L’Istria e la Grande Guerra negli scatti di Natale Palli

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L’Istria e la Grande Guerra negli scatti di Natale Palli

ROVIGNO | Un’occasione unica di ammirare le prime riprese aeree dell’Istria, della Dalmazia e delle Bocche di Cattaro, scattate agli albori dell’aviazione dal grande pilota italiano, Natale Palli. Il pubblico rovignese, potrà visitare, infatti, fino al 10 ottobre la mostra allestita presso il Centro multimediale con un totale di 27 pannelli che raffigurano fotografie panoramiche, planimetriche e altre immagini d’epoca attinte da altre fonti che contribuiscono a dare un quadro quanto più completo all’osservatore e che trattano la Prima guerra mondiale e l’Istria, la piazzaforte militare marittima di Pola, il porto (golfo) di Pola con le sue strutture militari e le navi da guerra all’ormeggio, la ricognizione aerea e l’aerofotogrammetria, l’aereo S.V.A. 5, l’abbigliamento del pilota ricognitore e il volo su Vienna.

Una preziosa scoperta

La mostra presenta le fotografie che l’aviatore Natale Palli scattò nel 1918, durante le sue ricognizioni lungo la costa adriatica orientale. L’album, conservato presso il Museo della III Armata di Padova, fu riscoperto 2 anni fa, per puro caso, da Giorgio Pellizzaro, grande amico di Rovigno e promotore di diversi progetti, oltre a questo, nella cittadina istriana. C’è da sottolineare, tra l’altro, che assieme a Marino Budicin, vicesindaco di Rovigno e ricercatore presso il Centro di ricerche storiche, Pellizzaro è anche coautore di un saggio sullo stesso argomento, pubblicato nella collana degli Atti del Crs di Rovigno. È stato proprio questo, infatti a fungere da base per la stesura della parte storica dei pannelli, curata altrettanto a quattro mani da Budicin e Pellizzaro.

Prima mostra all’estero

Ed è stato proprio il vicesindaco rovignese a porgere i saluti al numeroso pubblico presente all’inaugurazione. Budicin ha illustrato in maniera esaustiva, ma coinvolgente, la provenienza delle foto, note biografiche sull’autore degli scatti, nonché il contesto storico della Prima guerra mondiale e il suo impatto sulla penisola istriana, come anche il complesso procedimento per fare in modo di allestire per la prima volta in assoluto, all’estero, le fotografie di Natale Palli.

La trasformazione del paesaggio

“Viste le numerose manifestazioni in occasione del centenario della Grande guerra, abbiamo voluto celebrare in questo modo la fine dell’evento più drammatico del 20º secolo, mettendo in risalto, invece delle operazioni militari, l’importanza delle fotografie nell’ambito dello studio della trasformazione del paesaggio e della storia del territorio. È così visibile l’ordito d’epoca romana delle città di Parenzo e Zara, quello altomedievale di Rovigno e Sebenico, la tipologia veneta del centro storico di Capodistria, come anche la particolarità di Spalato, dove il centro urbano si è sviluppato sia fuori che entro le mura del Palazzo di Diocleziano”, ha spiegato Budicin. “Senza queste foto, non avremmo nessun documento su come come si presentavano centri urbani, come ad esempio Zara, prima di essere bombardati e distrutti durante la Seconda guerra mondiale”.
Budicin ha fatto notare che le fotografie riprese da Palli attestano in modo chiaro che fino alla Grande guerra andarono a completarsi i centri storici delle località della costa adriatica orientale e, se confrontate con la situazione odierna, è possibile osservare come in quest’ultimo secolo molte caratteristiche naturali, ambientali e urbane, sono state trasformate dall’intervento umano, nella stragrande maggioranza dei casi non per motivi bellici.

Il ruolo della ricognizione

Scattate a pochi anni dall’invenzione degli aerei, le fotografie rappresentano il primo impiego della tecnologia aeronautica assieme a quella fotografica a scopi militari, per la ricognizione che, come ha fatto notare Budicin, era particolarmente importante considerando che per rispettare il divieto di bombardamento delle strutture civili era necessario conoscere a fondo il territorio.

A bordo dell’aereo militare S.V.A. 5

Natale Palli sorvolò queste zone in un velivolo S.V.A. 5, appartenente alla seconda generazione di aerei militari (deve il suo nome alle iniziali dei cognomi dei progettisti Savoia, Verduzio e del costruttore Ansaldo), poco adatto alle operazioni militari, ma per questo perfetto per le ricognizioni vista la sua capacità di raggiungere in breve tempo i 3mila metri d’altezza.
Nato a Casale Monferrato il 24 luglio del 1895 e scomparso in seguito a un incidente il 20 marzo 1919 sul Monte Pourri in Francia, per un guasto durante il raid Padova-Parigi-Roma-Padova, Natale Palli, insignito di una Medaglia d’oro, quattro d’argento e una di bronzo al valor militare, nonché del titolo di Cavaliere dell’Ordine militare di Savoia, è noto soprattutto perché fu a lui che spettò l’organizzazione tecnica del volo su Vienna, secondo la volontà di D’Annunzio, sempre a bordo dell’S.V.A. 5, adattato a biposto per ospitare anche il Vate accanto al pilota.

Progetto congiunto

Il progetto è stato realizzato dalla Città di Rovigno, grazie alla preziosa collaborazione del Centro di ricerche storiche, che quest’anno compie mezzo secolo di ininterrotta attività, del Museo della III Armata di Padova, dell’Ufficio storico – V reparto affari generali dello Stato Maggiore della Difesa a Roma e dell’Archivio storico dell’Aeronautica Militare del Ministero della Difesa, con sede nella capitale italiana.
Le fotografie sono tratte dal Museo della III Armata di Padova, dall’Archivio storico dell’Aeronautica Militare del Ministero della Difesa italiano, dalla Biblioteca universitaria dell’Università Juraj Dobrila di Pola, dalla collezione “Ministry of Information First World War Official Collection/Photographs” dell’Imperial War Museum di Londra e dall’Istituto di Fotografia e Arti Visive di Padova.

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