Illustrato il terzo tomo dell’Atlante linguistico

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Illustrato il terzo tomo dell’Atlante linguistico

Suzana Todorović, una delle dialettologhe più attive e prolifiche a livello nazionale, ha presentato giovedì sera a Palazzo Manzioli, ospite della CAN locale, il frutto della sua ultima ricerca: il terzo e conclusivo volume dell’”Atlante linguistico istroveneto dell’Istria nordoccidentale”. L’elaborato va a suggellare uno studio meticoloso che la professoressa associata presso il Dipartimento di Italianistica della Facoltà di studi umanistici di Capodistria, ha affrontato negli ultimi anni. I primi due atlanti, anch’essi in veste bilingue italo-slovena editi dall’Unione Italiana, assieme alla Casa editrice “Libris” e alla Biblioteca centrale “Srečko Vilhar” di Capodistria, sono stati pubblicati nel 2019 e 2020. Un cenno di saluto è stato porto da Marko Gregorič e Agnese Babič, rispettivamente presidente e coordinatrice culturale della CAN ospitante, nonché dalla responsabile della “Libris” Ingrid Celestina e dal direttore della Biblioteca centrale David Runco. A condurre la presentazione, a cui hanno preso parte anche il Console Generale d’Italia a Capodistria, Giovanni Coviello e il presidente della CI “Dante Alighieri” Fiorenzo Dassena, è stata Marianna Jelicich Buić che combinando l’italiano, lo sloveno e l’istroveneto ha evidenziato i punti salienti dello studio e messo in luce alcuni aspetti importanti del nostro vernacolo che è un elemento cruciale dell’identità di queste terre, tant’è che lo scorso anno, sia in Slovenia sia in Croazia, il dialetto istroveneto è entrato nel Registro del patrimonio culturale immateriale. Il presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul, anch’egli al tavolo dei relatori, ha sottolineato l’importanza di curarlo e ringraziato la studiosa per il suo impegno e la sua dedizione, nonché l’aiuto e la consulenza scientifica forniti durante l’iter avviato per l’ottenimento di tale riconoscimento. Durante l’incontro, intervallato da momenti musicali in vernacolo di Marino Kranjac, è intervenuto anche il recensore scientifico del volume, la dialettologa e ricercatrice presso l’Accademia slovena delle scienze e delle arti, Tjaša Jakop che ha salutato l’iniziativa della Todorović, complimentandosi con lei per il suo operato.

Il tavolo dei relatori

Il dialetto nell’area transfrontaliera

Nella pubblicazione, ancora fresca di stampa, sono raccolte circa 6mila espressioni dialettali che concernono svariati ambiti del vivere umano, suddivisi in sette campi semantici e precisamente “vestiario e accessori”, “cibi e bevande”, “sentimenti ed emozioni”, “olivicoltura e torchiatura”, “pollame”, “verdura, frutta, alberi da frutto e altre piante” e “animali”. I lemmi sono distribuiti in circa 500 carte linguistiche che illustrano in modo pratico quelli utilizzati in 11 località, punti d’inchiesta del comprensorio delineato per l’indagine linguistica che va da Muggia a Buie. Anche questa terza parte del trittico geo-linguistico è basata esclusivamente sulle fonti orali e sulla ricerca che la Todorović ha svolto sul campo interloquendo con una sessantina di persone che coltivano la parlata dialettale a titolo di lingua madre.

Panorama dialettale, un ponte

Nelle carte riportate nell’elaborato è tracciata una linea di confine che distingue il panorama dialettale istroveneto e istrosloveno, non per dividere le due Comunità, ma per unirle ancor di più, ha precisato la Todorović, ed esaltare le loro particolarità linguistiche che testimoniano un contatto plurisecolare, riflesso in un fondo lessicale che spesso combacia. Una sezione particolare del tomo è dedicata proprio all’analisi dei vocaboli istrosloveni concernenti il vestiario e gli accessori, come “kapoto”, “koleto” e “čondolo”, che rivelano quanto i romanismi siano radicati nella parlata istriana di matrice slovena.

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