Kristian Marušić, dai motori alla lirica

Il giovane talento della CNI sta attirando l'attenzione sulle sue qualità vocali

0
Kristian Marušić, dai motori alla lirica

La minoranza nazionale italiana di Croazia e Slovenia continua a sfornare talenti: ne è prova l’istriano Kristian Marušić, proveniente da Grisignana e attualmente iscritto al secondo anno del Triennio di I livello del Conservatorio di Musica “Giuseppe Tartini” di Trieste. Qualche anno fa, abbiamo avuto modo di scrivere di Kristian dopo che, da cantante amatoriale, è riuscito ad attirare l’attenzione del mondo della lirica, tra cui quella dei celebri cantanti d’opera Olga e Bojan Šober, artisti di spicco del Teatro Nazionale Croato “Ivan de Zajc”, i quali in seguito si sono assunti il ruolo di mentori del giovane istriano. Il percorso artistico di Kristian è piuttosto particolare, in primis per il fatto di essersi approcciato al canto e alla lirica avendo un background professionale lontano mille miglia dal mondo delle arti sceniche. Infatti, il grisignanese ha lavorato per diversi anni come meccanico, prima di decidere di dedicarsi al canto su spinta della zia Bruna Marušić Garaj, decisione che, va evidenziato, lo ha portato a intraprendere una strada fatta di tante sfide, ma anche di altrettanti successi. È studente della professoressa Cinzia De Mola, famoso mezzosoprano-contralto, sotto la cui guida è riuscito a fare enormi progressi nel campo del canto lirico, arrivando addirittura a rappresentare l’Italia all’Expo di Dubai del 2020, tenutosi a dicembre del 2021. Quest’anno, inoltre, si è esibito come solista della “Missa Dalmatica” di Franz von Suppé a Spalato, Trieste e Venezia, sotto la direzione del Maestro Elia Macri. Durante una breve intervista, Kristian ci ha parlato del suo percorso artistico, dei progetti conclusi e di quelli attualmente in corso, nonché dei più importanti mentori della sua formazione lirica.

Kristian Marušić

Hai partecipato di recente all’Expo Dubai 2020 come uno dei rappresentanti dell’Italia per il grande concerto dell’Orchestra Sinfonica nazionale dei Conservatori. Raccontaci dell’esperienza.

“Dopo che la giuria del Conservatorio di Musica ‘Giuseppe Tartini’ mi aveva selezionato come candidato della Scuola per le audizioni per l’Expo di Dubai, ho partecipato, a novembre di quest’anno, ai provini che si sono tenuti a Roma, all’Auditorium Parco della Musica. La mia audizione è stata di circa 10 minuti e devo ammettere di essere stato anche un po’ dispiaciuto per la breve durata. Dopo tre giorni, però, mi hanno fatto sapere che ero stato preso. L’Expo di Dubai è stato un’esperienza meravigliosa e fuori dal comune. Credo sia stato un evento memorabile e particolare sia per noi cantanti, sia per il pubblico, dato che non capita spesso che un’esibizione lirica abbia luogo in un deserto… Si potrebbe dire che ci siamo portati una sorpresa a vicenda. Ciò che in realtà mi ha colpito di più, personalmente, è stato il fatto di aver avuto l’occasione di rappresentare l’Italia essendo membro della minoranza italiana in Croazia. È stato più che un sogno, e me ne sono reso conto davvero solo in un secondo momento.

Al momento stai lavorando ad altri progetti?

Sì, sto completando le registrazioni per un album prodotto dalla Comunità degli Italiani di Grisignana. Il progetto include diversi artisti, tra cui anche Nada Matošević Orešković al piano. La prima parte del disco è già stata terminata, invece ora stiamo lavorando sulla seconda. Verrà pubblicato a breve”.

Collabori molto spesso con la CI di Fiume, nella cui sede hai fatto, in un certo senso, i tuoi primi passi…

“Sì, è vero. A Palazzo Modello mi sento sempre a casa… A gennaio terrò un concerto proprio lì. È uno spazio bellissimo e sono molto contento per i recenti restauri. E poi l’ospitalità della presidente della CI di Fiume, Melita Sciucca, è meravigliosa. Le mie prime esibizioni hanno avuto luogo proprio al Circolo, per cui vi sono molto legato. Ci torno assai spesso”.

Negli ultimi cinque anni, la tua vita è cambiata totalmente… Hai abbandonato per sempre, quindi, il mestiere di meccanico?

“Diciamo di sì, nel senso che mi sto dedicando completamente al canto. Però devo ammettere che poco tempo fa mi sono ritrovato a dover riprendere a fare il meccanico per un breve periodo. In un certo senso, è capitato per sbaglio, ma nel momento giusto… Ero a Trieste e avevo bisogno dei ricambi, per cui mi sono recato in un’officina, dove mi hanno immediatamente offerto un posto di lavoro. In quel momento, in realtà, avevo bisogno di un qualche tipo di introito e quindi ho accettato la proposta. Mi ci sono trovato molto bene. Ovviamente, ogni pausa pranzo cantavo, che faceva divertire molto i miei colleghi… Il mio mestiere mi ha aiutato tanto, a dire il vero, nel senso che mi ha permesso di fare più velocemente dei progressi con la voce. Quando canto, ragiono ‘meccanicamente’, ovvero cerco di semplificare il processo. Fare il meccanico e cantare lirica sembrano due cose totalmente diverse, ma in realtà sono abbastanza vicine. Allo stesso modo in cui uno impara a guidare la macchina, può imparare anche a cantare. All’inizio, la guida di un veicolo può sembrare difficile, ma poi se uno capisce il funzionamento e il ruolo della frizione, dei freni, del gas, delle marce ecc., tutto diventa molto più facile… Credo che anche il canto segua una logica simile, per certi versi”.

È da diversi anni che perfezioni la tua voce sotto la guida di Olga e Bojan Šober. Com’è iniziata la vostra collaborazione?

“La prima volta che sono venuto a casa dei Šober, facevo parte del coro della CI di Grisignana. Tutto era partito da mia zia Bruna, che aveva cercato di convincermi per diverso tempo a prendere lezioni di canto. Alla fine avevo ceduto, ma la verità è che avevo accettato la proposta soltanto per farle un favore, visto che era da tempo che mi diceva che sarebbe un peccato non provarci. Pensavo che la storia sarebbe finita lì. Davide Circola, che al tempo guidava il Coro della CI di Grisignana, conosceva i professori Šober ed è lui che ci ha presentati. A casa loro ho cantato una musica tradizionale in italiano, dopo di che è stato Bojan Šober a dirmi che sarei stato suo alunno. È stata sempre un’esperienza sublime, ogni volta che venivo a lezione, per me era come entrare in un’altra dimensione. E poi scoprire le vibrazioni della voce, entrare nei personaggi… è una strada senza ritorno, una volta che la assaggi non la lasci più. La mia fortuna è il fatto di aver trovato dei grandi maestri, prima in Istria e a Fiume, e poi a Trieste, che è la mia seconda casa. La mia professoressa Cinzia De Mola, in particolare, ha creduto in me sin dall’inizio e non mi ha permesso di avere dubbi su me stesso, mi ha dato una grande sicurezza. I giorni feriali della settimana sono a Trieste per le lezioni al Conservatorio, mentre le domeniche le passo qui a Fiume, che sia a Palazzo Modello o a casa dei Šober. I fine settimana sono lavorativi per me, ma non provo mai stanchezza perché lo faccio sempre con amore”.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display