La diversità delle arti nell’Europa occidentale

L'artista Cvijeta Job presenta nella Galleria d'arte di Spalato una mostra di miniature e illustrazioni, che spaziano tra pittura e grafica

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La diversità delle arti nell’Europa occidentale
Foto: DAMIANO COSIMO D’AMBRA

In una delle sale al pianoterra della Galleria d’arte di Spalato è stata aperta al pubblico la mostra dell’artista Cvijeta Job, nata a Belgrado il 6 agosto 1924 e scomparsa a Zagabria il 18 giugno 2013. Figlia del famoso pittore espressionista croato Ignjat Job, sin da piccola ha coltivato la passione per la pittura trasmessa dalla presenza costante del padre.

Nella mostra allestita sono esposte numerose miniature e illustrazioni, la maggior parte disegnate per i libri per l’infanzia scritti da Ivana Brlić-Mažuranić. L’artista è anche autrice di caricature pubblicate su “Slobodna Dalmacija” e “Žena u borbi”. Nel 1944 l’artista espone i suoi primi lavori a Spalato presso una mostra collettiva di pittori partigiani e nel 1951 si diploma in pittura all’Accademia di Belle arti di Zagabria. Le illustrazioni miniaturistiche create dall’artista sono molte e sono create per diversi autori internazionali e nazionali che hanno scritto fiabe per bambini. Oltre alle illustrazioni create per le storie di Ivana Brlić-Mažuranić, la pittrice Job ha illustrato fiabe di A.S.Puškin, H.A.Andersen e P.P. Jeršov. Ha illustrato anche opere di I.S.Turgenjev e Petar Šegedin. La madre di Cvijeta Job ha trasmesso a sua figlia la passione verso la letteratura russa. Durante la Lotta della liberazione nazionale (NOB), rifugiatasi sull’isola di Lissa, Job conobbe molti artisti come Dalibor Parać, Ljubo Ivančić, Mirko Ostoja, gli scrittori Jure Kaštelan e Živko Jeličić, che divenne suo marito.
La mostra spalatina riflette molte miniature ed esperienze del passato vissute dall’artista. Anche se vi sono illustrazioni per fiabe per bambini, nelle opere notiamo alcune figure appartenenti ai “personaggi cattivi” delle fiabe somiglianti alla gente malvagia incontrata durante la guerra. Guardare queste miniature è come essere in una macchina del tempo che riporta l’osservatore negli anni dell’infanzia. Le miniature propongono dei giochi di colori e ornamentazioni dorate in filigrana e assomigliano a lavori di artisti che nel medioevo erano intenti ad illustrare libri importanti per la storia della cultura europea. La tecnica che usa l’artista per le sue illustrazioni è una combinazione tra arte pittorica e arte grafica. La bellezza delle miniature dell’artista rappresenta anche una diversità di mondi culturali dell’Europa occidentale dove a seconda dei luoghi Job crea degli spazi artistici ricchi di immaginazione di sogni, fantasia e speranza. Il mondo descritto nelle miniature è un mondo troppo perfetto, per questo l’artista inserisce delle figure diaboliche per dire che nel mondo reale non c’è perfezione; vi è qualcuno che crea imperfezione. Molte di queste figure sono dipinte in maniera ridicola, in modo che l’osservatore possa notare la natura dell’essere umano e ridere ironicamente su di essa ed accettare la natura dell’uomo e dei suoi lati positivi e negativi. La mostra può essere visitata fino al 30 aprile prossimo.

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