La razza nemica. La propaganda antisemita nazista e fascista

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La razza nemica. La propaganda antisemita nazista e fascista

TRIESTE | È stata inaugurata ieri nella Sala Commemorazioni del Civico Museo della Risiera di San Sabba-Monumento Nazionale, la nuova mostra itinerante “La razza nemica. La propaganda antisemita nazista e fascista”, organizzata dalla Fondazione Museo della Shoah di Roma, a cura di Marcello Pezzetti e Sara Berger, e finanziata dall’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali, organo del dipartimento per le Pari opportunità presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Esposti 37 pannelli            

La mostra racconta, in un percorso formato da 37 pannelli, la propaganda antisemita nella Germania nazista e nell’Italia fascista e, attraverso foto e disegni, illustra la strategia della propaganda antiebraica. Il materiale iconografico mette a confronto due realtà ideologiche: quella nazista tedesca e quella dell’Italia fascista.
Viene inoltre dedicato uno spazio alle conseguenze che tale propaganda ha avuto sulla sorte della popolazione ebraica europea, dalle misure persecutorie allo sterminio delle persone.

In visione fino al 1.mo marzo

L’esposizione ha già avuto luogo a Roma, e dopo Trieste, dove rimarrà in visione fino al 1.mo marzo, visitabile tutti i giorni dalle ore 9 alle 19, con ingresso libero, sarà ospitata in altre sei città italiane.
“Per comprendere – è spiegato in una nota della Fondazione Museo della Shoah, organizzatrice dell’evento – come sia stato possibile che centinaia di migliaia di uomini comuni abbiano potuto partecipare attivamente alla persecuzione e all’uccisione della minoranza ebraica dell’intera Europa, è necessario esaminare quale ruolo abbia avuto la propaganda antisemita nella Germania nazista e nell’Italia fascista.

Manifesti, fotografie, giornali…

In quest’ottica la mostra analizza a fondo le ragioni, le dinamiche, le forme, i contenuti e i protagonisti di tale fenomeno. Sono riportati manifesti, fotografie, giornali e riviste dell’epoca.
Il percorso espositivo si snoda su un duplice piano narrativo: da un lato viene offerto uno sguardo sull’evoluzione dell’antisemitismo in Europa all’inizio del ‘900, in particolare sulla fase finale caratterizzata da motivazioni genetiche e biologiche e non più solo teologiche, socio-economiche e culturali; dall’altro viene spiegato, visualizzandolo, il ruolo della propaganda nazista e fascista che ha caratterizzato la cosiddetta società di massa, grazie alla nascita e alla diffusione di ‘nuovi’ media come la radio, il cinema e successivamente la televisione.
La mostra approfondisce il tema della propaganda antiebraica, mettendo a confronto le due diverse connotazioni che si svilupparono nella Germania nazista e nell’Italia fascista, evidenziandone le differenze, ma anche le analogie e i legami, come nel caso del materiale prodotto dalla storica rivista tedesca ‘Der Stürmer’, fondata da Julius Streicher a Norimberga nel 1923, e dalla rivista italiana ‘La Difesa della Razza’, diretta da Telesio Interlandi, pubblicata nel 1938 dalla casa editrice Tumminelli di Roma”.

La sorte degli ebrei in Europa

L’esposizione si conclude mettendo in rilievo le conseguenze che la propaganda ha avuto sulla sorte degli ebrei d’Europa: dalle misure persecutorie – soprattutto con l’emanazione delle Leggi di Norimberga (1935) – all’istituzione dei ghetti, che sancirono l’isolamento degli ebrei dal resto della popolazione; dalle successive deportazioni allo sterminio fisico nei campi di morte.

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