
Non accade tutti i giorni che sull’annuncio di un’opera lirica campeggi l’avvertimento che lo spettacolo non è adatto ai minori di diciott’anni. D’altro canto, tutto è possibile quando si tratta di un’opera del 1995, che ha come tema uno scandalo vero, consumatosi qualche decennio prima.
“Incipriale il viso” (Powder her face) – una coproduzione del Teatro Nazionale Croato “Ivan de Zajc” di Fiume, del Teatro musicale da camera sloveno di Lubiana e del “Cankarjev dom” – che ha avuto la sua première fiumana mercoledì sera, racconta la storia della duchessa di Argyll (1912-1993), Margaret Campbell, nota all’epoca come una vera e propria femme fatale dall’insaziabile appetito sessuale, che nel 1963 vide pubblicare le sue foto nude. Una delle donne più fotografate al mondo negli anni Quaranta e un’icona di stile, ebbe una vita straordinaria, definita soprattutto dal suo matrimonio con Ian Douglas Campbell, 11º duca di Argyll. Un matrimonio che cominciò presto a incrinarsi, segnato dal suo alcolismo e dalle sue infedeltà seriali. Nel 1963 alcune polaroid sessualmente esplicite della duchessa divennero la prova centrale in tribunale durante il processo di divorzio.
Per la prima volta in Croazia
Fin dalla prima in Inghilterra nel 1995, l’opera da camera “Powder Her Face” (Incipriale il viso) di Thomas Adès, su libretto di Philip Hensher, è diventata una delle opere britanniche più rappresentate ed eseguite in tutto il mondo, ma questa è la prima volta che è stata allestita in Croazia. La vita di Margaret Campbell viene mostrata in retrospettiva attraverso otto scene in due atti che si muovono tra memoria e immaginazione. Allo stesso tempo l’opera rende omaggio agli stili musicali un tempo popolari, dallo swing al tango, ma il tutto si dissolve in una struttura armonica atonale che ha dato al compositore la possibilità di giocare liberamente con i suoni e i rumori, oltre che con gli stili musicali.
L’Orchestra sinfonica di Fiume, diretta da Simon Dvoršak, ha dimostrato di saper manovrare abilmente nel complesso spartito dell’opera, fatto di improvvisi cambi di ritmo, del tempo e dello stile musicale. Lo stesso discorso vale anche per i solisti, il soprano Sabina Cvilak nei panni della duchessa di Argyll, ovvero Margaret Campbell, e i suoi colleghi, che hanno ricoperto diversi ruoli: il basso britannico Graeme Danby, il soprano Karla Mazzarolli dell’Opera di Fiume e il tenore Gregor Ravnik. Sebbene dal punto vocale Sabina Cvilak si è dimostrata più potente degli altri solisti, tutti e quattro hanno assolto il loro compito in maniera competente, anche se spesso non sono riusciti a proiettare la loro voce fino alle ultime file della platea.
I doppi standard
La regia è stata affidata a Eva Hribernik, la quale ha scelto di “giustificare” la reputazione di opera provocatoria di “Incipriale il viso” mettendo in scena atti sessuali espliciti, senza contare il linguaggio scabroso occasionalmente presente nel libretto di Hensher. Effettivamente, nulla di tutto quanto elencato non rappresenta alcunché di particolarmente provocante, dal momento che anche i minori di 18 anni sono ormai abituati a contenuti di gran lunga più “sconci”, tuttavia non siamo abituati a vederli in un’opera lirica.
Dal punto di vista della “morale” della trama, l’opera rappresenta una società impregnata di ipocrisia e misoginia, in cui il comportamento “immorale” della donna viene condannato dalla società, mentre quello dell’uomo non viene nemmeno considerato come un problema. Nessuno dei personaggi in scena suscita particolare simpatia, in quanto anche la duchessa, per quanto uno possa avere comprensione per alcune sue scelte di vita, si rivela “leggermente” razzista, xenofoba e antisemita, oltre che assolutamente incapace di intravedere una vita che non abbia come unici contenuti il piacere carnale e la ricchezza materiale.
Lo scenografo è Jaro Ješe, la costumista è Sandra Dekanić e le luci sono firmate da Dalibor Fugošić.
La replica è prevista per il 20 settembre con sottotitoli in croato.
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