La 2ª Biennale dell’arte industriale chiude ad Albona

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La 2ª Biennale dell’arte industriale chiude ad Albona

ALBONA | La seconda edizione della Biennale dell’arte industriale si è conclusa domenica sera con una parte del programma pianificato per lo stesso giorno. Infatti, a causa delle sfavorevoli previsioni e condizioni meteorologiche, è stata rimandata a data da destinarsi la parte principale dell’evento, ossia la performance del gruppo “Metal Guru”, fondato in seno all’associazione organizzatrice della Biennale, “Labin Art Express XXI” (LAE XXI).

La performance, con la partecipazione di due fondatori del “Metal Guru”, il cantante Massimo Savić e Dean Zahtila, presidente della LAE XXI, e di Damir Stojnić, direttore artistico della stessa, avrebbe dovuto tenersi all’aperto, in Piazzale, vicino alla torre mineraria. A causa della pioggia, alla fine si è tenuta soltanto la parte del programma che era prevista per gli interni del Centro di cultura “Lamparna”, dai quali è possibile accedere alla torre mineraria.
La chiusura della manifestazione ha compreso così la presentazione dei risultati del programma “Iznad zemlje” (Sopra il suolo), nell’ambito del quale prima e durante la Biennale erano organizzati diversi laboratori creativi (anche sul tema della fotografia e del video) destinati ai giovani tra i 15 e i 25 anni d’età. A coordinarli erano stati rinomati artisti ed esperti provenienti dalla Croazia e dall’estero, tra i quali Matija Ferlin, Marko Tadić, Božena Končić Badurina, Želimir Žilnik, Selma Selman, il gruppo multimediale di Belgrado “Škart”, il curatore Damir Stojnić e i suoi colleghi del gruppo WHW. Da rilevare che il workshop di Končić Badurina era incentrato sulla vita e sull’opera della grande insegnante, pedagogista, poetessa e rivoluzionaria albonese Giuseppina Martinuzzi il cui nome è stato dato alla locale Comunità degli Italiani di Albona e al coro misto attivo in seno al sodalizio. L’obiettivo di tutti i laboratori, che si sono tenuti ad Albona, Fiume e Pola, coinvolgendo più di 300 giovani, tra cui molti appartenenti ai gruppi a rischio (disabili, disoccupati e minoranze nazionali), era quello di favorire lo sviluppo delle capacità sociali e creative dei partecipanti e la loro integrazione sociale, con lo scopo di aiutarli a essere più competitivi sul mercato del lavoro. Secondo gli organizzatori, ci sarà un ultimo laboratorio nell’ambito del programma in parola, che sarà legato alla performance del “Metal Guru”. La data nella quale si terrà quest’ultima sarà stabilita nel corso di questa settimana.
L’anniversario dell’inaugurazione di Pozzo Littorio d’Arsia, oggi Piedalbona, avvenuta il 28 ottobre 1942, e la prima Giornata di Piedalbona sono stati celebrati con l’installazione “Zastave” (Bandiere) sul tetto dei “grandi bagni”, che fanno parte, come gli spazi del “Lamparna”, del complesso dell’ex miniera. Con l’installazione è stata annunciata la terza edizione della Biennale, che dovrebbe tenersi nuovamente nell’ambito del progetto Fiume – Capitale europea della Cultura 2020.

Oltre 50.000 visitatori

Nelle ore serali, oltre alla mostra scaturita dal progetto “Iznad zemlje”, si è tenuto un programma di ballo e musica che, coordinato da Ismet Mutiši, ha compreso le esibizioni dei membri dell’ensemble “Romale” dell’Associazione dei Rom di Fiume. Hanno partecipato pure Kenan Hetemi, l’orchestra rom Eles Behrami Mika e il trio di Goran Tomić, mentre a ballare sono stati Ismet Mutiši Morski, Nadija Mustapić, Željka Rupčić, Žulfija Krasnić, Šukrije Galjuša, Đulsima Sulejman, Admina Sulejman ed Elmedina Galjuša. La seconda Biennale dell’arte industriale ha avuto una durata di 3 mesi e ha attirato più di 50mila visitatori, grazie innanzitutto alle esposizioni organizzate in luoghi attraenti quali la Galleria Anfiteatro e il Tempio di Augusto a Pola.

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