Il restauro della porta barocca di Palazzo Negro

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Il restauro della porta barocca di Palazzo Negro

DIGNANO | In occasione dell’inizio dell’intervento conservativo della porta barocca di Palazzo Negro, all’imbocco in piazza dello Statuto a Dignano, la Fondazione Ars et Labor, che ha deciso di donare quest’opera di restauro alla Città e a tutti i suoi abitanti, ha organizzato un incontro, al quale hanno aderito l’assessore cittadino alla Cultura, Nensi Giachin Marsetič, i rappresentanti di alcuni enti e istituzioni locali, tra cui la direttrice della Pro loco, Morena Smoljan Makragić e la responsabile della Biblioteca civica, Gianna Delton, nonchè il parroco, don Marijan Jelenić. Tra gli ospiti pure il sindaco di Valle, Edi Pastrovicchio ed Ennio Malusà, addetto al settore culturale dello stesso Comune. Nel salutare i convenuti, il responsabile della Fondazione, Bruno Girardello, si è rammaricato dell’assenza di alcuni invitati, e in particolare della sovrintendente ai beni culturali per l’Istria, Lorella Limoncin Toth.

Dare un nuovo valore

La Fondazione ha ritirato l’antico portone barocco lo scorso mese, sostituendolo con uno provvisorio. Questo si presenta ricco di decori e dettagli, ma purtroppo molto trascurato. Come ha rilevato Girardello, il portone non ha bisogno di restauro, ma di una manutenzione conservativa, essendo manchevole soltanto di pochi pezzi e con le vernici non originali rovinate. Deve essere pulito, integrato e riportato al suo aspetto migliore per poter continuare a esistere per le generazioni a venire. Il responsabile della Fondazione ha spiegato che con quest’intervento si vuole dare un’indicazione di metodo che anche gli altri piccoli centri istriani possono copiare. “Bisogna dare nuovo valore economico e culturale a Dignano – ha rilevato – alla sua vita, alle sue botteghe, alle vie e agli edifici abbandonati. Quindi deve essere studiata una strategia precisa, per offrire per primo agli abitanti e poi anche agli ospiti un luogo che vive durante tutto l’anno, anche nel periodo fuori dai flussi turistici”.
Girardello si è pure rammaricato per la scarsa sinergia con le istituzioni. Per il progetto del portone, per esempio, la Fondazione ha potuto contare soltanto sulla collaborazione della “Castrum”. Per svolgere la sua attività ha attinto esclusivamente a donazioni e fondi privati, senza nessuna forma di aiuto o collaborazione da parte della Città, di entri pubblici o statali.
Ha auspicato quindi che con una serie d’incontri congiunti si possa addivenire a un programma a lungo termine, che, mettendo a confronto metodologie e dinamiche della conservazione, apra una discussione sull’opportunità di preparare una mappa di priorità d’intervento, comprensiva di una dinamica programmatica degli interventi stessi, che contempli una visione armonica d’insieme. Diremo pure che il valore dell’intervento si aggira sui 5mila euro, e questo è un dono che la Fondazione vuole dare a Dignano e alla sua gente. L’opera di conservazione dovrebbe concludersi entro il mese di aprile.

Attiva dal 2015

Fornendo un biglietto di visita della Fondazione, ha ricordato che questa è stata costituita nel 2015 ed opera a Palazzo Fioranti, in via Pian, edificio storico che fu sede di una Confraternita, con lo scopo di conservare e valorizzare il patrimonio artistico istriano, con particolare riguardo a quello minore, come pure di promuovere le attività culturali legate direttamente e indirettamente all’Istria. In tale contesto, ha elaborato il progetto pilota Città antica, con il quale intende attuare la valorizzazione culturale a fini economici del patrimonio architettonico, ossia di edifici storici abbandonati o non più utilizzati, nel pieno rispetto del loro aspetto originale. Ne sono un esempio lo stesso Palazzo Fioranti, e l’ex osteria in via San Martin, che la Fondazione ha adibito a foresteria. Questa ha già accolto i primi ospiti, nel quadro del progetto di ospitalità religiosa e dello spirito, che si sono detti entusiasti della bellezza del territorio. La Fondazione è inoltre presente nel progetto europeo delle Vie della Seta e delle Malvasie del Mediterraneo, facendosi promotrice di numerose altre iniziative, puntando, tra l’altro, a rafforzare i rapporti di collaborazione tra Venezia, il Veneto e l’Istria anche attraverso i partenariati. Girardello ha pure ricordato che, circa un mese fa, la Fondazione ha avviato un progetto rivolto ai bambini, in collaborazione con la Biblioteca civica e la Scuola elementare dignanese, mentre a fine febbraio inizierà l’intervento di restauro di un antico carro, con la partecipazione dei bambini della SE, che ha introdotto tale attività nel curriculum scolastico.

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