La poliedricità della natura come metafora della vita

Alla sala di lettura «Fulvio Tomizza» di Capodistria ha avuto luogo una serata dedicata ai versi di Umberto Druschovic

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La poliedricità della natura come metafora della vita
Nicoletta Casagrande e Umberto Druschovic. Foto: MARIELLA MEHLE

Alla sala di lettura “Fulvio Tomizza” ha avuto luogo una serata dedicata ai versi di Umberto Druschovic. All’evento, promosso dal Salotto del libro italiano, è stata presentata la silloge dal titolo “Le parole del vento” pubblicata nel 2020 per le edizioni Accademia Barbanera, vincitrice del IX Premio di poesia “Vito Ceccani” e del premio letterario internazionale Città di Sassari “L’Isola dei Versi”.

Piemontese di nascita, ma con lontane radici dalmate, greche, turche e francesi, Druschovic, impiegato bancario ora in pensione, vive in Valle D’Aosta da 40 anni. Appassionato di montagna e letteratura, da una trentina d’anni si dedica anche alla poesia, sfociata in una pubblicazione soltanto nel 2003 con la raccolta “I colori dell’acqua”, più volte andata in ristampa. La sua produzione letteraria ha riscosso primi premi in oltre una cinquantina di concorsi nazionali e innumerevoli altri riconoscimenti in tutta Italia. In ambito letterario è presente in vari contesti e sovente partecipa a mostre tematiche, iniziative editoriali e letterarie con artisti e rinomati fotografi.
Tra questi, due recenti volumi di fotografie hanno incluso alcune sue poesie, ovvero “Chemp, un sogno portato dal vento” curato da Enrico Romanzi e “Sguardi” di Roberto Andrighetto. L’autore ha collaborato nelle scuole in iniziative volte ad avvicinare gli studenti alla Poesia, mentre i suoi componimenti vengono analizzati e commentati dagli studenti dell’Università di Tirana.
La presentazione della raccolta poetica “Le parole del vento” si è dipanata in una conversazione con l’autore, alternatasi tra le domande di Nicoletta Casagrande, fautrice dell’incontro, e quelle dell’uditorio, intercalate dalla lettura dei versi. I componimenti sono suddivisi in quattro sezioni, che a detta di Druschovic rappresentano i temi fondamentali nei quali predilige cimentarsi, tra cui onorare il ricordo della semplice vita agreste e montanara di un tempo, tentare di esprimere in parole una storia d’amore, fare introspezione sugli aspetti della vita che pesano sul suo cuore e raccontare la ricerca poetica di Dio.

Le parole che scaturiscono dal cuore
L’autore non si definisce un poeta ma “solo colui che tenta di dare una veste aggraziata ai sentimenti e alle parole che scaturiscono spontaneamente dal cuore”.
Esprime il suo concetto di poeta e della poesia associandolo alla polvere e al vento. “Come la polvere, abbiamo bisogno del vento, quello interiore, quello che muove le cose, agita e rimescola le carte della nostra vita, eleva in nostro pensiero, sparpaglia i sentimenti e le parole”. I componimenti poetici di Druschovic, ispirati al simbolismo italiano del Novecento, traggono sempre ispirazione dalla Natura in tutte le sue manifestazioni, come metafora della vita.
E sebbene egli definisca i suoi versi semplicemente “povere parole”, a detta del successo di critica, trasmettono comunque ricche emozioni.

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