
La domanda più difficile per un appassionato di lettura e di libri è “Qual è il tuo libro preferito?”. Come scegliere tra decine e anche centinaia di titoli che ci hanno emozionato, commosso, fatto piangere e rabbrividire, che ci hanno entusiasmato con la bellezza della scrittura, la chiarezza del pensiero espresso, la capacità di coinvolgerci in una storia incalzante, che ci hanno fatto sognare e immaginare mondi nuovi, terre che non abbiamo mai visto, ma descritte in maniera così incantevole da suscitare un’inspiegabile nostalgia. E poi, quale criterio adottare? Scegliere i libri che hanno determinato una svolta nella nostra vita, che ci hanno fatto crescere, che ci hanno emozionato e che ci sono rimasti dentro per giorni, oppure quelli che ci hanno aperto gli occhi in riguardo a un argomento o problema, che ci hanno insegnato qualcosa di nuovo e aiutato a superare un periodo difficile nella nostra vita. Quale che sia il criterio, è sempre un compito quasi impossibile da assolvere senza che ci si senta insoddisfatti della lista stilata. Perché i libri che meritano di venire menzionati sono così numerosi e la lista non sarà mai definitiva. Ed è un bene che sia così perché vuol dire che le possibilità sono infinite e che ci evolviamo di lettura in lettura. Nell’intento di conoscere i gusti letterari di persone di spicco della scena culturale della CNI, come pure quelle appartenenti alla maggioranza, abbiamo posto loro proprio la domanda più difficile: di scegliere cinque libri preferiti in base a un criterio personale.
Alla nostra domanda ha risposto ben volentieri il direttore della Biblioteca civica di Fiume, Niko Cvjetković, a capo dell’istituzione dal 2016, all’interno della quale ha conseguito tantissimi successi. Ovviamente, il successo maggiore è stato quello di essere riuscito a realizzare il sogno decennale di numerosi cittadini appassionati di libri con l’insediamento dell’ente, alla fine del 2023, nel Quartiere artistico Benčić, in una sede nuova e adatta alle esigenze di una Biblioteca civica del XXI secolo.
La lettura è un’esperienza personale
“Devo ammettere che trovo sempre molto difficile raccomandare libri a un vasto pubblico, in quanto non esiste una lista di titoli che possa essere universale e che possa risultare rilevante a tutti. La lettura è un’esperienza personale che, accanto ai gusti letterari (e di gusti non si discute), arricchisce la nostra esperienza di lettura e di vita. Detto questo, che non è nulla di nuovo, aggiungo anche che personalmente non ho mai stilato una lista di cinque libri preferiti o migliori. Ovviamente, ci sono libri che amo più o meno, ma questo dipende dal periodo di vita in cui mi trovo o dal momento in cui li ho letti, come pure dal mio stato d’animo. Di conseguenza, ci sono libri che ho letto più volte nella vita e sui quali ho anche cambiato parere diverse volte. Al momento sto leggendo il libro Listanje kupusa, un meraviglioso romanzo di formazione scritto da Igor Beleš. Ho deciso pertanto di ricordare tutti i libri di formazione che ho letto, e che ho sempre molto amato, per cui ho deciso di raccomandare alcuni che, ciascuno a suo tempo, mi hanno entusiasmato. Dal momento che di libri di questo tipo ce ne sono stati parecchi, ho deciso di adottare anche un ulteriore criterio. Ciascuno dei libri raccomandati deve far parte della mia biblioteca domestica (il che vuol dire che ho davvero voluto possedere un determinato libro) e che soltanto tre dei cinque saranno di narrativa, uno sarà di pubblicistica e uno sarà u fumetto (perché amo molto questo genere).
Amicizia, tradimento, fedeltà…
Partiamo dal primo che ho letto da bambino, e cioè il libro di Ferenc Molnar, I ragazzi della via Pal (in croato Junaci Pavlove ulice, a volte tradotto anche Dječaci Pavlove ulice). Perché tra così tanti eccellenti titoli di libri di formazione per bambini, da me molto amati, da tutti quei meravigliosi titoli dell’indimenticabile e a suo tempo imprescindibile Biblioteka Vjeverica, ho scelto proprio questo romanzo? Perché questo libro mi è stato presentato nel momento migliore e si occupa di amicizia, tradimento, fedeltà, coraggio, avventure… proprio all’epoca in cui ne avevo maggiore bisogno. All’epoca in cui il mio mondo era racchiuso nel campo giochi scolastico e in un piccolo prato davanti al grattacielo in cui vivevo, mentre un gruppo di amici di classe risvegliava in me la più importante e intensa sensazione di appartenenza. Questa è la storia di un gruppo di amici che hanno un’organizzazione simile a un esercito, il loro territorio nella via Pal, che difendono da un altro gruppo di ragazzini che si riuniscono nel giardino botanico. All’epoca ho trovato molto intrigante il fatto, che ho notato immediatamente, che l’‘esercito’ della via Pal era composto di regola da ragazzini che avevano un grado militare: generale, tenente, capitano… Tutti avevano un grado, eccetto uno: soltanto Nemeček era un soldato semplice. Ma proprio Nemeček, che non era né il più forte né il più veloce, era il più fedele e il più coraggioso. È stato il personaggio con il quale ho potuto identificarmi, così come credo sia stato per ogni altro undicenne che ha letto questa storia. Nella mia biblioteca domestica ho due copie di questo libro: la prima è in croato (Junaci Pavlove ulice edito nel 1933) e la seconda in italiano, I ragazzi della via Pal edito nel 1988.
Una storia scritta in prima persona
Il secondo libro è arrivato più tardi, verso la fine degli anni Ottanta del secolo scorso, anche se io l’ho letto nella metà degli anni Novanta. Si tratta del libro Povijest pornografije di Goran Tribuson. Un altro libro che parla di crescita, questa volta di un ragazzo più grande, uno studente delle superiori che vive in una piccola città e da studente universitario si trasferisce a Zagabria. La storia del protagonista è scritta in prima persona, il che conferisce ulteriore autenticità alle vicende e ai protagonisti. Nel testo seguiamo le amicizie del protagonista, la formazione di primi gruppi rock, i primi amori giovanili, ma anche la partenza per gli studi e la vita studentesca in una grande città. Il titolo provocatorio è intrigante per il vasto pubblico al quale è destinato, nonostante la pornografia sia minimamente presente nel romanzo e anche quando lo è viene utilizzata in maniera molto umoristica, più per delineare, attraverso la visione di film pornografici, il progresso tecnologico dell’industria cinematografica, le norme sociali e le usanze dell’epoca. Tribuson apre il romanzo con una frase che semplicemente invita a continuare con la lettura: ‘Un funerale è una pessima conclusione dei piani di vita, ma è più che soddisfacente come inizio di un romanzo’.
Una meravigliosa storia della «new wave»
Il libro di Igor Mirković Sretno dijete è una meravigliosa storia della “new wave” raccontata attraverso gli occhi dell’autore che all’epoca era studente delle superiori. Senza alcuna pretesa di scrivere un’enciclopedia, Mirković presenta lo spaccato intimo di un’epoca che mi ha affascinato e che anche oggi, quasi mezzo secolo dopo, mi affascina. Si tratta di un’epoca in cui la scena musicale croata era più vivace e creativa che mai e si sviluppava quasi in contemporanea con le tendenze nel mondo, tutto ciò ai tempi in cui il mondo era ancora lontano dall’essere un ‘villaggio globale’ come lo è oggi. Il libro è riccamente corredato da fotografie dell’epoca ed elenca in maniera pubblicistica i protagonisti, gli artisti, i musicisti di quei tempi dipingendo il contesto di un’epoca passata. L’autore ha conseguito grande notorietà dopo che dal libro è stato tratto un film e devo ammettere di essere un grande fan anche della trasposizione cinematografica, nella quale sono stati utilizzati anche spezzoni di filmati autentici da concerti, videoclip e materiale d’archivio che raccontano la vita a quei tempi. Ho scelto questo, ma potevo scegliere anche un altro libro che descrive la vita dei giovani negli anni Ottanta del secolo scorso, perché si tratta di libri che amo e che leggo con piacere e ritengo che questo sia uno dei migliori di questo genere.
La separazione dal passato
Ora è la volta dei fumetti, che sono da tempo diventati delle vere e proprie opere d’arte. Sono cresciuto leggendoli: sia quelli pubblicati in serie, che quelli artistici, ma questa volta la scelta è caduta su un fumetto più recente che è pure incentrato sulla crescita. E infatti, mi ha talmente entusiasmato che desideravo averlo nella mia biblioteca domestica, per cui l’ho acquistato. Paco Roca è l’autore del testo e del disegno del fumetto Kuća, che in Croazia è stato pubblicato nel 2021. Parla di una casa che un fratello e una sorella hanno ereditato dal loro padre defunto, i quali decidono di venderla. Al fine di preparare la casa per la vendita, i due la puliscono, ma ogni cosa che vogliono scartare genera tanti ricordi e i ricordi della vita sono quelli del padre, della famiglia, ma anche di loro stessi. I fratelli capiscono che la vendita della casa vuol dire anche separarsi dal loro passato. Il tema centrale del fumetto è la fugacità del tempo, alla quale tutti siamo soggetti. Sono entusiasta di questo fumetto, che non è adatto a tutti, allo stesso modo in cui la maggior parte della letteratura non è adatta a tutti, ma suscita una sensazione di malinconia e nostalgia.
Padronanza delle tecniche narrative
E alla fine, faccio ritorno all’inizio. Listanje kupusa, di Igor Beleš, è uno stupendo romanzo di formazione, parla di bambini, ma non è affatto un romanzo per l’infanzia. Anche se sono appena all’inizio, il libro cattura l’attenzione e mi spinge a voltare pagina. L’autore vanta un’eccellente padronanza delle tecniche narrative, ma conosce bene anche il mondo dell’infanzia e attraverso gli occhi dei bambini, in maniera molto spiritosa, parla di temi seri e difficili. Adesso comprendo perché questo romanzo è stato accolto così favorevolmente da pubblico e critica… nella speranza che l’autore manterrà questa dinamica nella narrazione in tutte e 370 pagine, continuo a leggere”.
Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.
L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.