KulTERRA. La rivitalizzazione dei castelli istriani medievali

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KulTERRA. La rivitalizzazione dei castelli istriani medievali

SANVINCENTI | Da più di un anno a questa parte si sta portando avanti il Progetto KulTERRA, teso alla rivitalizzazione dei Castelli Morosini – Grimani a Sanvincenti, e di Pietrapelosa, nel pinguentino. Il progetto ha l’obiettivo di investire nel patrimonio culturale integrando varie attività, al fine di consolidare la gestione dei beni culturali a Pinguente e a Sanvincenti.

Capofila del progetto è il Comune di Sanvincenti, e ne fanno parte altri 11 partner, tra cui il Comune di Pinguente. Il valore complessivo dell’iniziativa ammonta a 22.594.779,13 kn, di cui 9.500.000,00 interessano il Castello Morosini – Grimani, e 7.500.000,00 kn quello di Pietrapelosa. Il resto è indirizzato ad altre attività progettuali. L’85 p.c. del costo complessivo viene assicurato dal Fondo europeo per lo sviluppo regionale, nell’ambito del Programma operativo Concorrenzialità e cosione 2014 – 2020. Si tratta in questo caso di mezzi a fondo perduto. La rimanente somma viene assicurata dai partner progettuali.
Il piano prevede, oltre alla ricostruzione dei due manieri, lo svolgimento di iniziative culturali, educative e presentazioni varie, l’allestimento di sale espositive, di una rivendita di souvenir e di una sala degustativa di prodotti tipici istriani al Castello Morosini – Grimani.

Convegno «Notabile castrum»

Nell’ambito dell’iniziativa, lo scorso fine settimana si è svolto a Sanvincenti il convegno “Notabile castrum /Castello ben munito e ornato. I Castelli di Pietrapelosa e Sanvincenti nel contesto storico e architettonico”, introdotto dal sindaco di Sanvincenti, Dalibor Macan, il quale ha presentato il progetto “KulTERRA”, e da Josip Višnjić, dell’Istituto croato di restauro, ideatore del convegno.
Nell’ambito della prima sessione, moderata dallo storico dell’arte Marijan Bradanović, dell’Università degli studi di Fiume, il giovane storico parentino, Josip Banić, dottorando all’Università centroeuropea di Budapest, ha esposto il tema “Tra l’incudine e il martello: Pietrapelosa nel Patriarcato di Aquileia”, dando spazio alla storia aquileiese del castello, nell’ambito del contesto storico medievale istriano e centroeuropeo, poco conosciuto. Sulla stessa falsariga l’intervento di Miha Kosi, dell’Istituto di ricerche storiche “Milko Kos”, operante in seno all’Accademia slovena delle arti e delle scienze di Lubiana, che ha esposto il tema “Il Carso e l’Istria – rapporti e conflitti dal XIII a XVI secolo”, in cui ha esposto gli elementi comuni e le distanze tra le due aree nel Basso Medioevo. Josip Višnjić ha esposto “Lo sviluppo architettonico della fortezza di Pietrapelosa – esempio paradigmatico di sviluppo delle fortezze medievali istriane”, basandosi sulle indagini archeologiche da lui portate avanti. Denis Visintin, della Comunità degli Italiani di Parenzo, si è soffermato su “Il feudo di Pietrapelosa tra investiture dei Gravisi (1440 – 1848), ripercorrendo lo sviluppo feudale della Signoria che per tutta l’età moderna fu in mano alla nota famiglia istriana, nell’ambito della complessiva evoluzione feudale peninsulare. Ranko Starac del Museo di Marineria e Storia del Litorale croato di Fiume, ha analizzato i castelli di “Gradec e Fortuna – due esempi precoci del sistema di fortificazione sull’isola di Veglia”, concludendo così la prima sessione.
Nel pomeriggio, moderato da Josip Višnjić, Željko Bistrović, dell’Istituto fiumano per la conservazione dei beni culturali, si è soffermato sul “Problema del cliente ordinatore delle opere murali del maestro Ognibene nella chiesa di S. Vincenzo a Sanvincenti, nel contesto del possesso di Sanvincenti”. Sandra Čalić Višnjić, dell’omologo Istituto di Pola, ha presentato la storia dei possidenti il castello, nella relazione intitolata “Castello di Sanvincenti: la famiglia Morosini della Sbarra”. Danijela Doblanović Šuran, dell’Università “Juraj Dobrila” di Pola, ha posto invece l’accento sulla “Popolazione di Sanvincenti nell’età moderna, frammenti di storia sociale ed economica del feudo”, dando un’ampia visione circa il suo stato demografico, le immigrazioni e la sua struttura economica. Marijan Bradanović ha esposto “Il rapporto tra gli insediamenti e le residenze nobiliari fortificate tra la fine del Medioevo e gli inizi dell’Età moderna – esempi dell’Istria orientale, del Vinodol e del Quarnero”. Ha concluso la giornata Marie-Anne Causarano, dell’Università di Padova, esponendo il tema “Fortificazioni e mura cittadine nel territorio di Siena tra XV e inizi del XVI secolo”.
Evidente la soddisfazione del sindaco e degli altri organizzatori, che con la futura pubblicazione degli atti avranno tra le mani un volume ricco di nozioni da presentare ai fini turistici. Presenti in sala anche alcune guide turistiche, che in questo modo hanno acquisito nuove e interessanti cognizioni, utili alla loro attività e alla promozione del territorio.

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