
È stata una celebrazione della cultura e delle tradizioni macedoni l’evento organizzato l’altra sera nell’ambito della 17esima edizione del Festival internazionale della letteratura “Giornate degli amici del libro” negli spazi dell’associazione culturale macedone Ilinden di Fiume. Presenti numerosi appartenenti alla comunità nazionale macedone, accorsi per assistere a un ricco programma, inaugurato con l’esibizione del coro femminile dell’Ilinden.
L’affermazione dell’identità
La presidente dell’associazione, Ivona Dunoski Mitev, ha salutato i presenti e ha sottolineato che l’obiettivo dell’associazione Ilinden, com’è stato quello dei suoi fondatori nel 1991, è di tramandare il patrimonio culturale, la tradizione e la lingua macedoni alle nuove generazioni. Ai presenti si è rivolto pure il deputato al Sabor per le minoranze macedone, bosniaca, montenegrina, albanese e slovena Armin Hodžić, il quale ha dichiarato che le Giornate della cultura macedone, che si svolgono dal 18 ottobre e si concluderanno il 20 dicembre, sono una conferma della ricchezza e della varietà dell’identità culturale e nazionale dei macedoni, che sorpassano i confini della loro Madre Patria e arricchiscono le diverse realtà nelle quali vivono, nel caso specifico Fiume. Si è detto pure felice di aver instaurato un bel rapporto con i rappresentanti della Comunità Nazionale Macedone fin dall’inizio del suo mandato e si è detto sempre disponibile per qualsiasi proposta, idea e iniziativa. Si è infine congratulato con l’associazione Ilinden per tutto quanto fatto nel corso degli anni per l’affermazione dell’identità nazionale.

Foto: ŽELJKO JERNEIĆ
Uno studioso di spicco
Il presidente della Società letteraria croata (HKD) di Fiume, Valerio Orlić, la quale organizza il Festival in collaborazione con l’Ilinden, ha voluto ringraziare il prof. Vasil Tocinovski, studioso e letterato macedone di spicco, al quale l’HKD ha conferito il premio per l’Opera omnia. Il prof. Tocinovski scrive opere di narrativa e poesie, è autore di 22 libri di narrativa, di 36 libri sulla storia della letteratura macedone ed è stato redattore di 57 volumi. Le sue opere sono state tradotte in una ventina di lingue e nel corso della sua carriera si è occupato in particolare di ricerca della letteratura macedone del XIX e della prima metà del XX secolo. Per diversi anni è stato docente del Lettorato di lingua macedone in seno alla Facoltà di Lettere e Filosofia di Fiume. Il prof. Tocinovski si è detto onorato di essere stato insignito del premio e ha ricordato con affetto i più di mille studenti ai quali ha insegnato lingua e cultura macedoni in seno all’Università fiumana.
Ha fatto seguito una breve conferenza del prof. emerito Goran Kalogjera, il quale si è soffermato in brevi linee sull’opera del prof. Tocinovski. Ha ricordato di aver conosciuto il collega studioso una trentina d’anni fa a Skopje e lo ha definito uno “studioso eccellente” e il migliore storico della letteratura macedone. “Vasil Tocinovski è, dopo Kočo Racin (considerato padre della letteratura macedone, nda) uno dei più grandi intermediari tra la cultura croata e quella macedone”, ha dichiarato Kalogjera, il quale ha anche rimarcato che per occuparsi di storia della letteratura di un popolo sia necessario conoscere la sua cultura, le tradizioni e altri suoi aspetti e ha puntualizzato che non sia possibile spiegare la letteratura macedone senza conoscere le circostanze storiche e sociali di questo popolo.

Foto: ŽELJKO JERNEIĆ
Il motivo della patria
Kalogjera ha spiegato in questo contesto che i macedoni non hanno avuto un risveglio nazionale nel XIX secolo, com’è stato il caso con altri popoli europei, in quanto ogni invettiva contro il potere dell’epoca, ovvero contro il dominio turco, portava alla morte. “Nella sua opera, Tocinovski spiega per quale motivo i macedoni si identificassero come macedoni anche se scrivevano in greco, bulgaro, russo e in altre lingue – ha proseguito il relatore –. Kočo Racin fu il primo ad avere scritto un libro sui macedoni. Tocinovski è un grande esperto di Racin, ma anche di altri autori macedoni che non scrivevano in macedone, ma nelle cui opere è sempre presente il tema della patria. Pertanto, risulta che non sia importante la lingua, bensì il motivo della Macedonia”, ha puntualizzato Kalogjera, soffermandosi quindi sull’opera letteraria di Tocinovski che ha giudicato eccellente. Ha ricordato pure che Tocinovski è stato un docente molto amato dai suoi studenti, che accorrevano numerosi alle sue lezioni ed è stato in pratica il fondatore del Lettorato di lingua macedone in seno all’Università di Fiume.
Alla serata hanno presenziato anche il rappresentante delle Comunità dei macedoni nella Repubblica di Croazia, Ilija Hristodulov, e la rappresentante del Consiglio della minoranza nazionale dei macedoni per la Città di Fiume, Lidija Božić.

Foto: ŽELJKO JERNEIĆ
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