La grazia dell’arte in tutte le sue forme

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La grazia dell’arte in tutte le sue forme

SPALATO | È stata da poco inaugurata la 65a edizione del Summer Festival di Spalato, orgoglio di tutti i spalatini e biglietto di visita della città dalmata pure su scala internazionale, considerate la partecipazione di importanti artisti stranieri, specie italiani, in campo lirico.
Dislocata in tutti gli spazi cult dell’urbe, a cominciare dal Palazzo imperiale di Diocleziano, la kermesse si articola in tutti i segmenti artistici del TNC spalatino: opera, concerti, teatro di prosa e spettacoli di danza.
L’inaugurazione è stata affidata al verdiano Rigoletto, diretto da Ivo Lipanović, con la sapiente regia di Dražen Siriščević e i costumi, come sempre oltremodo appariscenti, di Juraj Zigman.

Nabucco e Aida

Gli altri tre titoli lirici annoverano l’immancabile Nabucco, la spettacolare Aida in cui il solenne Peristilio funge da perfetta quanto suggestiva scenografia naturale. Cantanti ospiti nel Nabucco sono gli italiani Devid Cecconi e Daniela Schillace. Soprano drammatico, è considerata una delle cantanti di punta del momento e tra i suoi cavalli di battaglia annovera, pure Norma, Leonora e Traviata. Nella spettacolare Aida i personaggi principali sono impersonati da ben tre cantanti italiani di fama internazionale ossia, Rossana Rinaldi (Amneris), Susanna Branchini (Aida) e Walter Fraccaro (Radames). Direzione, regia e costumi, realizzati all’interno di in una versione complessivamente piuttosto classica, sono affidati rispettivamente a Lipanović, Širišćević e Zigman. Ultimo titolo il ben noto “Ero, il fidanzato caduto dal cielo”, con le forze del TNC di Spalato.
Tra i quattro spettacoli di danza mettiamo in rilievo “Confini disumani” con le coreografie di Roberta Ferrara e con i ballerini dell’Associazione Culturale Equilibrio Dinamico. Il lavoro drammaturgico “Solo andata” di Erri De Luca risponde a un lavoro coreografico sinergico, intenso e catartico. Un pathos che mantiene viva una realtà odierna. Una denuncia sociale, un sollevare il corpo e mostrarlo bistrattato e non umano. La ricerca sul movimento è studiata minuziosamente, mantenendo una codicologia tecnica e stilistica. Chiave del lavoro è la gestualità che pone i corpi a divenire concrete preghiere fisiche. Lo spettacolo è frutto della collaborazione dell’Istituto Italiano di Cultura di Zagabria.
Spettacolo che si presenta molto particolare è “From IN”, con l’ensamble cinese di danza moderna XieXin Dance Theatre. Il balletto indaga l’essere umano decostruendolo da prospettive e aspetti diversi.

Ksenija Prohaska come Clitennestra

Dei ben otto spettacoli di prosa del Festival rileviamo la pluripremiata “Orestiade” di Eschilo con la splendida Ksenija Prohaska nei panni di Clitennestra. Regia del macedone Dejan Projkovski. Sempre Prohaska, nell’ambito della manifestazione spalatina interpreterà “Marlene Dietrich”, uno dei suoi maggiori successi.
Segnaliamo altrettanto l’inquietante pezzo del drammaturgo espressionista Ernst Toller “Hinkemann”, con il Teatro dei giovani di Zagabria, che tratta le vicende e il vissuto di un invalido di guerra. Lo scoppio della Prima guerra mondiale vide Ernst Toller impegnarsi come volontario per la difesa della madrepatria tedesca: l’esperienza del fronte lo mutò, però, sensibilmente, spingendolo su posizioni pacifiste A motivo del suo impegno politico scontò cinque anni di carcere a Niederschönenfeld dove, appunto, scrisse il celebre Hinkemann.

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