Il sogno americano approda a Rovigno

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Il sogno americano approda a Rovigno

ROVIGNO | I colori sgargianti e l’espressività dell’arte Pop americana del secolo scorso hanno segnato l’inizio della stagione espositiva del Museo della Città di Rovigno, dov’è stata inaugurata la mostra “American Pop Art”, organizzata in collaborazione con l’agenzia “Rebel kolektiv” e la “Visconti Fine Art Gallery” di Milano, con 100 grafiche originali realizzate in tecniche differenti da alcuni dei maggiori esponenti del movimento che rivoluzionò l’arte moderna del XX secolo: Andy Warhol, Roy Lichtenstein, Robert Rauschenberg, James Rosenquist, John Chamberlain e Tom Wesselmann.

Il movimento Pop americano, nato negli anni Cinquanta come conseguenza dei cambiamenti nella società in seguito all’industrializzazione – come spiegato all’inaugurazione da Nataša Bošnjaković della “Rebel Kolektiv”, che a Rovigno ha già organizzato le mostre di Dalì, Picasso, Chagall e Mirò – esplora le immagini della cultura popolare, con l’utilizzo di tecniche e stili ispirati alla riproduzione di massa, dei media e della società dei consumi. Creando dipinti, grafiche o sculture di oggetti appartenenti alla cultura di massa, il movimento mirava ad abbattere i confini tra l’arte sofisticata e una cultura considerata “bassa”. Una delle caratteristiche più influenti della Pop art è stata, appunto, il concetto che non esista una gerarchia della cultura e che l’arte possa trarre spunto da qualsiasi fonte.
L’iconografia delle opere trae così spunto da pubblicità, riviste, cartelloni, film, televisione, fumetti, ecc. La Pop art rappresentava, infatti, un tentativo di ritornare a una forma d’arte più oggettiva e universalmente accettabile, che contrastasse l’espressionismo astratto, invece, estremamente personale, rifiutando sia la supremazia della grande arte del passato, sia le pretese poste da altri movimenti dell’avanguardia contemporanee.
Fino al 30 settembre, il pubblico avrà modo di visionare litografie e serigrafie dominate da motivi presentati con enfasi, obiettività e immediatezza, talvolta trasformati anche da umorismo e ironia, che possono essere interpretate sia come una celebrazione che come una critica della cultura popolare, diventando riflesso di una particolare situazione sociale.
A salutare il pubblico a nome del Museo è stata la direttrice, Marija Smolica, che ha colto l’occasione per ringraziare le due rappresentanti della “Rebel kolektiv”, Nataša Mrkonjić e Nataša Bošnjaković. Un grazie particolare è andato, infine, alla “Visconti Fine Art Gallery”, originariamente fondata nel 1974 a Milano da Lazar Vujić e attiva dal 1991 in Slovenia. La galleria ospita una vasta gamma di opere di eminenti artisti sloveni e internazionali, come Valerio Adami, Jiri Kolar, Roy Lichtenstein, Kazumasa Mizokami, Zoran Musič, Matjaž Počivavšek, Robert Rauschenberg, James Rosenquist, Gabrijel Stupica, David Tremlett, IRWIN Group, Vladimir Veličković, Andy Warhol, Tom Wesselmann e Milan Zoričić.

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