La lingua come istantaneo marchio dell’identità

Nella nuova libreria V.B.Z. in Corso si è tenuto un incontro con lo scrittore Kristian Novak, il quale si è rivolto agli studenti fiumani e agli ospiti della cattedra di slavistica dell’Università di Bamberg

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La lingua come istantaneo marchio dell’identità
Ivana Lederer e Kristian Novak durante l’incontro con gli studenti fiumani e tedeschi. Foto: RONI BRMALJ

In occasione della Fiera del libro e Festival dell’autore “Vrisak”, nella nuova libreria V.B.Z. in Corso si è svolto un incontro con il rinomato scrittore croato Kristian Novak al quale hanno preso parte gli studenti della scuola media superiore privata Andrija Ljudevit Adamich di Fiume e di nove studenti dell’Università bavarese di Bamberg nei pressi di Norimberga, quasi tutti facenti parte della cattedra di slavistica. Hanno partecipato anche Ivana Lederer e Nikolay Hakimov della succitata università tedesca. Il tema dell’incontro era “La letteratura come specchio della diversità linguistica”.

Il valore emotivo del dialetto
Nell’occasione, Novak ha parlato della sua esperienza personale, della lingua e delle sue complessità, del suo approccio alla scrittura e di come trova ispirazione per i suoi libri. Ha offerto consigli ai giovani aspiranti scrittori e ha condiviso la sua esperienza con il dialetto kajkavo, che utilizza nei dialoghi per conferire maggiore emozione alla narrazione. Ha raccontato come, nonostante le difficoltà iniziali legate alla grammatica a causa dell’uso a casa del dialetto kajkavo, un professore lo abbia guidato e aiutato a sviluppare la sua passione per la linguistica.
Il suo primo romanzo, “Črna mati zemla”, scritto in kajkavo, ha avuto un successo inaspettato e ha segnato l’inizio della sua carriera letteraria. Novak ha condiviso un trucco per catturare l’attenzione del lettore: “Poteva andare altrimenti, per fortuna è andata bene! Il nostro compito principale, come scrittori, è catturare l’attenzione di chi prende in mano il libro. Vi svelo un trucco: al protagonista dovrebbe sempre capitare qualcosa che complica la sua vita, una decisione da prendere o un problema apparentemente irrisolvibile che va subito messo in primo piano. Il personaggio non sa come andare avanti, si trova nei guai, spesso a causa dell’amore o di qualche forma di violenza che subisce. Questo protagonista deve avere un desiderio, una spinta verso qualcosa. Questo desiderio non deve necessariamente essere rivolto a un’altra persona, ma alla vita stessa. Bisogna inserirlo subito, altrimenti il lettore si annoia”. Il secondo consiglio di Novak è stato di non arrendersi mai. Ha citato il caso di “Harry Potter”, che è stato rifiutato 16 volte prima di diventare un bestseller mondiale.
Rispondendo alle domande degli studenti, lo scrittore ha parlato del tempo necessario per scrivere un libro e dell’ispirazione che trova negli eventi reali di vita quotidiana. Novak si è soffermato anche sull’uso dell’intelligenza artificiale come strumento utile per gli scrittori, ma avverte: “La tecnologia è un ottimo servitore, ma è pessima quando su tratta di condurre”.
Infine ha osservato che la lingua che una persona usa dice molto di essa, delle sue origini, magari anche del suo modo di pensare.

Ivana Lederer e Kristian Novak.
Foto: RONI BRMALJ

Le opinioni degli studenti
Leo Kestel, uno studente di Bamberg che, a differenza della maggior parte degli altri ragazzi non ha legami familiari con le terre ex-Yu, ha iniziato a studiare slavistica dopo un Erasmus a Ragusa/Dubrovnik. Ha espresso soddisfazione per i suoi progressi nella lingua croata, sebbene debba ancora lavorare sul vocabolario. Ha raccontato di leggere “Nigdje Niotkuda” di Bekim Sejranović e ha espresso il desiderio di vivere a Fiume nel prossimo futuro essendo un programmatore informatico con la possibilità di poter lavorare da remoto.

Leo Kestel.
Foto: LUKA ŽIVKOVIĆ

Ivana Lederer e Nikolay Hakimov hanno parlato della loro esperienza in Croazia, dichiarandosi molto soddisfatti dell’accoglienza ricevuta e del loro soggiorno. Sono arrivati in treno e hanno trascorso giorni interessanti in diverse località della Croazia, analizzando le varie parlate nonostante le dimensioni relativamente contenute del paese. Hanno visitato Kumrovec, Krapina, Ozalj, Zagabria, Draga di Moschiena, con Fiume come destinazione finale da cui presto ripartiranno verso Bamberg. Hanno anche fatto tappa alla Comunità degli Italiani di Fiume, dove sono stati accolti calorosamente da Melita Sciucca ed Enea Dessardo, con l’opportunità di approfondire il tema del contatto linguistico dell’italiano in queste zone, nonché le circostanze culturali e storiche a esso correlate.
Le docenti della Scuola Andrija Ljudevit Adamich, Dunja Sabljar Štrbac e Kristina Pintar, hanno sottolineato l’importanza di motivare gli studenti alla lettura, spiegando che è fondamentale rendere i libri interessanti e coinvolgenti in un’era dominata dai contenuti digitali. Il loro obiettivo è che gli studenti comprendano il valore della lettura e si appassionino ai libri.

Ivana Lederer e Nikolay Hakimov.
Foto: LUKA ŽIVKOVIĆ
Kristina Pintar e Dunja Sabljar Štrbac.
Foto: LUKA ŽIVKOVIĆ

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