Iniziato un nuovo capitolo nella storia del Teatro fiumano (foto)

Al TNC «Ivan de Zajc» di Fiume si è tenuto il concerto di benvenuto in occasione dell'inizio del mandato della nuova sovrintendente dell'ente, Dubravka Vrgoč

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Iniziato un nuovo capitolo nella storia del Teatro fiumano (foto)
Foto: Goran Žiković

Con l’insediamento della nuova sovrintendente del Teatro Nazionale Croato “Ivan de Zajc” di Fiume, Dubravka Vrgoč, subentrata a Marin Blažević il 1mo gennaio 2025, è iniziato un nuovo capitolo dell’ente, inaugurato con un concerto di benvenuto che ha visto come protagonisti diversi esponenti di spicco della scena rock fiumana, quali Let 3, Damir Urban, Jonathan, il duo Ivanka e Mrle, e Marina Perazić. A loro si sono uniti i rappresentanti di tutti gli ensemble del Teatro, ovvero i solisti dell’Opera – la primadonna nazionale Kristina Kolar e il baritono Robert Kolar –, l’Orchestra sinfonica fiumana diretta dal Maestro Valentin Egel, il Coro dell’Opera, i ballerini Ali Tabbouch e Ksenija Krutova, gli attori del Dramma Italiano, Leonora Surian Popov e Giuseppe Nicodemo, nonché quelli del Dramma Croato, Jelena Lopatić, Aleksandra Stojaković Olenjuk, Romina Tonković, Deni Sanković, Ana Marija Brđanović, Nika Grbelja e Petar Baljak.

Un’idea che lascia perplessi
Gli attori del DI hanno proposto un breve testo intitolato “Lo statuto della città di Fiume”, mentre gli attori del DC, invece, hanno interpretato brani tratti dalle opere letterarie degli scrittori fiumani Zoran Žmirić, Dunja Matić Benčić, Dora Šustić, Enver Krivac, Eva Simčić, Tea Tulić e Aljoša Pužar, anche se nel programma di sala, non troppo ben concepito e poco chiaro, non era indicato quale dei brani è stato recitato da quale attore. Il pubblico poteva quindi soltanto tirare a indovinare, salvo nei casi in cui i musicisti sul palcoscenico annunciavano l’arrivo dell’attore in scena e l’autore/autrice del testo, come è stato il caso con Damir Urban, che ha introdotto il brano di Zoran Žmirić tratto dal suo romanzo “Il paziente della stanza 19”, recitato da Deni Sanković.
L’idea del concerto, come annunciato dallo “Zajc”, è stata quella di unire la cultura istituzionale e la scena alternativa fiumana, ma l’idea stessa ci ha lasciati perplessi. Non abbiamo, infatti, compreso il motivo per il quale i musicisti rock e alternativi fiumani dovrebbero dare il benvenuto alla sovrintendente di un’istituzione con la quale non hanno niente a che fare. Semmai, sarebbe stato più logico che i dipendenti stessi dessero il benvenuto al loro nuovo capo, ma nemmeno questa ipotesi ci convincerebbe troppo. Ci pare più probabile che i musicisti abbiano voluto dare un benvenuto generale della città di Fiume alla sovrintendente giunta da Zagabria, il che comunque ci sembra un’idea a dir poco strana, ma tant’è. Pensandoci un po’, l’idea potrebbe essere letta anche come una frecciatina generale all’ex sovrintendente Marin Blažević, anche se la ragione precisa ci sfugge. A prescindere dalle motivazioni, ci è sembrato a dir poco strano che i vari ensemble del Teatro – gli… inquilini del palazzo – siano stati praticamente messi in secondo piano rispetto a coloro che sono effettivamente ospiti dell’istituzione.
Musica, recitazione e danza
Ad ogni modo, osservando il concerto di per sé, senza prendere in considerazione il luogo in cui è stato organizzato e le varie connotazioni che gli vengono inevitabilmente attribuite, è stato concepito come un pastiche di musica, recitazione e danza (la regia è stata firmata da Ivica Buljan). Nel contesto teatrale, pochissimo spazio è stato dato al Dramma Italiano e al suo ruolo nel panorama culturale e teatrale di Fiume, mentre per l’intervento di Leonora Surian Popov e di Giuseppe Nicodemo non è stata nemmeno fornita una traduzione. Gli interventi dei ballerini, che… corredavano le esibizioni delle varie band, ci sono sembrati superflui, una forzatura, a prescindere dall’indubbia bravura di Ksenija Krutova e Ali Tabbouch. Gli interventi degli attori del Dramma Croato sono stati in certi casi non troppo interessanti e coinvolgenti, forse anche perché letti o recitati con poca convinzione. Nell’insieme, la serata ci è sembrata messa insieme in fretta e con poche prove. Forse con qualche prova in più si poteva evitare che la parte introduttiva della canzone “Program tvog kompjutera” (grande successo dei Denis&Denis del 1984), che i Let3 hanno eseguito assieme a Marina Perazić, passasse con la cantante e Zoran Prodanović Prlja in confusi tentativi di capire quale microfono fosse funzionante.
Uno dei segmenti migliori del concerto, senza contare l’esibizione del duo Ivanka e Mrle, è stata l’Orchestra sinfonica fiumana, diretta dal Maestro Valentin Egel, venuta particolarmente in risalto durante l’esibizione del gruppo Jonathan grazie alla raffinata orchestrazione, firmata da Olja Dešić. Sempre all’altezza del compito è stato anche Damir Urban con la sua band 4, che non ha, però, tralasciato di criticare in maniera non troppo velata l’ex sovrintendente durante il cui mandato, durato otto anni, Urban sembra non avesse avuto modo di esibirsi allo “Zajc” con l’Orchestra sinfonica fiumana.
I solisti dell’Opera in versione rock
Ma torniamo al concerto. Se con i Jonathan l’Orchestra ha creato un insieme armonico, durante l’esibizione dei Let3 non è purtroppo riuscita a “spuntarla” contro il suono denso e forte della band fiumana. Ci spiace inoltre che il soprano e primadonna nazionale Kristina Kolar e il baritono Robert Kolar, solisti dell’Opera fiumana, non abbiano avuto occasione di dimostrare le loro qualità canore a artistiche, in quanto sono giunti in scena, sorridenti e divertiti, soltanto alla fine del concerto, conciati da veri rockettari, indossando abiti in pelle nera, per partecipare all’esecuzione del brano “Što na nebu sja visoko?” dei Let3, tratto dall’opera “Ero s onoga svijeta”. All’esecuzione si sono uniti anche il Coro dell’Opera in costumi creati per la succitata opera di Jakov Gotovac, e tutti i protagonisti della serata.
Il fil rouge del concerto, come si è già capito, è stato il rock fiumano, rappresentato da gruppi entrati nella storia di questo genere musicale in questi territori. L’identità rock di Fiume è diventata ormai un luogo comune che oggigiorno ci sembra più un desiderio che un dato di fatto, ma che continua a essere propagata anche istituzionalmente. Da quest’ottica e al fine di dare un senso di continuità al rock fiumano, una band più giovane e di qualità avrebbe portato un’ondata di freschezza al concerto.
Infine dobbiamo segnalare il fatto che sui social numerosi cittadini hanno espresso il loro disappunto per il fatto che i biglietti per il concerto non siano stati messi in vendita, bensì vi poteva prendere parte soltanto chi ha ricevuto l’invito. Come ha giustamente constatato un commentatore, “l’elitismo e il rock non vanno insieme”.

Dubravka Vrgoč. Foto: Goran Žiković

Dubravka Vrgoč: «Scriviamo insieme una nuova storia»
A salutare i presenti e tutti i dipendenti del Teatro fiumano, nonché l’intera città di Fiume all’inizio della serata è stata la nuova sovrintendente, Dubravka Vrgoč, la quale ha espresso la sua gratitudine per aver avuto la possibilità di trovarsi a capo dell’ente teatrale fiumano, promettendo nei prossimi quattro anni un teatro “europeo e senza dubbio emozionante”. Ha ricordato pure che per secoli il teatro ha sempre esaminato lo stato della società nel quale operava, i problemi collettivi e personali, e si è detta certa che anche questo Teatro nei prossimi quattro anni sarà uno spazio in cui si troveranno le risposte a numerosi quesiti.

“Se non riusciremo a trovarle, avremo almeno la possibilità di porre delle domande”, ha osservato la sovrintendente. “Viviamo nell’epoca delle peggiori catastrofi, da quelle belliche a quelle climatiche ed economiche. Cerchiamo di sopravvivere in queste condizioni, ma il teatro è stato sempre uno spazio di conforto e un rifugio per coloro che soffrono e che desiderano di più. Sono sicura che nei prossimi quattro anni questo teatro sarà proprio così, ma non lo potrà essere senza di voi, senza tutta la città di Fiume. Il teatro e la città sono tutt’uno”, ha concluso, invitando tutti a seguire numerosi i programmi del Teatro al fine di “scrivere assieme a noi una nuova storia”.

La sovrintendente ha infine spiegato che questo concerto non sarebbe stato possibile senza l’iniziativa dei musicisti fiumani.

Foto: Goran Žiković
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