Istroveneto. Il dialetto che unisce

Presso il Teatro cittadino di Buie è andato in scena l'ultimo atto della rassegna «Coremo su e zo pe'l palco»

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Istroveneto. Il dialetto che unisce
Il gruppo folcloristico della CI di Villanova

Tutte le cose belle prima o poi finiscono. È stato così anche per la rassegna di cori e filodrammatiche “Coremo su e zo pe’l palco” della 14esima edizione del Festival dell’istroveneto, giunta al suo settimo e ultimo atto presso il Teatro cittadino di Buie. A condurre la serata Alexandra Buić affiancata dalla giovanissima Emma Markov, un duo frizzante, simpatico e irriverente che di volta in volta ha presentato i numerosi ospiti che si sono susseguiti sul palcoscenico.

La filodrammatica della CI di Pirano

Un viaggio nel passato
I minicantanti della CI di Albona, guidati dall’energica Maestra Sabrina Stemberga Vidak, hanno rotto il ghiaccio nel migliore dei modi: portando al Festival dell’istroveneto due brani proposti gli scorsi anni a “Dimela cantando”. I bimbi hanno incantato la sala con “Le navi cantava” e “Nono con le ali”, pezzi poetici in grado di accompagnare il pubblico in un viaggio nel passato fatto di attimi e momenti, così come di immagini e squarci impressi nella mente. “Credo che abbiamo portato una boccata di freschezza e qualcosa di nuovo. Siamo molto felici e ringrazio tutti di averci dato la possibilità di partecipare – ha commentato la loro dirigente Sabrina Stembrega Vidak –. Ci tengo tanto, ad Albona purtroppo non abbiamo le scuole in lingua italiana, e questo è un modo per mantenere vivo l’istroveneto, così come le tradizioni e la nostra cultura”.
La serata è proseguita all’insegna dei più piccoli, con la filodrammatica bimbi della CI “Giovanni Palma” di Torre e il loro simpatico sketch “Biancaneve e i 7 comandamenti”, preparato con la guida attenta della loro maestra Linda Mušković. Tra proverbi e battute lo specchio magico distribuisce consigli e massime di vita alla fanciulle che chiedono il suo aiuto. Ma che fine avrà fatto la bella Biancaneve? Nel mondo dei social network è facile scoprirlo, basta fare una ricerca su Instagram… ma siamo sicuri che la risposta ci piacerà?

I minicantanti della CI di Albona

Connazionali uniti dalla recitazione
Dai bambini si è passati agli adulti, con il coro misto del sodalizio di Pirano. Il gruppo vocale guidato da Barbara Barač ha trasportato gli spettatori nel mondo delle melodie popolari, riscoprendo tradizioni istriane. Dalla Comunità “Giuseppe Tartini” è giunta pure la filodrammatica coordinata da Samanta Kobel con la commedia “Le storie dei confini” di Ruggero Paghi. Un tuffo nel passato, in un tempo che oggi sembra lontano ma che i nostri genitori e i nostri nonni hanno conosciuto bene. Un tempo fatto di confini, di lasciapassare, di dogane e di escamotage geniali per portare prodotti da una parte all’altra della frontiera. In un mondo sempre più globalizzato e connesso pensare che il caffè fosse un bene di lusso sembra assurdo, ma la compagnia ha saputo far ridere e allo stesso tempo riflettere il pubblico tra battute e luoghi comuni sugli istriani e sui triestini.
Dal sodalizio di Fiume è giunto il coro misto della “Fratellanza” guidato dal Maestro Sanjin Sanković, che a sua volta ha proposto canti popolari della tradizione nostrana. Un ritorno alle radici e alla cultura che unisce gli italiani da una e dall’altra parte del Monte Maggiore. L’ultima filodrammatica della serata è stata quella del gruppo “La stanzetta” della CI di Ancarano, al suo debutto al Festival dell’istroveneto. Gli attori hanno proposto “El conzapignate”, brano in istroveneto ricco di “morbin” come sottolineato dallo stesso regista. “Sono due anni che abbiamo iniziato a recitare, innanzitutto abbiamo fatto un po’ di scuola di teatro, poi abbiamo allestito qualche scenetta con testi in italiano, questa è la nostra quarta esibizione in totale, la prima a ‘Coremo su e zo pe’l palco’ – ha commentato il regista Giuseppe De Francesco –. Il testo è nato da un’idea di come poteva essere la vita nel passato, prendendo spunto dai mestieri di una volta. Non era facile condensare tutto in 20 minuti, non abbiamo provato nemmeno tantissimo, ma dal risultato di stasera penso che riproporremo il pezzo”. Un gruppo di attori amatoriali affiatati: alcuni abituati al palcoscenico, altri alle prime armi che hanno saputo far suscitare l’ilarità tra il pubblico. Sulla stessa lunghezza d’onda pure il gruppo folcloristico della CI di Villanova con i suoi vestiti tradizionali ad arricchire i loro brani popolari. A rendere ancora più suggestiva l’esibizione è stato l’accompagnamento alla fisarmonica del loro coordinatore Alessandro Bratović. Oltre al canto c’è stato spazio pure per l’interpretazione, rispolverando gli antichi mestieri oggi quasi scomparsi. Con loro è sceso il sipario sulla rassegna “Coremo su e zo pe’l palco” 2025. Rassegna che ha riscosso un grandissimo successo in tutte le serate, registrando sempre il pienone.

Il coro della “Fratellanza” della CI di Fiume diretto dal Maestro Sanjin Sanković

Cori e gruppi nuovi
“Quello che ci fa tanto piacere è che a questa edizione hanno partecipato tantissimi gruppi di giovani, più degli anni scorsi, si sono presentati cori e filodrammatiche storici e conosciuti, però abbiamo avuto anche molti debutti di nuovi gruppi. Non parlo solo delle filodrammatiche giovani, ma anche di cori di adulti appena formati, così come nuovi gruppi di recitazione; tutti loro hanno trovato nel Festival dell’istroveneto un momento di incontro. Speriamo che questa interazione li aiuti a rafforzare i legami con altre Comunità per portare i loro pezzi in giro per l’Istria – ha commentato a fine serata Mate Mekiš, coordinatore della rassegna –. Dopo aver allargato ‘Coremo su e zo pe’l palco’ avevamo un po’ di paura per quanto riguarda l’affluenza del pubblico, ma queste serate ci hanno dimostrato che le gente segue il festival, ci sono persone che hanno partecipato a tutti gli incontri, questo ci fa molto piacere e ci fa ben sperare nel futuro”. Domani si terrà la serata finale del Festival dell’istroveneto con “Dimela cantando” in Piazza San Servolo a Buie alle ore 21.

La filodrammatica della CI di Ancarano

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