
Una mostra intitolata “Pacijenca” (Pazienza): già il nome rappresenta chiaramente l’anima dei lavori che sono stati presentati al Palazzo dello Zucchero di Fiume, sede del Museo civico del capoluogo quarnerino. Si tratta, per la precisione, di una mostra dedicata al merletto di Dobrota, una delle località delle Bocche di Cattaro. Questo tipo di pizzo ha origini medioevali ed è da secoli una caratteristica del territorio, tanto da essere proclamato bene immateriale protetto dallo Stato del Montenegro e sostenuto dal Ministero della Cultura e dei Media. I lavori più pregiati del merletto di Dobrota vengono custoditi presso la locale chiesa di Sant’Eustachio.
I campioni presentati a Fiume, una trentina in tutto, dimostrano la straordinaria capacità di lavorare il tessuto usando una tecnica unica al mondo. Si usa solo ago e filo sopra un panno di lino, rimuovendo la trama del tessuto. Il disegno finale è concepito nella mente di chi vi lavora. Questa tecnica viene tramandata da generazione a generazione da centinaia di anni. Il lavoro finale è di piccole dimensioni ma di un dettaglio affascinante, che ricorda un po’ la precisione microscopica delle componenti elettroniche presenti all’interno dei moderni smartphone o dei frattali grafici realizzati mediante algoritmi matematici ai computer.

Foto: GORAN ŽIKOVIĆ
Un’esperienza nuova
A introdurre l’inaugurazione della mostra sono stati la violinista Gabriela Brguljan e il Trio d’archi Veljak, che hanno suonato il “kolo” di San Trifone. Per l’occasione è stato anche presentato un video del regista Dušan Vuleković.
“Questi piccoli reperti catturano l’attenzione non per le loro dimensioni ma per la loro bellezza”, ha esordito il responsabile delle relazioni pubbliche del Museo civico, Velid Đekić, valutando la mostra come qualcosa d’inconsueto per Fiume. La ragione è, secondo lui, che la città del Quarnero non ha mai avuto una propria tradizione del merletto. Questo lavoro dal carattere artigianale e contemplativo non si rifà all’immagine industriale, rumorosa e voluminosa di un luogo come Fiume. Il pizzo può essere praticamente considerato l’opposto culturale di quello che Fiume è. Si tratta perciò, a detta di Đekić, di una mostra che può colmare delle lacune e dare un’esperienza nuova ai cittadini.

Foto: GORAN ŽIKOVIĆ
Un’arte molto impegnativa
Predrag Janković, dell’Istituto pubblico “Muzeji Kotor”, ha presentato l’immenso patrimonio artistico, storico e culturale del Comune di Cattaro, di cui Dobrota fa parte. “L’arte del merletto è giunta da Venezia tramite la Dalmazia nel XII secolo, non si sa esattamente come. Le nostre donne hanno valorizzato questo merletto veneziano, hanno aggiunto il proprio marchio, dato una sua unicità. È nato così un brand riconoscibile in tutto il mondo. Il merletto si lavorava la mattina presto, sui terrazzi e sui balconi d’estate. D’inverno si cercava un po’ di luce nei pressi della finestra. È un lavoro molto impegnativo e duraturo che affatica gli occhi. Con i merletti si decoravano poi le camicie, i fazzoletti, le tovaglie, dimostrando così anche l’amore per i propri cari”, ha raccontato Janković. “Pacijenca” è un termine locale, di chiara origine italiana, e nel lavoro del merletto “la pazienza è tutto”, ha detto Janković, ma con il termine si vuole indicare anche la pazienza nell’imparare o nell’aspettare i propri cari al ritorno dalla navigazione.
Željko Brguljan della Confraternita croata della Marina di Bocche di Cattaro 809, ha ricordato gli altri capolavori custoditi nella chiesa, sperando che essi potranno un giorno venir presentati al pubblico più ampio. Si è detto felice del fatto che negli ultimi anni la tradizione del merletto di Dobrota si sia ravvivata e sia ritornata ad interessare le persone.
La mostra è stata organizzata con il sostegno della Città di Fiume, del Museo civico locale, della Comunità croata degli emigranti – Sezione di Fiume, del “Muzeji Kotor” e della Confraternita croata della Marina di Bocche di Cattaro 809. L’esposizione si inserisce nell’ambito delle celebrazioni dedicate a San Trifone, festa del patrono dei bocchesi.
Alla fine della cerimonia il pubblico ha potuto vedere dal vivo come si realizza un merletto, suscitando l’interesse di gran parte del pubblico femminile presente. La mostra sarà aperta fino al 9 marzo prossimo.

Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Foto: GORAN ŽIKOVIĆ
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