«Istria». Un ponte tra le due sponde dell’Adriatico

Nell'ambito del Festival dell'Istroveneto il Circolo di cultura istroveneta di Trieste ha presentato alla CI di Buie la sua attività e alcuni dei volumi pubblicati finora

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«Istria». Un ponte tra le due sponde dell’Adriatico
Franco Crevatin, Ezio Giuricin, Marianna Jelicich Buić, Rosanna Turcinovich e Livio Dorigo. Foto: ERIKA BARNABA

Nell’ambito del Festival dell’Istroveneto, il Circolo di cultura istroveneta “Istria” di Trieste, in collaborazione con la Comunità degli Italiani di Buie, ha organizzato un incontro culturale presso la CI buiese. A fare gli onori di casa è stata Lena Korenika, presidente del sodalizio, la quale si è detta orgogliosa di poter ospitare alcuni appuntamenti del Festival.

A prendere la parola è stata quindi Marianna Jelicich Buić, ideatrice del Festival e responsabile del settore “Teatro, arte e spettacolo” della GE dell’Unione Italiana, che nel suo intervento ha rilevato come l’idea di questo incontro è nata da un dialogo con Daniele Kovačić che, oltre alle varie mansioni nel Festival, ricopre pure, assieme a Silvia Bon, la carica di vicepresidente del Circolo “Istria”.

Rinnovo del dialogo tra esuli e rimasti
Ezio Giuricin, presidente del Circolo “Istria”, ha spiegato come fino ad un anno fa, a ricoprire per oltre tre decenni questo incarico è stato Livio Dorigo, presidente onorario dell’associazione e presentato all’incontro come figura di riferimento morale e storica, caposaldo del Circolo.
“Ringrazio l’Unione Italiana per aver accettato l’idea di inserire il Circolo ‘Istria’ nell’ambito del programma del Festival”, ha rilevato Giuricin spiegando come l’obiettivo per cui è sorto circa quarant’anni fa il Circolo di cultura istroveneta “Istria”, è soprattutto quello di riunire, mettere assieme, riannodare i fili del dialogo e della collaborazione tra gli andati e i rimasti. Si può dire quindi che il Circolo “Istria” è stata la prima associazione degli esuli che al tempo si era rivolta ai rimasti per cercare di riannodare una ricca collaborazione con la CNI rimasta in Istria, Fiume e Dalmazia, in un clima non facile.
“Da quarant’anni stiamo portando avanti un impegno, un lavoro in modo veramente articolato. Il Circolo ‘Istria’ fino ad ora ha pubblicato più di ottanta volumi, cercando di sviluppare non solo testimonianze ma pure ricerche in collaborazione con enti, istituti, università, per percorrere questa strada di valorizzazione della nostra eredità culturale e collaborazione fra, come tanti anni fa le definiva Antonio Borme, membra sparse dell’italianità di queste nostre terre”, ha concluso Giuricin.

Tramandare la memoria storica
Livio Dorigo ha espresso la sua gratitudine non solo per aver avuto la possibilità di conoscere i fondatori del Circolo Istria ma anche per aver avuto la possibilità di apprendere da loro la serenità di poter ritornare nuovamente a casa sua, in quanto vivendo in un’atmosfera imbastita da rapporti difficili, soprattutto tra gli esuli e rimasti, non era facile.
“Sono felice di essere oggi qui e fin che potrò continuerò a dare al Circolo tutte quelle memorie storiche che può dare un uomo di novantadue anni, augurando lunga vita alla nostra cultura, che continui ad abbracciare i vostri figli e nipoti, che sappiano dove sono nati e che abbiano la responsabilità di difendere la nostra terra”, ha detto Dorigo.
Presentato per l’occasione pure l’ultimo volume del Circolo, fresco di stampa, “Istria, un viaggio tra castellieri e approdi” di cui Rosanna Turcinovich è curatrice e nel quale si è cercato di parlare del modo in cui il Circolo nel corso degli anni è andato in Istria. Presente pure Franco Crevatin, segretario del Circolo Istria, che si è occupato delle diapositive rappresentati le foto del volume fatte da Franco Biloslavo.
Tra i volumi pure “Il Circolo Istria: quarant’anni di vita” di Silva Bon, “L’Istria vista dal mare” di Rita Auriemma, Stefano Furlani e Rosanna Turcinovich Giuricin, opera alla quale è stato recentemente conferito a Verona il Premio Tanzella e gli Atti del Convegno su “La comunità (in)visibile. Fare rete. Superare le barriere”. Presenti all’incontro pure Corrado Dussich, vicesindaco della Città di Buie e Rino Cigui, storico del CRS di Rovigno.

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