«Il vangelo del nemico» debutta venerdì

Nel nuovo spettacolo del Dramma Italiano la regia è di Giulio Settimo e la drammaturgia è di Roberta Dubac

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«Il vangelo del nemico» debutta venerdì

Il Dramma Italiano ha il piacere e l’onore di aprire questa nuova stagione teatrale venerdì, 2 ottobre (alle ore 19.30) nel salone della Filodrammatica con “Il vangelo del nemico” di Roberta Dubac. La prima dello spettacolo era prevista per l’11 maggio, ma causa la pandemia da Covid è slittata a ottobre. L’autrice, nativa di Castelvenere, è la vincitrice nella categoria Teatro – ovvero del premio Raniero Brumini – del Concorso d’arte e cultura Istria Nobilissima 2019.

Il testo di Roberta Dubac ci porta in un luogo indefinito in mezzo alla natura, un bosco mistico attorno al quale sembrano essere in agguato oscure presenze ostili. I protagonisti in scena di questo spettacolo sono Elena Brumini e Mirko Soldano.

Il tema centrale della pièce vede un Militare a sorvegliare su un Civile costretto a costruire una barriera. Il dialogo che si va a creare fra i due tesse la trama dell’opera: un tentativo d’incontro tra le due polarità umane, quella razionale e conformata con quella intuitiva e ribelle; dialogo come riflessione sul nemico. Qualcosa di vivo e concreto o qualcosa di immaginario, ma forse talmente radicato da materializzarsi in base ai propri traumi interiori.

Partendo dalle atmosfere della sua terra istriana, la Dubac va ben oltre le semplici considerazioni e pone al centro della riflessione una domanda critica: in un mondo viziato e stanco, permeato da una continua paura dell’ignoto, è possibile l’esistenza umana senza il nemico?

Roberta Dubac

Le parole dell’autrice
A novembre dell’anno scorso avevamo parlato con Roberta Dubac de “Il vangelo del nemico”, un pezzo che (si sapeva già), sarebbe stato presentato al nostro pubblico dal Dramma Italiano. Roberta Dubac descrisse così la vicenda: “I due personaggi sono persone reali con un proprio vissuto, ma sono anche due archetipi, la ragione conformata del mondo occidentale e l’intuito, disubbidiente, di un mondo antico e selvaggio. In alcuni punti forse, sono l’emisfero destro e l’emisfero sinistro del cervello umano che tentano un dialogo. E il nemico? Lo sviluppo di questo pensiero, straniero = maligno, oppure diverso = maligno, per logica porterebbe a una realtà dove ognuno è il nemico di qualcun altro. Ridicolo, ma anche gravissimo. Per questo ne ho voluto scrivere. Ed è un problema universale”.
“Oggi l’ignoto sta diventando sinonimo del male, mentre il male vero chissà dove sta? … Magari ti è molto noto, parla la tua lingua col miele in bocca e intanto ti vende sensi di colpa e ti asciuga l’anima, per esempio. È questo il mio interrogativo”, conclude l’autrice.
Le scenografie sono di Marta Crnobrnja, i costumi di Morana Petrović, le musiche di Marin Butorac. Lo spettacolo sarà sottotitolato in lingua croata.

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