«La vita che vuoi vivere»: leggerezza e ispirazione

Il giovane scrittore Jan Bolić, affetto da una rara forma di atrofia muscolare, racconta nel suo quinto libro come ha imparato ad amare la vita

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«La vita che vuoi vivere»: leggerezza e ispirazione

Mancano pochi giorni a Natale e chi non ha già acquistato i regali per i più cari, sta forse già vivendo i primi attimi di panico. Un dono che supera il suo valore puramente materiale è il libro “Život koji želiš živjeti” (La vita che vuoi vivere) di Jan Bolić, uno scrittore emergente che ha alle spalle già quattro volumi pubblicati. La presentazione di questa ultima fatica del giovane Jan è avvenuta in streaming su Facebook, alla presenza della mamma Marisstella Bolić e di Tihana Gašpert, curatrice del blog Knjigožderonja. Il libro “La vita che vuoi vivere” è arrivato nelle librerie in questi giorni e rappresenta un grande traguardo non solo per lo scrittore, ma per tutte le persone che vi hanno lavorato, tra cui la curatrice Sandra Pocrnić Mlakar, la designer Tanja Prokop, il fotografo Igor Popović e tanti altri.
“Penso che oggi i consigli formulati all’epoca siano più attuali e più importanti che mai – ha dichiarato Jan Bolić nell’occasione – non solo per me, ma per tutti noi. Il periodo che stiamo vivendo lascia conseguenze sulla psiche delle persone, ma anche prima della pandemia reputavo di poter aiutare coloro che stanno vivendo delle crisi che sembrano insormontabili”.
La malattia fa apprezzare la salute
Jan Bolić è giunto alle sue conclusioni sulla vita vivendo momenti difficili causati dall’atrofia muscolare spinale prossimale tipo 2 (SMA2), della quale soffre sin dall’infanzia e che lo ha costretto in una carrozza a rotelle, oltre che a rendergli difficile la comunicazione orale e a impedirgli di muovere gli arti. Lo scrittore, considerate le difficoltà nell’articolazione delle parole, comunica quotidianamente con i suoi lettori su Facebook e con l’aiuto della mamma.
Lo psicologo Sandro Kraljević ha scritto un’interessante critica al libro nella quale ha puntualizzato che la gratitudine e la pazienza ci aiutano a raggiungere la pace interiore e che lo scrittore non ha riempito le pagine del suo libro di frasi vuote e ritrite, trovate sui portali, ma ha condiviso col lettore i propri ragionamenti più profondi e genuini. Il peso dell’esperienza si sente in ogni singola parola. Il suo libro è un’ispirazione che proviene dalla leggerezza con la quale Bolić affronta le circostanze della propria vita, circostanze che per la maggior parte delle persone sarebbero devastanti. In questa difficile situazione, in cui pure la vita è a rischio, l’autore riesce a trovare spunti di gioia e piacere. “La pubblicazione del volume proprio in vista del Natale aprirà sicuramente gli occhi a tantissime persone che non hanno ancora ritrovato la gioia delle piccole cose, ma sono intente a curare la propria insoddisfazione accumulando beni materiali”, ha concluso Kraljević.
La crisi e la crescita interiore
Jan ha puntualizzato di non essere uno psicologo, ma di avere il bisogno di condividere con gli altri le proprie esperienze, con il desiderio di aiutare il prossimo. Il periodo più brutto, ma anche quello che lo ha fatto crescere di più, è stata la crisi vissuta durante la pubertà, ovvero i problemi di salute che lo hanno costretto al coma e dopo i quali non è più stato lo stesso. “Il mio fisico si è indebolito – ha detto -, ma il mio mondo interiore e la mia forza interiore ne hanno guadagnato. Il libro ‘La vita che voglio vivere’ è nato nell’arco di un anno, dopo la pubblicazione del mio primo giallo. Ho sentito il bisogno di raccontare la mia storia e di condividere con gli altri la mia visione del mondo”.
Il libro è diviso in quattro parti: Accetta, Credi, Cresci, Sii grato, di cui ogni parte potrebbe rappresentare un livello di saggezza. In apertura si parla di accettazione, perché senza quest’elemento non può esistere nemmeno la felicità. Una volta che il lettore prende atto di ciò che gli succede intorno, può cercare di modificare le parti che non gli piacciono. Per crescere è necessario credere in sé stessi e come fine ultimo di questa crescita interiore c’è la gratitudine per le carte che ci sono state date e che abbiamo giocato al meglio.
In chiusura della serata letteraria a distanza Jan Bolić ha annunciato di voler ritornare alla forma del romanzo e di voler continuare a scrivere e produrre grazie al sostegno della sua famiglia. Ha ringraziato anche i numerosi amici e lettori senza i quali non avrebbe mai trovato la forza e il coraggio di raccontarsi.

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