La voce poetica esplorata in modo innovativo e affascinante

I poeti Loredana Bogliun e Gašper Malej hanno presentato le loro sillogi nel giardino della Casa dei castelli istriani di Momiano dinanzi a un pubblico raffinato e attento

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La voce poetica esplorata in modo innovativo e affascinante
Gašper Malej e Loredana Bogliun. Foto: ERIKA BARNABA

La poesia ha incontrato il pubblico in “Poetando”, un incontro tenutosi nel suggestivo giardino della Casa dei castelli istriani di Momiano, gestita dal Museo storico e navale dell’Istria. Due voci poetiche, Loredana Bogliun e Gašper Malej, hanno presentato rispettivamente i loro volumi “La peicia” (La piccola) e “Sotto quel continente”, regalando al pubblico un dialogo letterario intenso e coinvolgente. I poeti stessi hanno offerto un’interazione diretta e personale, introducendosi l’un l’altro, creando un’atmosfera di complicità e di scoperta reciproca. Questo approccio intimo e dialogico ha permesso agli spettatori di entrare subito in sintonia con i protagonisti della serata, catturando l’essenza del titolo “Poetando”.

Grande valore letterario
Nata a Pola nel 1955 in una famiglia connazionale dignanese, Bogliun è una scrittrice e poetessa di grande rilievo nel panorama letterario contemporaneo, conosciuta per la sua abilità di fondere tradizione e modernità, creando opere che risuonano con le radici culturali dell’area adriatica. “La peicia” non fa eccezione: un titolo che evoca immediatamente le immagini di un dialetto che la scrittrice adopera con maestria per esplorare temi universali come l’identità, l’appartenenza e la memoria collettiva. La sua riproposizione in versione plurilingue non è solo un omaggio alla diversità culturale della penisola italiana e del mondo slavo, ma anche un documento di grande valore letterario, storico, etnico e sociale. La raccolta lancia un grido di connessione e di continuità tra queste culture, sottolineando l’importanza della memoria storica e dell’identità linguistica. Edito dalla “Arcipelago Itaca” propone una straordinaria raccolta che arricchisce la Collana Sorgiva, dedicata alle riedizioni di volumi di poesia e ad altre produzioni speciali. Le poesie, originariamente scritte in dignanese, un idioma istroromanzo, sono accompagnate dalle versioni in italiano e dalle traduzioni in dialetto ciacavo, lingua croata e lingua slovena. Questa scelta plurilingue non solo valorizza la ricchezza linguistica della regione, ma anche enfatizza l’importanza della conservazione e della promozione delle lingue minoritarie. Il volume vede la collaborazione di traduttori di alto livello e la postfazione di Fulvio Tomizza, intitolata “Il mondo di Loredana Bogliun”, che risale al 1996 ed è stata inclusa nel libro antologico dell’autrice “Graspi/Grappoli”, pubblicato nel 2013 dalla nostra Casa editrice Edit. Questo contributo, insieme alla prefazione di Manuel Cohen e agli appunti critici di Andrea Zanzotto e Franco Loi, arricchisce ulteriormente il volume, fornendo contesti critici e interpretativi essenziali per una comprensione approfondita dell’opera di Bogliun. Il volume presenta le riproduzioni di tre opere dell’artista Giorgio Celiberti, come quella in copertina intitolata “Contemporaneo – Affresco”, che aggiunge un ulteriore strato di profondità estetica al libro.

Mappa di sentimenti
Con uno stile incisivo e riflessivo, Malej ha saputo affascinare i presenti, condividendo frammenti del suo universo poetico che esplorano temi di grande rilevanza e introspezione. Le sue letture hanno offerto spunti di riflessione e momenti di intensa partecipazione emotiva. “Sotto quel continente” fa parte della collana “Qui e altrove” di Ronzani Editore. Poeta sloveno di rilievo e figura chiave nella mediazione culturale tra Italia e Slovenia, Malej ha presentato un’opera che esplora la profondità della voce poetica in modi innovativi e affascinanti. Il volume attraversa le emozioni, i ricordi e le riflessioni dell’autore, offrendo al lettore una mappa di sentimenti e pensieri che toccano le corde più profonde dell’animo umano. Nato a Capodistria nel 1975 e dirigente dell’Associazione artistico-culturale Zrakogled, Malej concepisce la poesia come una trascrizione di voci interiori che emergono cristalline, oniriche e subacquee, fino a rompere con un grido che annuncia un fulgore. Questa consapevolezza porta l’autore a bandire la violenza dell’ovvio e l’esibizionismo, creando versi che parlano, sussurrano e balbettano fino a culminare in espressioni di lucida intensità. Con la sua abilità di traduttore e mediatore culturale, Malej offre una raccolta che invita i lettori a esplorare la profondità della voce interiore, superando l’ovvio e abbracciando una realtà fatta di luce e parole sobrie. Questo ideale poetico si riflette nella visione di un luogo di purezza e verità, dove la poesia diventa un mezzo per raggiungere una nuova consapevolezza.

Un pubblico raffinato
Tanja Šuflaj, responsabile della Casa dei castelli, ha sottolineato l’importanza di valorizzare eventi di questo genere esprimendo la propria gratitudine per la presenza degli autori: “Serate come queste vanno valorizzate e questo ambiente si presta a farlo. Il pubblico della poesia è sempre un pubblico raffinato e attento,” ha dichiarato Šuflaj, riflettendo così anche il pensiero condiviso dai poeti stessi. Profondo pure l’intermezzo musicale proposto da Leonard Medica Gregorič, chitarrista che ha offerto un’esibizione di assoli, che ha saputo accompagnare e amplificare le emozioni suscitate dalle poesie.
Il pubblico, che ha visto pure la presenza di rilevanti storici e scrittori come Gaetano Benčić e Lorella Limoncin Toth, soprintendente ai Beni culturali per la Regione istriana, è stato quindi immerso in un’atmosfera di rara bellezza artistica, potendo così apprezzare l’armonia tra poesia e musica, due forme d’arte che, pur nella loro diversità, si sono perfettamente integrate. “Poetando” si è rivelata non solo una serata letteraria di grande valore, ma anche un ponte tra passato e presente, capace di unire generazioni attraverso il potere evocativo della lingua e della narrazione.

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