La pergola della poesia si è riunita nuovamente per celebrare la Giornata internazionale della donna: questa volta l’appuntamento è stato alla Comunità degli Italiani “Fulvio Tomizza” di Umago. La comitiva di poeti istriani è stata accolta da un numeroso pubblico e dalla presidente Floriana Bassanese Radin che ha dato il benvenuto a tutti i presenti e agli ospiti. Per l’occasione il quartetto formato da Gaetano Benčić, Loredana Bogliun, Laura Marchig e Mauro Sambi, quest’ultimo in collegamento zoom, hanno proposto i loro versi più belli dedicati a quello che viene comunemente definito il sesso debole, dimostrando invece come questi sia in realtà forte, fiero e pieno di risorse.
Madri, figlie, nonne, lavoratrici infaticabili, amanti, custodi del focolare domestico, vittime, sognatrici, tutto questo e molto di più è l’essenza dell’universo femminile. In un mondo in cui ci sono ancora troppe violenze di genere, in cui la parità dei sessi non è ancora una realtà e in cui c’è ancora molta strada da percorrere in tal senso, parlare di donne attraverso la poesia rappresenta un passo, forse minuscolo, verso un mondo migliore.
“Pensiamo che sia importante portare la poesia al pubblico e avvicinarsi a esso, portare la dimensione più profonda e più nascosta di ogni poeta che quando scrive poesie prima o poi deve uscire dall’involucro – ha spiegato Loredana Bogliun –. Di solito si è reticenti a uscirne, ma quando lo si fa si crea una sinergia con il pubblico, perciò vi ringrazio per la vostra presenza e per la vostra disponibilità”. Le sue poesie in dialetto dignanese sono legate all’ambiente istriano, con i suoi muretti a secco, la vita di campagna, la natura in cui la figura della donna si fonde e allo stesso emerge come un essere forte ed energico.
La necessità delle parole
Un augurio di buon 8 marzo a tutte le donne è giunto anche da Gaetano Benčić, convinto che, nel mondo d’oggi, la poesia sia necessaria. “Non ho opere sul tema della donna in sé, perciò non so se il messaggio che vorrei portare arriverà, però ho scelto due poesie da una silloge che non è stata mai stampata che si chiama ‘L’orto delle ciliegie in estate e dei fichi secchi’. È un orto simbolico: i suoi frutti sono i rapporti che si creano tra l’uomo e la donna, dove la figura femminile prevale con il suo vissuto, che è privato, ma potrebbe essere quello di molti di noi”.
Laura Marchig ha proposto invece alcuni versi tratti dalla sua opera “Dell’amore oscuro – tra la prosa e la poesia”, presentato da poco, ma anche da altri libri, come ad esempio “Schmarrn”, ricettario e storia di famiglia. La poetessa si interroga se si è veramente padroni del proprio destino e se le presunte colpe delle donne siano veramente tali o siano solo retaggi patriarcali che le fanno sentire inadeguate e sbagliate.
Mauro Sambi a causa di impegni di lavoro non è potuto essere presente fisicamente assieme agli altri e ha proposto in videoconferenza delle poesie che parlano di figure femminili importanti per la sua vita. Una di queste ricorda la nonna paterna, descritta rifacendosi a una vecchia fotografia in bianco e nero, intitolata “Abbazia, 13 giugno 1943”. Un divario temporale che viene colmato da quell’amore che nascerà in seguito tra una nonna e suo nipote.
La serata è stata resa ancora più piacevole grazie agli intermezzi musicali proposti dal noto chitarrista Darko Jurković Charlie.
Finito di declamare i versi delicati e allo stesso tempo forti delle opere dei quattro poeti, la serata è proseguita con un brindisi alle donne e un momento conviviale nel bar della locale Comunità degli Italiani.
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