«La pandemia ci ha insegnato che nulla è certo»

Terminata la seconda edizione ai tempi del Covid-19 della Fiera del libro in Istria, la direttrice Magdalena Vodopija, spiega in un'intervista le sfide e le difficoltà a cui si è andati incontro

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«La pandemia ci ha insegnato che nulla è certo»

Il Libro è tornato (per la seconda volta quest’anno) protagonista. Si è appena conclusa un’altra edizione (la 27.esima!) della Fiera del libro, che ha portato a Pola il meglio del settore. Dopo l’eccezionale successo della 26.esima edizione, a giugno, e il trasloco, per la prima volta, dalla Casa dei difensori croati agli ambienti dell’ex Arena trikotaža e allo Shipyard, a distanza di soli pochi mesi, Pola è stata nuovamente capitale della cultura. Dieci giorni dedicati ai temi della contemporaneità con numerose personalità della scena culturale regionale, sempre con una forte attenzione alla sicurezza e agli spazi, e un pubblico che si riconosce attorno al valore profondo della lettura: lettori, scrittori, editori, librai, studenti, giovani e adulti. Ne parliamo con la direttrice della Fiera, Magdalena Vodopija, che ci ha rivelato tutto sulla Fiera (le Fiere) 2021, il grande entusiasmo del team che sta dietro all’organizzazione e le non poche difficoltà incontrate lungo la strada. L’importanza di continuare a fare cultura nonostante la situazione.

Magdalena Vodopija

Una prova superata con successo

Organizzare una Fiera del libro è un lavorone. Organizzarne due, a distanza di pochi mesi, un’impresa. Perdipiù, in tempi Covid… Una bella sfida per il team organizzatore.

“Siamo un team esperto, che lavora insieme da anni… Nonostante ciò, organizzare la Fiera rappresenta sempre una sfida. E non mi riferisco esclusivamente alla problematica legata alla situazione epidemiologica, con tutto quello che porta dietro, ma piuttosto all’ideazione del suo programma e della sua tematica. Dal momento in cui annunciamo il programma al pubblico, si risveglia in me un certo disagio: riusciremo a dare/dire tutto quello che ci siamo proposti? È per questo che attendiamo con impazienza i primi ospiti, le presentazioni dei libri… La paura più grande è quella di non deludere il pubblico, ma, a giudicare dalle reazioni, sembra che siamo stati all’altezza anche questa volta. Tutti i nostri programmi sono stati disponibili dal vivo e anche online: sono orgogliosa che anche questa prova sia stata superata con successo!”.

In primavera era stata organizzata la 26.esima Fiera del libro. Quanto è stato difficile coordinarne nello stesso anno due edizioni?

“È stato molto esigente, troppo esigente. Non avevamo ancora ‘sistematizzato’ le impressioni e le emozioni di giugno, che si cominciava già a organizzare un nuovo Festival. Quella della Fiera è davvero una squadra eroica, che non si è mai demotivata, neanche di fronte a tutte le incombenze di questo periodo folle. Dopo il successo della Fiera di giugno, pieni di energia, ci siamo detti: la Fiera in autunno non deve mancare di qualità perché seconda, deve risultare ugualmente eccellente. Se poi teniamo conto del fatto che i due eventi si sono tenuti per la prima volta negli spazi dell’ex Arena trikotaža, per noi una novità assoluta, potete immaginare il grande sforzo che si è dovuto fare. Ancora una volta, il ringraziamento più grande a tutto il team, che ha (di)mostrato un entusiasmo che non ho visto e provato in trent’anni di lavoro”.

La rassegna ha attirato un grande numero di studenti e amanti del libro

Omaggio a Drago Orlić

La 27.esima edizione è stata dedicata a Drago Orlić. In che modo lo avete celebrato?

“Già la cerimonia di apertura è stata una dedica a Drago Orlić, con la mia performance di ‘Tango Malarija’. Glielo dovevo. Era da tempo che mi chiedeva di cantare questa canzone, la sua preferita di mio padre. Lo ricorderò come il momento più emozionante, come ricorderò con emozione la presentazione della sua raccolta di poesie ‘Arabeska’, con sua figlia Ivona Orlić, l’attrice Petra Blašković, il poeta Milorad Stojević e il nostro Milan Rakovac”.

Un’edizione dedicata all’amore

Protagonista quest’anno l’amore. Come mai la scelta di questo tema?

“Abbiamo deciso di sviluppare una discussione sull’amore perché è quello che oggi manca di più. Dire che abbiamo selezionato il meglio degli autori e dei libri recenti della nostra scena letteraria, risulterebbe forse un po’ antipatico, ma credo che nella nostra selezione non abbiamo affatto sbagliato. Tra le scrittrici importanti con le quali si è discusso dell’amore, l’ucraina Sofija Andruhovič e la slovena Gabrijela Babnik. Numerosi i programmi con cui abbiamo portato avanti il tema principale di questa edizione. Si è partiti con un dialogo sull’amore verso i libri, con Dubravka Stojanović, Ivan Čolović e la Biblioteca XX vek, per finire con Gordana Benić e Andrijana Škunca, e un sentito amore per la scrittura e la poesia”.

Un’edizione dedicata all’amore

Grande l’interesse del pubblico

Quale la statistica della 27. Fiera, tra programmi svolti, autori e pubblico?

“Ad eccezione di tre programmi che alla fine sono stati cancellati, abbiamo svolto un totale di 33 programmi, con 55 autori e partecipanti, e probabilmente altrettanti collaboratori. Per quanto riguarda il pubblico, non disponiamo di numeri precisi. Secondo le raccomandazioni epidemiologiche, ai programmi ha potuto partecipare un massimo di cento persone: e nessuno si è svolto senza almeno 60 persone presenti. L’affluenza del pubblico è stata grandiosa”.

Gli ambienti del Festival

Per la seconda volta il team è ospite degli spazi dell’Arena Trikotaža e dello Shipyard. O vi sentite già «a casa»? Come ci si è adattati al nuovo ambiente?

“Creare la Fiera in una nuova sede non è stato per niente facile. Si tratta di un ambiente che presenta una logistica completamente diversa da quella a cui siamo abituati nella Casa dei difensori croati. D’altro canto, abbiamo già lavorato a vari progetti in diverse località della città e siamo a conoscenza dei fattori di base necessari affinché lo spazio funzioni sia come libreria fieristica che come palcoscenico per la conversazione. In primavera è stato facile perché tutti i programmi si sono potuti tenere all’aperto nel cortile dello Shipyard; ora, invece, si è dovuta allestire una hall apposita. Ne è scaturito il più grande palcoscenico mai avuto nella storia della Fiera! Direi che ci siamo adattati benissimo. Dire che ci sentiamo a casa… Questo no. Mancano le condizioni tecniche, gli spazi andrebbero rivitalizzati in funzione della cultura, allora sì. Sono sicura che nel 2022 faremo ritorno alla nostra sede”.

Uno dei numerosi incontri tenutosi allo Shipyard

Progetti futuri

Ora che è calato il sipario sulla Fiera, il team si gode il meritato riposo. O si sta già lavorando alla prossima edizione? Soddisfatti dell’edizione (edizioni) 2021?

“Sarebbe bello poter riposare! Ora che la Fiera è dietro a noi, il team sta lavorando circa la documentazione, la sistemazione dei libri, l’archivio… C’è poi tutto il lavoro attorno alla Libreria Giardini 2, che stiamo preparando per il periodo natalizio. Si riposerà qualche giorno a Natale, e poi, subito dopo Capodanno e un’attenta valutazione, al via con i preparativi per un’altra edizione della Fiera del Libro e di Monte Librić, il nostro Festival del Libro per l’infanzia. Le reazioni del pubblico e della critica sono ottime. Siamo veramente soddisfatti. È più facile andare avanti quando sai di essere dietro a un lavoro che hai svolto bene”.

L’importanza della parola, del discorso, della scrittura e della lettura in tempi Covid? E di continuare a fare cultura.

“La pandemia ci ha insegnato, e continua a farlo, che nulla è certo. Parlando del settore della cultura, tutto è incerto: dal finanziamento alla progettazione e alla realizzazione dei programmi. Ci si sta lentamente abituando, anche se il tutto è molto triste e stressante. Scrivere e leggere è sempre molto importante. La nostra paura era quella che il lockdown avrebbe generato un sacco di materiale scritto male, ma fortunatamente non è successo. Lo abbiamo confermato anche alla Fiera. Sta di fatto che in molti nella pandemia abbiano trovato conforto nei libri. Perfino Netflix è ‘caduto’ di fronte al magico mondo dei libri!”.

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