«La nona arte» belga: creatività e diversità della narrazione visiva

Al Museo civico di Fiume è stata inaugurata l'esposizione «Una finestra nel mondo dei fumetti belgi», allestita in collaborazione con l'Ambasciata del Regno del Belgio in Croazia

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«La nona arte» belga: creatività e diversità della narrazione visiva
La mostra propone copertine di fumetti famosissimi. Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Il fumetto come forma di espressione artistica, ma anche di svago, si è sviluppato nel secolo scorso raggiungendo con il tempo altissime vette di qualità. Uno dei Paesi nei quali ha conosciuto particolare fortuna e i cui fumetti sono oggi conosciuti in tutto il mondo è il Belgio, la cui produzione è presentata in una mostra al Museo civico (Palazzo dello Zucchero) di Fiume. L’esposizione, intitolata “Una finestra nel mondo dei fumetti belgi” è stata inaugurata l’altra sera alla presenza dell’ambasciatore del Regno del Belgio in Croazia, E. William De Baets, nel salone principale del Palazzo.

Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Copertine di fumetti famosissimi
Come spiegato da Velid Đekić, responsabile delle relazioni pubbliche del Museo civico, la mostra è stata allestita in collaborazione con l’Ambasciata belga e si compone di complessivamente 54 copertine di fumetti che ricoprono un periodo che va dal 1952 ad oggi. Ha ricordato, inoltre, che il Belgio è uno dei centri di produzione di fumetti e vanta di conseguenza il titolo di “regno del fumetto”. Nella mostra si possono vedere copertine di fumetti famosissimi come “Gaston”, “Lucky Luke”, “Tintin”, “I Puffi” e tanti altri, dedicati a lettori di tutte le fasce d’età. “Questo vuol dire che i fumetti sono un’arte e una disciplina che si rivolge a un vasto pubblico e ci segue lungo il nostro percorso di vita – ha osservato Đekić –. Nonostante il declino della popolarità del fumetto negli ultimi anni, esso comunque resiste a tutte le sfide e continua a essere attuale e vivo”.
Daria Dadić, guida museale dell’ente, ha ricordato che il Belgio ha dato al mondo alcuni dei fumetti più amati, superando confini e unendo diverse generazioni di lettori. “I fumetti sono più di uno svago: sono forme di espressione e un ponte culturale tra le nazioni – ha rilevato Dadić –. Pertanto, ospitare questa bellissima mostra a Fiume, una città ricca di storia e che vanta un ricco patrimonio storico-culturale, in questo splendido palazzo è particolarmente adatto in quanto il percorso espositivo celebra la creatività, la diversità e la forza della narrazione visiva”, ha puntualizzato Daria Dadić, la quale ha voluto ringraziare l’Ambasciata belga per aver portato questa mostra al Museo civico rafforzando così i legami culturali tra i due Paesi.

L’intervento dell’ambasciatore belga E. William De Baets.
Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

La «letteratura disegnata»
L’ambasciatore E. William De Baets ha spiegato che questa è la sua terza visita ufficiale a Fiume e di sentirsi per la prima volta a casa in questa città grazie all’esposizione del fumetto belga nel Palazzo dello Zucchero, il quale a sua volta nella sua storia ha avuto un legame commerciale con la città di Anversa. Ha rilevato pure che l’organizzazione della mostra è stata possibile grazie al supporto della Wallonie-Bruxelles International e dall’azienda Callebaut, produttrice del celebre cioccolato belga.
Si è soffermato quindi sul contenuto della mostra, spiegando che in Belgio il fumetto è un’istituzione. Ha osservato che non c’è una sola casa che non abbia una collezione di fumetti belgi, in quanto questo Paese è uno dei maggiori produttori di “letteratura disegnata”, come viene a volte definita questa forma di espressione.


E. William De Baets, Velid Đekić e Daria Dadić.
Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

L’influenza dell’arte pittorica
“Ma per quale motivo il Belgio è un centro mondiale del fumetto? Fin dall’inizio abbiamo avuto degli autori che sono stati una fonte di ispirazione per i disegnatori in tutto il mondo – ha spiegato l’ambasciatore –. Tutti questi autori vantano uno stile particolare. Ritengo che ci siano diverse spiegazioni di questo fenomeno. Innanzitutto, il fatto che storicamente l’arte pittorica ha avuto una delle sue più straordinarie espressioni nei maestri fiamminghi del Medioevo, come pure nell’arte rinascimentale e barocca, per non dimenticare il Surrealismo, che ha avuto una forte presenza in Belgio. Il Surrealismo è stato un modo di esprimere forti emozioni, anche lo scontento e la rabbia senza fare uso della violenza. Questa è una caratteristica tipicamente belga: possiamo non andare d’accordo su diversi argomenti, ma invece di diventare aggressivi trasmettiamo il nostro messaggio nel dipinto, o in un fumetto”, ha precisato De Baets, stando al quale il secondo motivo per il quale in Belgio vengono prodotti degli ottimi fumetti è che i belgi non si prendono troppo sul serio e si approcciano a tutto con umorismo. “Andiamo molto fieri dei nostri fumetti, che chiamiamo anche ‘la nona arte’”, ha concluso l’ambasciatore.
La mostra si può visitare fino al 23 febbraio.

La copertina di una storia di “Lucky Luke”.
Foto: GORAN ŽIKOVIĆ
Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

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