerimonia, il rispetto al di là delle apparenze, l’aiuto reciproco quotidiano davanti alle formalità. Lo sanno bene le protagoniste dello spettacolo “L’abito da sposa” proposto dall’Associazione CRUT – Università di Trieste APS e presentato presso la Comunità degli Italiani di Cittanova. Una commedia simpatica, spiritosa e frizzante che mette in scena generazioni e personaggi femminili diversi, se non addirittura opposti, dando vita a battute e fraintendimenti che coinvolgono il pubblico tra applausi e ilarità.
Una mamma agitata e impaziente, interpretata da Mariacristina Fedele, che vuole a tutti i costi vedere la figlia indossare un magnifico abito rigorosamente bianco e di alta sartoria il giorno del fatidico sì. Una cognata, Erica Cappello, con alle spalle tre matrimoni, che ama sentirsi al centro dell’attenzione ed essere la protagonista assoluta. Una figlia pragmatica, interpretata da Monica Delle Donne, che ha smesso di crede nella favole, ma che ha trovato l’amore della sua vita e vuole costruirsi un futuro assieme a lui, ma senza i mille fronzoli di una cerimonia nuziale. Per far funzionare un atelier è necessaria una direttrice, Olivia Giannini, possibilmente calma e con molto sangue freddo per trovare un compromesso tra i desideri delle clienti e quelli delle loro accompagnatrici. Infine, Anna Corrente è l’infaticabile sarta, oberata dal troppo lavoro, che non ha tempo per inutili chiacchiere, intenta a prendere le misure a chiunque pur di ritornare quanto prima a dedicarsi alle sue creazioni. Personaggi diversi, i quali funzionano messi assieme e rispecchiano fedelmente i diversi punti di vista che le persone hanno sul matrimonio. Tutte loro sono dirette con destrezza da Giorgio Amodeo, regista della commedia. Tra un’entrata e l’altra e tra uno stacco di scena e quello successivo, a far compagnia al pubblico che si chiede cosa può ancora succedere all’interno di un negozio di abiti da sposa, sono inserite le musiche di Felix Mendellsohn Barthology.
A dare il benvenuto alle attrici, a introdurre lo spettacolo e alla fine a ringraziare tutti per la loro partecipazione, offrendo un omaggio floreale al cast ci ha pensato Cristina Fattori, presidente della Comunità degli Italiani di Cittanova.

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