«La primavera di Goran»: conferiti i premi

Nell'ambito della cerimonia tenutasi a Lukovdol, sono stati assegnati i riconoscimenti a Senko Karuza e a Vid Bešlić

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«La primavera di Goran»: conferiti i premi
Senko Karuza. Foto: Tomislav Miletic/PIXSELL

Nell’ambito della tradizionale cerimonia a Lukovdol, sono stati conferiti ieri i premi ai laureati della 60.esima edizione del Festival della poesia “Goranovo proljeće” (La primavera di Goran). Senko Karuza è stato insignito del premio Ivan Goran Kovačić per la migliore silloge, mentre a Vid Bešlić è stato assegnato il premio Goran per i giovani poeti. La manifestazione di quest’anno è particolare perché, oltre a celebrare la sessantesima edizione, nel 2023 ricorrono i 110 anni dalla nascita di Ivan Goran Kovačić e l’ottantesimo anniversario della sua eroica e tragica morte, mentre il fondatore del Festival, la Società culturale studentesca “Ivan Goran Kovačić”, celebra il 75.esimo anniversario.
La giuria, della quale hanno fatto parte Dorta Jagić, Miroslav Mićanović e Branislav Oblučar, ha deciso di premiare Senko Karuza (1957) per la silloge “Nestajanje” (Scomparsa, MeandarMedia, 2020), la sua prima raccolta di poesie nella quale, come rileva la motivazione, “con un tono pacato e controllato costruisce un’atmosfera e modella la prospettiva, intreccia l’emozione e il pensiero, con una conclusione autoironica”. Accettando il premio, Karuza ha dichiarato che questo riconoscimento è particolarmente importante per lui perché due anni fa non aveva ancora una silloge pubblicata.
Il premio per i giovani poeti è stato conferito a Vid Bešlić (2000) dalla giuria della quale hanno fatto parte Marija Dejanović, Dinko Kreho e Branko Maleš, i quali hanno scelto il migliore dei 38 manoscritti pervenuti al concorso. Il giovane poeta è stato premiato per “Ektoplasma” (Ectoplasma), che si è distinto per, come rileva la giuria, “una scrittura concettuale completa e curata di poesie in prosa, espressa da una voce potente e originale”. Ringraziando per il premio, Bešlić ha puntualizzato che la silloge è stata ispirata dalla Banija, dov’è nato, dagli spazi nei quali si muoveva, dalle persone e dall’atmosfera che lo circondavano in determinati periodi della sua vita.

Vid Bešli.
Foto: Tomislav Miletic/PIXSELL

La giuria ha conferito le menzioni onorevoli ai manoscritti “Kuća na otoku” (La casa sull’isola) di Silba Ljutak, “Kosa nam ne smije biti mokra” (Non dobbiamo avere i capelli bagnati) di Nikola Serdar e “Iz mraka se bježi ravno u kaktus” (Dal buio si fugge direttamente nel cactus) di Mateja Tutis. La manifestazione si svolge dal 20 al 23 marzo, mentre quest’anno a Zagabria, Lukovdol e a Fiume si presentano poeti provenienti da dodici Paesi.

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