La straordinaria eredità cartografica della collezione Marussi

La Galleria Laurus di Laurana ha ospitato l'apertura della mostra relativa alle mappe geografiche raccolte nel corso di 25 anni e donate al Museo di Marineria e di Storia del Litorale croato di Fiume

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La straordinaria eredità cartografica della collezione Marussi
Alla Galleria Laurus sono esposte cinquanta mappe. Foto: Ivor Hreljanović

Nella suggestiva cornice della Galleria Laurus di Laurana, alla presenza di un pubblico numeroso e attento, composto da cultori della storia, studiosi, amici e semplici curiosi, si è tenuta l’inaugurazione della mostra “Carte geografiche storiche della collezione Marussi”, un evento di rilevanza culturale e scientifica che ha saputo catturare l’interesse di tutti i convenuti. La rassegna, curata da Tea Perinčić e promossa dal Museo di Marineria e di Storia del Litorale croato di Fiume, è stata resa possibile grazie al sostegno del Comune di Laurana.

L’esposizione, visitabile fino al 12 aprile, offre al visitatore l’opportunità di immergersi in una raccolta cartografica di inestimabile valore, tesa a raccontare l’evoluzione del territorio dell’Istria e del Quarnero nel corso dei secoli, con particolare attenzione alle città di Fiume e Pola, fulcri di cambiamenti politici, economici e sociali. Attraverso un percorso cronologico che si snoda dal XVI al XIX secolo, i visitatori possono ammirare mappe realizzate da alcuni tra i più celebri cartografi della storia, tra cui Friedrich Wilhelm von Streit, Francesco Sesone, Vincenzo Formaleoni, Giacomo Cantelli da Vignola, Henri Abraham Châtelain, Peter Konrad Monath, Thomas Salmon, Giovanni Valle, Giovanni Sambucus, Tobia Majero, Vincenzo Maria Coronelli e molti altri. Tra i pezzi più preziosi, spiccano la “Tavola nuova di Schiavonia” (Venezia, 1561) di Girolamo Ruscelli, la più antica della collezione, e quella più recente, una dettagliata carta marittima del Golfo di Fiume datata 1867, documento fondamentale per la Kaiserliche und Königliche Kriegs-Marine austroungarica, la cui realizzazione fu affidata al capitano di fregata T. Oesterreicher.

Un angolino dello spazio espositivo allestito con vari cimeli.
Foto: Ivor Hreljanović

Un patrimonio dal valore storico
Cuore pulsante della mostra è la straordinaria collezione di Riccardo Marussi, illustre cultore di storia locale, il quale, con dedizione e passione, ha raccolto e preservato carte geografiche per oltre 25 anni, trasformando il suo lavoro in un prezioso archivio di memoria storica. In merito alla sua opera ha osservato che “le mappe collezionate nel corso degli anni sono molto più di semplici rappresentazioni geografiche in quanto ciascuna racconta una storia ed è un potente strumento di opinione e pretesa territoriale. Si pensi, ad esempio, al Mar Adriatico, che per secoli Venezia ha denominato ‘Golfo di Venezia’, in modo analogo a come oggi Donald Trump rivendica il ‘Golfo del Messico’. Alcune carte, come quelle austriache, si distinguono per la loro precisione quasi scientifica, mentre altre riflettono visioni faziose e strategie geopolitiche”. Attraverso questa lente, l’esposizione permette di comprendere come i confini geografici siano stati soggetti a costanti mutamenti, talvolta tracciati senza che i cartografi avessero mai messo piede nei luoghi raffigurati. Nonostante le inevitabili inesattezze di alcune rappresentazioni, molte mappe si rivelano eccellenti fonti di informazioni, svelando dettagli sugli insediamenti, le infrastrutture e le dinamiche economiche delle epoche in cui furono realizzate.

Riccardo Marussi ha donato la collezione al Museo di Marineria e di Storia del Litorale croato di Fiume.
Foto: Ivor Hreljanović

Capire la nostra identità
Nel suo intervento, la curatrice della mostra ha voluto sottolineare il profondo valore storico e identitario della collezione, spiegando che “l’occasione dell’esposizione nasce da un lodevole intento del signor Riccardo Marussi, che ha deciso di donare la sua magnifica raccolta di 50 carte al nostro Museo, affinché diventi parte integrante del suo patrimonio cartografico. La stessa segue un filo cronologico, conducendo il visitatore attraverso secoli di evoluzione cartografica, dalle raffigurazioni più antiche del XVI secolo fino a quelle del XIX. Osservando attentamente, potreste persino scorgere il vostro paesino natale o, al contrario, notare l’assenza di città oggi fiorenti, come Karlovac, fondata nel 1579, o individuarne alcune che non esistono più. Questo ci ricorda che tutto è relativo e che i confini, gli insediamenti e persino gli edifici che riteniamo immutabili sono, in realtà, il prodotto di trasformazioni continue”. Perinčić ha inoltre evidenziato come l’evoluzione della cartografia rifletta il mutare della percezione umana del territorio. Dai primi disegni quasi pittorici, in cui le montagne venivano raffigurate in rilievo e le attività economiche illustrate con grande dovizia di particolari, si è giunti progressivamente a una rappresentazione sempre più astratta e codificata, che anticipa la cartografia moderna.
Non meno rilevante è la dimensione politica della cartografia esposta, che testimonia la complessa evoluzione geopolitica dell’Istria e del Quarnero. A tale riguardo, l’esperta ha ribadito che nel corso di tre secoli, questi territori hanno visto i loro confini ridefinirsi più volte: l’Istria fu divisa tra la Repubblica di Venezia e l’Impero Asburgico, mentre le isole dell’Adriatico subirono continue modifiche amministrative. “Studiando le mappe, possiamo cogliere il senso profondo di questi mutamenti e comprendere meglio l’identità culturale della nostra regione”, ha concluso.

Un’idea nata da un incontro
A suggellare la rilevanza dell’evento, il sindaco di Laurana, Bojan Simonič, ha raccontato l’origine della collaborazione con Riccardo Marussi, rievocando un primo incontro avvenuto in circostanze piuttosto insolite, relative a una causa legale che lo vide vincitore. “Fu solo in seguito – ha rimarcato – che Riccardo mi contattò nuovamente, parlandomi dell’architetto Attilio Maguolo, originario di Mira, in provincia di Venezia, e delle numerose ville ed edifici pubblici che aveva progettato a Laurana. Mi propose di realizzare un libro e di organizzare una presentazione sull’architettura veneta nell’area istro-quarnerina, un patrimonio che riflette l’influenza artistica veneziana sulla nostra costa. Grazie ai suoi contatti in Italia, il progetto prese forma con successo, portandoci fino a Budapest e a Mira per condividere la nostra ricerca”. Il rapporto tra i due si consolidò ulteriormente quando Marussi, durante un trasloco, invitò il sindaco a casa sua per mostrargli la sua collezione di carte geografiche. “Andai a trovarlo – ha ricordato Simonič – e rimasi incantato. Non riuscivo a staccarmi da quelle mappe: ognuna era un universo a sé, ricco di dettagli e storie nascoste. Fu in quel momento che nacque l’idea della mostra, grazie anche al contributo dell’esperto di restauri Davor Šprajc. Oggi questa esposizione è realtà”, ha constatato il primo cittadino lauranese, “e spero che anche voi possiate lasciarvi affascinare dalle mappe che Riccardo ha raccolto con tanta passione nel corso degli anni e che ha generosamente scelto di donare al Museo di Marineria e di Storia del Litorale croato di Fiume. Ma prima di consegnarle alla storia, ha voluto condividerle con noi”.

Bojan Simonič, Tea Perinčić e Riccardo Marussi.
Foto: Ivor Hreljanović

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