Il teatro, uno strumento potente di riflessione sulla nostra società

A colloquio con Lorenzo De Iacovo, uno degli interpreti dello spettacolo «Cena tra amici» prodotto a Crack24 Doppeltraum Teatro in collaborazione con A.M.A. Factory di Torino, proposto di recente a Torre nell'ambito della rassegna «Il Carro di Tespi»

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Il teatro, uno strumento potente di riflessione sulla nostra società
Il cast di “Cena tra amici”. Foto: CI DI TORRE

La seconda tappa dell’edizione di quest’anno della rassegna teatrale itinerante “Il Carro di Tespi”, teatro italiano in piazza, ha regalato, di fronte alla Comunità degli Italiani di Torre, una serata indimenticabile con la rappresentazione di “Cena tra amici”, scritta da Matthieu Delaporte e Alexandre De La Patellière. Lo spettacolo è stato diretto e interpretato con maestria da Agnese Mercati, Federico Palumeri, Alessandro Cassutti, Lorenzo De Iacovo e Giulia Cerruti, con la partecipazione vocale di Matilda Leone. Gli elementi scenici sono stati curati da Maurizio Fò, mentre l’assistenza tecnica è stata garantita da Adriano Antonucci e Chiara Bosco. La produzione è frutto della collaborazione tra Crack24, Doppeltraum Teatro e A.M.A. Factory di Torino. “Il Carro di Tespi” continua così a portare il meglio del teatro italiano nelle piazze istriane, arricchendo le Comunità locali con spettacoli di alta qualità e forte impatto. Questo evento, che celebra il teatro in spazi aperti e comunitari, ha visto una partecipazione entusiasta e numerosa, confermando ancora una volta il potere aggregante e culturale del teatro. La rappresentazione di “Cena tra amici” ha dimostrato come il teatro possa essere uno strumento potente di riflessione sulla società contemporanea, coinvolgendo il pubblico in un’esperienza emotiva e intellettuale unica.

Un linguaggio comune
“Siamo una compagnia teatrale under35 di Torino, una comunità artistica di professioniste/i e delle arti performative provenienti da tutta Italia. Dal 2018 ad oggi abbiamo creato spettacoli che hanno replicato su tutto il territorio nazionale. Indaghiamo temi riguardanti il presente attraverso l’uso di drammaturgie originali o classiche, sviluppando tecniche e linguaggi innovativi per generare narrazioni capaci di parlare ai nostri contemporanei. Seguendo una ricerca che non si limita alle quattro mura teatrali, ci nutriamo della comunità che ci circonda, cercando di intercettarne le storie e le vocazioni. Siamo in costante fermento, sempre alla ricerca di un linguaggio da condividere con il pubblico, tra spettacoli frontali e spazi non convenzionali”, ci ha raccontato Lorenzo De Iacovo, uno dei direttori dello spettacolo nonché attore e drammaturgo torinese il cui percorso è caratterizzato da una continua ricerca e da un impegno costante verso l’eccellenza artistica e con il quale abbiamo poi approfondito questa tappa istriana.

Carriera in continua ascesa
La sua formazione, le collaborazioni con importanti figure del teatro e la partecipazione a progetti di rilevanza nazionale e internazionale testimoniano la sua dedizione e il suo talento. Con una carriera in continua ascesa, De Iacovo rappresenta una promessa per il futuro del teatro italiano. Con una solida formazione accademica e pratica, si è distinto per la sua capacità di combinare profondità letteraria e sperimentazione scenica. Laureato in Culture e Letterature del mondo moderno con il massimo dei voti, ha costruito una base culturale solida che gli ha permesso di affrontare la complessità della drammaturgia contemporanea. Successivamente ha frequentato la Scuola “Sergio Tofano”, un’importante istituzione nel panorama teatrale torinese, dove ha iniziato a sviluppare le sue capacità attoriali. Il suo percorso formativo si è arricchito ulteriormente grazie alla partecipazione a laboratori di alta formazione, dove ha avuto l’opportunità di lavorare con figure di spicco, incontri che sono stati fondamentali per la sua crescita professionale e artistica, offrendogli diverse prospettive e metodologie teatrali. Un punto di svolta nella carriera di De Iacovo è stato il diploma alla Shakespeare’s School di Jurij Ferrini, un’esperienza che gli ha permesso di affinare le sue competenze sotto la guida di registi di grande calibro. Questa formazione avanzata gli ha fornito gli strumenti necessari per affrontare il teatro classico e contemporaneo con un approccio innovativo e rigoroso. De Iacovo ha intrapreso numerose collaborazioni che hanno messo in luce la sua versatilità e il suo talento. Nel 2018 ha lavorato con Marco Lorenzi alla riscrittura di “Platonov”, un progetto che ha segnato l’inizio di una serie di successi. Per il Teatro Stabile di Torino, ha contribuito alla riscrittura di “Otello” nel 2019, di “Festen” nel 2020 e di “Enrico IV” con il Dramma Italiano del TNC “Ivan de Zajc” di Fiume. Parallelamente, ha portato avanti il progetto “La Palestra del PIME” con Cristina Pezzoli, un’esperienza che ha ulteriormente arricchito il suo bagaglio artistico e professionale. Nel biennio 2023-2024 ha fatto il suo debutto come regista assistente e drammaturgo alla prima nazionale di “Come gli uccelli” di Wajdi Mouawad e “Kamikaze” di E. Aldrovandi. Questi progetti hanno dimostrato la sua capacità di gestire ruoli di responsabilità e di contribuire in modo significativo alla realizzazione di opere teatrali di alto livello. Oltre alle sue attività individuali, De Iacovo fa parte delle compagnie teatrali torinesi Contrasto e Crack24, gruppi che rappresentano una fucina di creatività e innovazione.

Secondo lei, quale impatto culturale ha avuto questo spettacolo sulla comunità istriana e come vede il ruolo del teatro nella promozione e conservazione della cultura italiana all’estero?
“È molto importante la parola che ha usato – comunità – perché di questo si tratta. La possibilità per tutte quelle persone che compongono la comunità italiana di stare insieme, condividere una serata di teatro e uscire con una domanda in comune. Per noi di Crack24 è molto importante che si possa trovare un’esigenza nel fare teatro, poter condividere insieme ad altri esseri umani emozioni, domande e un punto di vista sul mondo. La possibilità di esibirsi in Istria è stata davvero preziosa. La piazza di Torre nella quale abbiamo recitato era molto suggestiva e per noi è stato un vero piacere presentare lo spettacolo alle persone che sono venute a vederci”.

Durante la messa in scena di fronte alla CI di Torre.
Foto: CI DI TORRE

La comunicazione in famiglia
Da dove è nata l’ispirazione per mettere in scena questo spettacolo? Quali sono stati i principali temi o messaggi che avete voluto comunicare attraverso questa rappresentazione?
“‘Cena tra amici’ è una commedia davvero potente perché mette in risalto tutti i rapporti familiari, tutti quelli non detti che fanno parte di ogni famiglia. Ci mette di fronte alla difficoltà di comunicare anche nel nucleo più ristretto che è quello della famiglia. Ovviamente lo fa in una chiave ironica ed estremizzando tutte le problematiche. Ma si tratta di novanta minuti di grande divertimento. Noi abbiamo deciso di metterlo in scena con soltanto dei mattoncini in legno e senza altro. Una casa senza pareti, che si monta e smonta continuamente. Per noi è stata una prova da attori importante perché siamo con il pubblico su tre lati e non abbiamo alcun orpello: solo la relazione tra noi e con gli spettatori”.

Parlando di lei… Qual è stato il momento più memorabile della sua carriera teatrale fino ad oggi e, se potesse lavorare con qualsiasi artista o regista, chi sceglierebbe e perché?
“Mi ritengo molto fortunato perché mi piace la carriera che sto facendo. Ho la fortuna di collaborare con Marco Lorenzi, con il quale siamo venuti in Croazia in due occasioni (‘Enrico IV’ e ‘Kamikaze’) e di portare avanti un lavoro artistico molto importante per me con Crack24, la compagnia nella quale posso scrivere e dirigere un gruppo di attrici e attori meravigliosi. Se posso dire, aver lavorato con Aleksandar Cvjetković è stato un momento memorabile. La sua dedizione, il suo talento e il suo non accontentarsi mai sono stati davvero fonte di ispirazione per me”.

Quali sono i prossimi progetti della compagnia dopo questa tappa in Istria? Avete qualche sogno o obiettivo particolare per il futuro?
“Con Crack24 adesso ci stiamo buttando in una nuova produzione che parlerà della storia di tre fratelli alle prese con il tema del fallimento. Per noi è davvero un progetto importante perché questo tema è centrale nella nostra generazione. Vorremmo farne uno spettacolo importante, siamo ancora all’inizio. Speriamo di trovare produttori interessati e interessanti”.

Inclusività culturale
Quella di Torre è stata un’altra opportunità per godere di un’eccellente rappresentazione teatrale, ma anche un momento di incontro e di scambio culturale. La scelta di sottotitolare lo spettacolo in croato e inglese ha sottolineato l’importanza dell’inclusività e dell’accessibilità culturale, favorendo la partecipazione di un pubblico eterogeneo, avvicinandolo all’arte teatrale e creando occasioni di dialogo e riflessione. Il progetto è ideato dal Dramma Italiano e dal COMITES Fiume, co-organizzato con l’Unione Italiana e le Comunità degli Italiani che di anno in anno ospitano la rassegna nelle loro località e i rispettivi Comuni ed Enti per il turismo con il sostegno dell’Istituto Italiano di Cultura di Zagabria, dell’Ufficio per i diritti dell’uomo e per i diritti delle minoranze nazionali e di TRY theatre, con il patrocinio del Consolato Generale d’Italia a Fiume e dell’Assessorato alla cultura e territorialità della Regione istriana.

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