In autunno I due ribaltoni di scena in Istria e a Fiume

0
In autunno I due ribaltoni di scena in Istria e a Fiume

TRIESTE | Uno spettacolo che affronta un tema importante e vuole far riflettere e ricordare le conseguenze di uno dei drammi più gravi del ‘900 per l’umanità. Si presenta così la pièce teatral-musicale “I due ribaltoni: Trieste 1918, Fiume 1919”, prodotta dall’Associazione Internazionale dell’Operetta di Trieste, con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, in coproduzione con il Dramma Italiano del Teatro Nazionale Croato “Ivan de Zajc” di Fiume. Il lavoro ha debuttato lo scorso 7 agosto a Gorizia, mentre il 9 dello stesso mese è stato proposto nel cartellone di Trieste Estate. In novembre è in programma la trasferta in Istria, mentre a dicembre sarà in scena a Fiume. Per l’occasione abbiamo raggiunto l’autore e regista nonché uno degli interpreti, il triestino Maurizio Soldà, per una chiacchierata.

“È uno spettacolo musicale incentrato sulla lettura degli avvenimenti dell’immediato dopoguerra, che colpirono in modi diversi i due porti dell’ex Impero, Trieste e Fiume – esordisce Maurizio Soldà –, gli anni 1918 per il capoluogo giuliano, con la trasformazione dell’amministrazione austroungarica in quella italiana, e il 1919 per il capoluogo quarnerino, con l’entrata di D’Annunzio in città. Due cambi repentini che provocarono grossi sconvolgimenti nelle società amministrata dall’Impero Austroungarico. Per entrambe le città è stato un ‘ribalton’ seguito da profondi mutamenti”.

Come nasce lo spettacolo?

“Nasce in seguito a un finanziamento ottenuto grazie al concorso promosso dalla Regione FVG, in occasione del centenario della fine della Grande Guerra. Nell’allestirlo ho scelto una chiave interpretativa moderna, lontana dalle solite evocazioni celebrative. Abbiamo tentato di fare delle cose diverse, stimolanti e divertenti, sempre però in rispetto della grande Storia. Per realizzarlo mi sono letto quattordici libri sull’argomento, che spaziano da analisi politiche della caduta dell’Impero a quelle economiche, eseguite da ricercatori universitari, senza dimenticare poi le testimonianze e le opere scritte dai sindacalisti. La guerra non è mai come viene narrata, con battaglie vinte o perse. È un fenomeno molto più complesso, che interessa l’intero tessuto sociale e culturale del luogo in cui accade. Basti pensare che la caduta dell’Impero causò inevitabilmente anche la rottura del sistema finanziario e quindi il disfacimento dell’economia di un’intera regione. Le conseguenze furono disastrose e provocarono tra la popolazione miseria e fame”.

A Gorizia e a Trieste lo spettacolo è già andato in scena. Per chi ancora non l’ha visto ricordiamo qual è la trama della pièce e quali gli attori coinvolti?

“La vicenda si svolge all’Ospedale psichiatrico di Trieste, inaugurato nel 1908, all’epoca l’unica istituzione psichiatrica dell’Alto Adriatico orientale. Negli anni dei due ‘ribaltoni’ è stato interessato da una massiccia affluenza di reduci della Grande Guerra, triestini, istriani e fiumani: una parte dei letti del reparto psichiatrico era riservata all’Istria e Fiume, che non avevano una simile istituzione. Il nostro gruppo di personaggi si ritrova all’interno di una sala del reparto, dove ognuno racconta la propria versione della storia. Vicende che vanno a comporre il catafascio derivato dalla fine della guerra”
In scena quattro attori: Elvia Nacinovich nella parte della donna fiumana, Ilaria Zanetti in quella della giovane austriaca, Gualtiero Giorgini nei panni dell’ardito seguace del Vate e io nel ruolo del giornalista, collega di Silvio Benco, un letterato irredentista particolarmente noto a Trieste. Ad affiancarci la fisarmonica di Aleksander Ipavec, nella parte di un musicista sloveno”.

Spazio, dunque, anche alla musica?

“Essendo prodotto dall’Associazione Internazionale dell’Operetta FVG in coproduzione con il Dramma Italiano di Fiume, ci sono diversi brani musicali, come ad esempio ‘L’Aquila di Fiume’, ‘Andemo al Comunal’ e altri canti popolari fiumani e triestini. Il tutto misto a situazioni divertenti, una comicità sottile e ironica, ma comunque sempre colta, in quanto tratta da libri e testimonianze varie”.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display