La tecnologia. Un’eredità del futurismo e del costruttivismo

Inaugurata nella Sala della Dieta a Parenzo la 62.esima edizione dell'Annale parentino, dedicata quest'anno alle «Nuove tendenze fondamentali» e ai mutamenti causati dall'arte programmata

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La tecnologia. Un’eredità del futurismo e del costruttivismo
Alcune opere in bianco e nero. Foto: DENIS VISINTIN

Nel piazzale di Riveta, antistante la Sala della Dieta a Parenzo, è stata inaugurata la 62.esima edizione dell’Annale parentino, intitolata “Nuove tendenze fondamentali”, di cui è autore Marinko Sudac. La mostra, organizzata dall’Università popolare aperta di Parenzo in collaborazione con l’Istituto per la ricerca d’avanguardia, è in visione nella Sala della Dieta e nella Galleria Piccola fino al 18 settembre e ne è curatrice Dorotea Fotivec Očić. I testi che accompagnano l’esposizione sono di Ješa Denegri e Feđa Vukić. Sono intervenuti alla cerimonia d’inaugurazione il responsabile artistico dell’Università popolare aperta di Parenzo, Sebastian Vojvoda, la sua direttrice Snježana Radetić e la curatrice Dorotea Fotivec Očić. Presenti anche lo storico e critico dell’arte ​Ješa Denegri e il docente universitario Marinko Sudac. Il sindaco di Parenzo Loris Peršurić ha ufficialmente inaugurato l’esposizione.

In visione opere di Autopsia, Jon Bress Thogmartin, Radomir Damnjanović Damnjan, Herbert W. Franke, Myron W. Krueger, Lucia di Luciano, Franco di Vito, Nato Frascà, Edwin Mieczkowski, Frieder Nake, Lev Nussberg, Giovanni Pizzo e Jorrit Tornquist.

Gli anni ‘70 del secolo scorso
Il progetto è dedicato a uno dei fenomeni artistici europei del dopoguerra più significativi, il movimento Nuove tendenze, attivo a Zagabria tra il 1971 e il 1973 e alle sue cinque mostre collettive organizzate, includendo diversi stili: l’arte programmata, la cibernetica, il computer, gli algoritmi, l’arte digitale, cogliendo l’occasione per trattare dell’odierno stato delle cose.
L’azione del movimento coglie il cambio di paradigma da artista solista ad azione collettiva. Tra i migliori esempi, i lavori del Gruppo Uno, a cui ha partecipato Nate Frascà. In “Lucia con Luciana” di Lucio e Giovanni Pizzo (che espose alla terza mostra delle Nuove tendenze nel 1965), le immagini diventano una conseguenza del processo analitico. I due operavano in seno al Gruppo 63.

La digitalizzazione
A metà degli anni ‘60 apparve anche l’arte del computer, i cui creatori sono spesso scienziati, programmatori, appassionati di computer. Tra i pionieri, Myron W. Krueger, il padre della realtà artificiale e Frieder Nake, tra fondatori dell’arte digitale (algoritmica). Questi hanno creato le basi delle più recenti forme di arte digitale come l’NFT (non-fungible token; token insostituibile). Uno dei pionieri di quest’ultima, Herbert W. Franke, ha avviato la fotografia generativa.
Alla terza mostra delle Nuove tendenze hanno esposto il gruppo sovietico Dviženje e quello americano Anonima, presenti alla mostra il primo con i progetti futuristici di Lev Nussberg e il secondo con le opere di Edwin Mietczkovski.
Negli anni Sessanta del secolo scorso inizia a operare l’Art Research center, qui rappresentato da Jon Bress Thogmartin, tuttora attivo. Nel contesto interrogativo sulla creatività attuale si sviluppa il gruppo Autopsia, un progetto artistico depersonalizzato della Nuova prassi artistica jugoslava, presente con Radomir Damnjanović Damnjan.
La mostra parentina accentua il contesto specifico all’interno del quale gruppi di artisti hanno creato arte con l’ausilio di procedure operative e nuove tecnologie, ritenute eredità del futurismo e del costruttivismo della prima metà del secolo, cogliendo i mutamenti avvenuti dall’arte programmata, all’NFT.
Dopo l’inaugurazione, Frieder Nake, uno dei pionieri dell’arte computerizzata e docente all’Università di Brema, ha tenuto una lezione in merito. È seguito l’appuntamento musicale con i DJ Marco Grabber e Dobrila.

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