
Il dialetto istroveneto, e in parte l’idioma istrioto, con le loro coloriture e varianti d’accento, racchiudono in sé il racconto della storia di tutta una comunità e della sua identità, costituendo avanti un prezioso strumento di trasmissione della cultura locale. Gli italiani d’Istria e dell’Istroquarnerino ne vanno fieri, ma si è anche consci dell’importanza di possedere e contestualizzare sempre bene, soprattutto a livello di istituzioni formative, quello che rappresenta lo strumento comunicativo per eccellenza: la lingua italiana standard che, indubbiamente, incute rispetto. Cogliendo questa necessità, strategica per il futuro di una comunità italiana fuori dai confini del Paese dello stivale e quindi non privilegiata dalla possibilità di poter immergere i panni nell’Arno, la Giunta esecutiva dell’Unione Italiana, specificatamente il suo Settore Istituzioni prescolari, scolastiche e universitarie, guidato dalla responsabile Patrizia Pitacco, è riuscita a dare forma a un’iniziativa di autentica utilità, tanto da poter esibire con giustificato orgoglio i risultati di una progettazione oltremodo appropriata e confacente alle necessità del mondo scuola della CNI, ambiente dove si trasmette, nasce, cresce e perfeziona la competenza linguistica italiana, anche attraverso la conoscenza del patrimonio culturale con cui la medesima crea un binomio inscindibile.
Un progetto valido
Senza pubblicità di sorta, ma mettendo abbondantemente in campo una grande lungimiranza, tanta sapienza, esperienza e impegno tecnico-organizzativo, si è dato forma al “Percorso di potenziamento linguistico per i docenti delle istituzioni scolastiche della CNI”. Cosa fatta, già capo ha, e l’altra sera negli ambienti dell’Università degli Studi di Pola, c’è stata la gratificante opportunità di complimentarsi a vicenda – promotori, finanziatori, organizzatori, partecipanti e fruitori – nell’ambito della cerimonia conclusiva del progetto, trascorsa all’insegna del conferimento degli attestati di frequenza agli insegnanti e docenti che vi hanno aderito. Presente e partecipe in aula universitaria il presidente della GE dell’UI, Marin Corva cui, assieme a Patrizia Pitacco, è spettato il soddisfacente compito della consegna dei certificati a coloro che hanno compiuto fino in fondo il percorso di potenziamento linguistico, e, degli omaggi floreali ai docenti che l’hanno proposto nel periodo del secondo semestre dell’anno accademico. In sala anche il vicepreside della Facoltà polese di Lettere e Filosofia, Ante Matan, il quale si è detto onorato di poter aprire gli ambienti universitari per dei progetti così validi, nonché il direttore della Scuola elementare “Giuseppina Martinuzzi” di Pola, Luka Brussich.

Foto: ARLETTA FONIO GRUBIŠA
La forza del linguaggio
L’eccezionale rilevanza di quanto prodotto nei mesi scorsi è scaturita spontanea attraverso il riassunto delle fasi operative, fornito dalla stessa responsabile del settore scuole, Patrizia Pitacco, che ha permesso di scoprire l’indubbio contributo dato al perfezionamento della qualità dell’insegnamento nelle scuole italiane.
“Oggi celebriamo la lingua, il linguaggio, la comunicazione”, ha detto sottolineando che la lingua è “un elemento distintivo, identitario e di identificazione culturale”. “Lingua è potere”, che non sarà “il potere del denaro, della forza, dell’arroganza, delle armi, bensì quello della comunicazione, del pensiero, della creatività dell’intelletto, della conoscenza ed è questo potere che fa la differenza”. Nel contesto di un mondo odierno, definito sempre più multilingue, dove la velocità e la superficialità della comunicazione spingono a commettere errori, si rileva comunque che “deve esserci padronanza della lingua materna” soprattutto per “una comunità/minoranza nazionale la cui lingua materna non è solamente uno strumento di comunicazione, ma è uno strumento di identificazione e acquisizione culturale”.
400 ore di lezione complessive
Come palesato, il problema della competenza linguistica dei docenti e dei discenti, è un argomento costantemente presente e considerato prioritario nel corso dei costanti contatti formali e informali che l’Unione Italiana mantiene con i docenti e i dirigenti delle istituzioni preposte all’istruzione e alla formazione nella verticale scolastica della CNI. Ed è così che alla sfida del potenziamento della competenza comunicativa dei docenti è arrivata la risposta: a partire dallo scorso mese di marzo il settore scuole della GE dell’UI ha inaugurato l’anzidetto progetto che ha visto l’avvio di percorsi linguistici espressamente personalizzati alle esigenze dei docenti che hanno deciso di aderirvi. Ben 52 sono stati i candidati annunciatisi, mentre in 38 hanno completato la formazione offerta, in oltre 400 ore di lezione complessive, da esperti linguisti dei Dipartimenti di Italianistica presso le Università di Pola, Fiume e Capodistria.
Senza nulla togliere ai meriti dei seminari, ai soggiorni e ai viaggi studio organizzati per le scuole, Patrizia Pitacco ha ritenuto opportuno fare di più e generare un progetto che “nasca da una necessità espressa in modo chiaro, in particolare dai presidi alle prese con il reperimento di quadri per gli indirizzi professionali che devono essere esperti sì della disciplina che vanno ad insegnare e allo stesso tempo della lingua veicolare – l’italiano”. Da qui l’idea di contattare i Dipartimenti universitari.
Formazione su misura dei partecipanti
Il percorso di potenziamento linguistico ha quindi guadagnato i propri nomi, quelli dei docenti che sono stati in grado di prestare particolare attenzione all’aspetto della comunicazione orale confezionando una modalità formativa su misura degli stessi partecipanti. Da quanto attestato, Sarah Zancovich (Dipartimento di Italianistica di Pola), Nives Zudič Antonič, Paola Begotti, Emma Beatriz Villegas Cunja (Capodistria), Oretta Bressan, Maja Đurđulov e Iva Peršić (Fiume) hanno saputo raggiungere gli obiettivi designati: “focalizzare strumenti e strategie per consentire una comunicazione orale e scritta corretta in un’ottica contrastiva con lo sloveno/croato” come pure “consolidare elementi di fonetica, lessico e grammatica” per un uso pratico della lingua italiana. Le lodi ai corsisti (di asili, elementari e medie superiori), sono state poi formulate dalla prof.ssa Nives Zudič Antonič che li ha definiti semplicemente “propositivi, motivati, appassionati”, al punto che tanta volontà di perfezionamento della conoscenza linguistica ha fatto sì di rendere facile e appagante il lavoro dei docenti universitari. Plauso anche alla grande collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti per un’esperienza che si intende ripetere. Per adesso buone vacanze, poi come anticipato dalla stessa Pitacco si ritornerà alla carica per una CNI e una scuola decisa ad “autoaiutarsi” e a “autogenerarsi”.
La cerimonia di conclusione progettuale ha visto dei piacevoli intermezzi musicali offerti al violino da Lara Ulika Razzi, allieva della prima classe della SMSI “Dante Alighieri” e del Centro studi di musica classica Luigi Dalla Piccola di Pola.

Foto: ARLETTA FONIO GRUBIŠA
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