L’importanza della mitilicolosi per le ricerche di parassitologia

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L’importanza della mitilicolosi per le ricerche di parassitologia

ROVIGNO | Durante la cerimonia di premiazione della 51.esima edizione del Concorso d’Arte e di Cultura “Istria Nobilissima”, tenutasi presso la Comunità degli Italiani “Giovanni Palma” di Torre nel dicembre scorso, nella sezione “Saggi di argomento umanistico o scientifico” il primo premio è stato assegnato a Daniele Suman, docente di biologia e chimica alla SMSI di Rovigno, nonché presidente del Consiglio d’amministrazione del CRS di Rovigno. Nell’occasione lo abbiamo incontrato per parlare delle sue ricerche.

Al concorso di ‘Istria Nobilissima 2018’ ha partecipato ed è stato premiato con il primo posto nella categoria ‘Saggi di argomento umanistico o scientifico’. Può dirci qualcosa di più sul tema da lei trattato?

“Lo scopo della ricerca era osservare la presenza di Mytilicola intestinalis, stadio parassitario, in mitili Mytilus galloprovincialis provenienti da allevamento e dai banchi naturali lungo le coste di Rovigno e di constatare il ciclo riproduttivo del copepode mediante la presenza di femmine ovigere mature. La Mytilicola intestinalis è un parassita artropode, per essere più chiari, un piccolo gamberetto di dimensione 1-2 mm, presente nel tratto intestinale dei mitili, delle ostriche o altri molluschi bivalvi.
È stata descritta per la prima volta nel 1902 dal planctonologo e dall’allora direttore dell’Istituto di Biologia marina di Rovigno Adolf Steuer, che l’aveva individuata in mitili provenienti dal Golfo di Trieste, descrivendola nel 1905 in modo più dettagliato ed esaustivo. L’infestazione dei mitili da parte del copepode Mytilicola intestinalis può portare a ingenti perdite economiche e addirittura all’arresto del settore della mitilicoltura, come avvenuto nel 1950 in Danimarca, nel 1949 in Germania e nel 1950 in Olanda, e dal 1982 al 1984 nella Baia di Mont Saint-Michel in Francia. Nel 1981 si riscontra pure un evento di forte infestazione nella Laguna di Venezia con consistente mortalità dei mitili. Da allora la mitilicolosi assume notevole importanza nelle ricerche di parassitologia marina.
I campioni di mitili per questa ricerca sono stati raccolti in cinque siti lungo le coste rovignesi, quattro banchi naturali e uno di allevamento, nel periodo da settembre a novembre 2016, per un totale di 11 campionamenti e 123 mitili. La frequenza maggiore del 30 % è stata riscontrata in data 11 ottobre 2016, quando si sono rilevati 3 mitili positivi su 10 esaminati, vale a dire molto pochi per poter causare morie. Inoltre, non ci sono stati rilevamenti di parassiti nelle mitilicolture”.

Per lei che da anni avvicina il mondo della scienza agli studenti della SMSI di Rovigno, cosa vuol dire farlo anche attraverso un concorso com’è per l’appunto ‘Istria Nobilissima’? Come mai questa scelta?

“Per me è stata una scelta più che naturale e non ho esitato a parteciparvi con questa ricerca, in quanto reputo sia fondamentale divulgare argomenti anche di carattere scientifico; rivolgersi ad un pubblico più vasto e non circoscritto solo all’ambiente scolastico dove sono attivo. D’altro canto, gli approfondimenti che scaturiscono inevitabilmente da simili attività, penso possano rappresentare un valore aggiunto da offrire agli alunni durante le ore di lezione in argomenti relativi all’anatomia, all’ecologia, alla parassitologia ecc.”.

Il suo lavoro è stato riconosciuto recentemente anche dall’Agenzia per l’educazione e l’istruzione cha l’ha promosso al ruolo di professore mentore. Quale significato ha questa nomina per la sua carriera?

“È sicuramente un riconoscimento importante per il lavoro che ho svolto presso la mia scuola, ed è pure uno stimolo per continuare a svolgerlo nel migliore modo possibile, rimettendo in discussione me stesso e rinnovando i metodi, soprattutto perché l’istruzione, non essendo una scienza esatta, dev’essere adeguata ai tempi, agli alunni, a noi stessi, in funzione dell’esperienza che abbiamo maturato nel tempo; è un mondo in costante evoluzione che, però, abbisogna anche di punti fermi.
Qui, vorrei cogliere l’occasione per ringraziare sentitamente tutto il collettivo della SMSI di Rovigno per aver supportato la mia candidatura di avanzamento a professore mentore”.

Quanto è possibile avvicinare i giovani alla scienza attraverso le scuole? Lei, che metodi usa?

“Oggi, in Croazia, assistiamo a un processo atto a cambiare la scuola nel suo insieme; da un lato, si cerca di snellire tutti i curricola delle materie, dall’altro si tenta un nuovo approccio d’insegnamento, più moderno e coinvolgente, dove l’alunno non è più un mero ripetitore di concetti e nozioni acquisite, bensì diventa il soggetto principale, spreando anche proattivo, nel processo dell’istruzione. Dovrebbe essere indotto a sviluppare un pensiero proprio e critico sui contenuti offerti.
In quest’ottica applico tutto quanto possa facilitare l’acquisizione del sapere, nuove tecnologie informatiche e nuovi metodi didattici, anche se credo ancora molto nell’insegnamento tradizionale, dove si usa tanto la parola, una lavagna, un pennarello/gesso, laboratori pratici e tanta volontà di coinvolgere tutta la classe nell’ora di lezione”.

Ci parli un po’ dei suoi progetti futuri – ha forse in piano la pubblicazione di altri saggi?

“Attualmente sto lavorando a una guida/atlante degli organismi marini della zona intertidale, fascia costiera tra la bassa e l’alta marea, e nella colonna d’acqua raggiungibile da tutti, cioè fino ai tre metri di profondità.
L’atlante comprende una parte introduttiva sull’ecosistema marino che tratta la sua zonazione, i cenni generali sulle caratteristiche fisiche e oceanografiche del Mare Adriatico, alcuni parametri chimico-fisici del mare, la problematica della tropicalizzazione, alcuni aspetti dell’inquinamento dovuto all’azoto, al fosforo e alle microplastiche, e una principale trattante la sistematica in cui è presentata parte degli organismi animali e vegetali che popolano il nostro mare.
A ogni organismo corrisponderà una scheda descrittiva con il nome scientifico, la tassonomia, la descrizione dell’ambiente dove vive, le caratteristiche fisiche e biologiche nonché il nome comune in tre lingue (italiano, croato, inglese) e in dialetto rovignese. Per ogni specie trattata, saranno riportati anche la categoria di vulnerabilità e lo stato di conservazione secondo il metodo di classificazione della IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura)”.

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