«Il Volto di Maria a Fiume» (foto)

Sui pannelli in Corso è allestita la mostra dedicata alla figura della Madonna nel patrimonio artistico di Fiume, progetto dovuto alla Parrocchia dell'Assunzione della Beata Vergine Maria in collaborazione con il Dipartimento di Storia dell'Arte della Facoltà di Filosofia dell'Università di Fiume

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«Il Volto di Maria a Fiume» (foto)

In occasione della Festa dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, sui pannelli in Corso è in visione la mostra “Il Volto di Maria a Fiume”, dedicata alla figura della Madonna nel patrimonio artistico di Fiume. Il progetto è dovuto alla Parrocchia dell’Assunzione della Beata Vergine Maria (l’antico Duomo, Vela crikva, Assunta), in collaborazione con il Dipartimento di Storia dell’Arte della Facoltà di Filosofia dell’Università di Fiume, con il contributo della Municipalità, dall’associazione Primorski Hrvat e di vari sponsor. L’esposizione coincide con il 70.esimo anniversario della proclamazione del dogma dell’Assunzione di Maria.

“Madonna con bambino” di Ivan Rendić

La raffigurazione della Vergine risale ai primi secoli d.C. ed è un tema che ha permeato tutto il percorso della storia dell’arte e ispirato tantissimi capolavori dell’arte europea; ma anche dell’arte del Medio Oriente, culla del Cristianesimo, e del mondo ortodosso – le spirituali icone della Vergine con il Bambino – segnando non solo le arti figurative ma anche l’ambito letterario e musicale. Né la terra di San Vito è stata avulsa dal respiro artistico mariano.
Ricchezza artistica d’altri tempi
Le venti immagini fotografiche mettono in visione opere antologiche dell’arte sacra a Fiume. Fanno parte dell’identità cittadina e nondimeno sono testimonianza della ricchezza e del livello artistico della Fiume dei tempi andati.
Dipinti, rilievi e sculture mariane che raccontano l’itinerario d’arte dal Trecento al Novecento, a partire dall’icona trecentesca della Madonna di Tersatto, alla toccante “Pietà” lignea dell’ultimo Quattrocento, opera del bavarese Leonardo Thanner, ancora intrisa della contenuta spiritualità dell’ultimo medioevo, una volta esposta al Duomo e oggi proprietà del Museo di Storia e Marineria del Litorale croato; la monumentale statua in legno della Vergine col Bambino del tardo gotico, venne messa in salvo nel santuario di Tersatto dai francescani di Slunj davanti all’avanzata degli ottomani.

I pannelli in Corso

Si continua con il rilievo quattrocentesco in travertino colorato della Madonna della chiesetta di Scurigne, creata sul modello dello scultore fiorentino del Rinascimento Antonio Rossellino. La Madonna contempla assorta il Bambinello, il quale con le manine racchiude un cardellino. Dietro all’effige della Vergine fanno mostra di sè due candelabri inghirlandati – da qui il titolo di Madonna dei candelabri – “genere” iniziato dal Rossellino e diffusosi in seguito in Europa. In esposizione anche il ricco altare di Tersatto, innalzato dal patrizio fiumano Stefano della Rovere nel 1624 dietro opera di Giovanni de Pomis, orafo, pittore e architetto di corte di Ferdinando II d’Austria. E ancora l’icona seicentesca della Madonna di Loreto dello svizzero Serafino Schonn, a Tersatto.
Statue e dipinti preziosi

“Madonna dei sette dolori” in argento di Saler

Tra i preziosi dipinti si distingue “La presentazione di Cristo al tempio”, opera del veneziano Bartolomeo Litterini (1669 – 1748), di proprietà dell’Arcivescovado di Fiume, in cui rifulge la scuola veneta, con i suoi colori – il blu manto di Madonna, il rosso, l’oro, il bianco – con arte nel dipingere i panneggi, nella vivacità delle espressioni e degli atteggiamenti dei personaggi, elementi che sembrano pervadere tutta la scena da un “brivido” vita.
E arriviamo al veneto Antonio Michelazzi, fiumano d’adozione e autore di non poche e magistrali sculture in S. Vito e in S. Girolamo, tra cui le statue marmoree del sontuoso altare in S. Girolamo – commissionato dal patrizio e banchiere Giuseppe Minolli – che rappresentano la Madonna avvolta nei ricchi drappeggi, e S. Giuseppe. E qui si toccamo i livelli dell’arte settecentesca della Serenissima. A ciò si aggiunga il rilievo in marmo bianco della pala dell’altare maggiore nell’ex Convento degli agostiniani, che rappresenta la Vergine col Bambino e San Nicola da Tolentino, opera della famiglia di scultori Capovilla di Capodistria, con l’altare creato da Sebastiano Petruzzi.
In mostra pure la pala d’altare in S. Girolamo, il dipinto d’alta scuola di Giovanni Simonetti, massimo pittore fiumano dell’Ottocento, che mostra la Vergine Maria, la quale, posta sul globo terrestre, schiaccia con il calcagno l’antico Serpente.

“Madonna addolorata” del maestro Benvenuti

Non poteva mancare la “Madonna addolorata”, capolavoro di scultura sito in S. Vito e icona carissima al cuore dei fedeli fiumani, opera del grande Agostino Benvenuti (1839-1899) i cui lavori abbelliscono le chiese e le piazze di Venezia e del Veneto.
Il percorso si conclude con la meravigliosa “Madonna con Bambino” di Ivan Rendić nel Cimitero Monumentale di Cosala.
In visione anche la “Vergine dei sette dolori” potente opera in argento dell’orafo di Augusta Johann David Saler, le sculture di Dionisio Hoffer, le pregevoli tele del santuario di Tersatto di Cristoforo Tasca e Valentin Metzinger.
Gli autori della mostra sono i noti storici dell’arte Nina Kudiš, Damir Tulić, Marin Bolić e Mario Pintarić. La mostra è stata curata graficamente da Ivan Braut.
Facciamo notare che la mostra rientra nell’ambito dei progetti scientifici “Il Barocco a Fiume” e “ET TIBI DABO: Clienti e donatori di opere d’arte in Istria, nel litorale croato e nella Dalmazia settentrionale dal 1300 al 1800”.

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