Il pubblico di Palazzo Modello premia Stipe Bilić

Il pianista fiumano ha proposto un programma complesso con musiche di Ludwig van Beethoven, Robert Schumann e Frédéric Chopin

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Il pubblico di Palazzo Modello premia Stipe Bilić
Stipe Bilić ha incantato il pubblico accorso nel Salone delle Feste della CI di Fiume. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Dopo i danni subiti a causa del nubifragio dello scorso settembre, la sede della Comunità degli Italiani di Fiume è tornata a ospitare eventi culturali ed esibizioni di artisti rinomati. Nel magnifico Salone delle Feste di Palazzo Modello, abbellito di luci e decorazioni natalizie, si è tenuta una splendida serata musicale che ha visto come protagonista il noto pianista fiumano Stipe Bilić.

In apertura del concerto, svoltosi di fronte a una platea gremita, Bilić ha introdotto il programma di sala ringraziando la presidente del sodalizio fiumano, Melita Sciucca, per la collaborazione e l’accoglienza. “È sempre una grande emozione poter esibirmi di fronte al pubblico della mia città”, ha ammesso il pianista prima di procedere a una bellissima interpretazione delle composizioni scelte per la serata. La prima parte del concerto è stata dedicata a Ludwig van Beethoven, l’ultimo esponente di rilievo del classicismo viennese. L’esibizione di Bilić si è aperta con la Sonata per pianoforte n. 6 Op. 12 n. 2 in Fa maggiore, uno dei lavori beethoveniani meno conosciuti. Si tratta di una composizione del periodo giovanile del compositore tedesco, completata alla fine dell’Ottocento, poco dopo il trasloco a Vienna. La Sonata è dedicata alla contessa Anna Margarete von Browne-Camus, moglie del conte Johann Georg von Browne, uno dei mecenati di Beethoven nei primi anni della sua carriera professionale. In seguito, Bilić ha suonato le Sei bagatelle op. 126, concepite da Beethoven come un ciclo. Stando alle testimonianze lasciate dal compositore, l’autore considerava le Sei bagatelle le più riuscite tra le sue composizioni di questo tipo. L’excursus musicale offerto da Bilić è proseguito con due tra i maggiori compositori del Romanticismo musicale, il tedesco Robert Schumann e il polacco Frédéric Chopin. L’Arabeske in Do maggiore Op. 18 viene completata da Schumann alla fine degli anni ‘30 dell’Ottocento. Esattamente come la serie Blumenstück, risalente allo stesso periodo, l’Arabeske è dedicata a una tale Majorin Friederike Serre auf Maxen, ma porta i segni dell’innamoramento per la pianista Clara Josephine Wieck, che l’anno successivo sarebbe diventata moglie di Schumann. Proprio come la Blumenstück, anche l’Arabeske viene pensata da Schumann come un pezzo “leggero e tenero” (leicht un zart). Il concerto a Palazzo Modello è proseguito con le note Scene infantili di Schumann, composte nel 1838, che rientrano, insieme alla Kreisleriana Op. 16, tra i cicli poetici del compositore tedesco. Le composizioni dedicate a reminiscenze infantili traggono ispirazione dalle lettere scritte dalla moglie Clara e dalle sue osservazioni riguardo alla personalità fanciullesca del compositore. Il concerto di Stipe Bilić si è concluso con lo Scherzo in Si bemolle minore Op. 31 di Chopin, composto nel 1837 e dedicato alla contessa Adèle de Fürstenstein. È il secondo dei quattro Scherzi realizzati dal compositore polacco tra il 1835 e il 1843, nonché il più eseguito nei concerti. Il brano, considerato assai complesso e di difficile esecuzione, è stato interpretato da Bilić con una splendida intensità e una piacevole tenerezza. Il pubblico ha premiato il pianista fiumano con lunghi e sentiti applausi, mentre molti dei spettatori della serata hanno voluto incontrare di persona l’artista per esprimere il proprio apprezzamento.

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