Il piacere della lettura dei classici italiani

Settimana della lingua italiana nel mondo. Alla SMSI di Fiume lo scrittore Alessio Romano ha presentato agli studenti il romanzo «Lessico famigliare» di Natalia Ginzburg

0
Il piacere della lettura dei classici italiani
Davide Bradanini, Alessio Romani e Michele Scalembra. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Tra le tante iniziative promosse dal Consolato Generale d’Italia a Fiume e legate alla celebrazione della XXII edizione della Settimana della lingua italiana nel mondo, c’è pure il progetto “La storia italiana in tre romanzi”, realizzato in collaborazione con Scuola Holden di Torino e sostenuto dall’Unione Italiana e dalle Comunità degli Italiani di Fiume, Rovigno e Pola.

Il primo incontro dello scrittore Alessio Romano con gli studenti delle nostre scuole, dei tre previsti, è avvenuto ieri alla SMSI di Fiume ed è stato un’occasione di studio e scambio di opinioni riguardo alla letteratura, al ruolo dei classici, all’importanza della lettura e all’universalità delle opere letterarie proposte.

I giovani e l’evoluzione della lingua
A dare il benvenuto agli studenti delle seconde classi degli indirizzi generale e matematico è stato il preside, Michele Scalembra, il quale ha ringraziato in particolar modo il Consolato, per aver incluso la scuola nel progetto.
“Per noi è un grande privilegio poter partecipare a questi progetti e attività, che ci coinvolgeranno per i prossimi tre giorni”, ha affermato Scalembra.
Il Console Generale d’Italia a Fiume, Davide Bradanini, ha spiegato che gli eventi di quest’anno sono stati rivolti alle scuole di Fiume e dell’Istria, in quanto quest’edizione della Settimana della lingua italiana è dedicata ai giovani e all’italiano. Bradanini ha ribadito che la lingua italiana nelle nostre terre non è una lingua straniera, ma un idioma autoctono molto vivo e presente.
“In italiano si parla e si pensa – ha dichiarato – e la lingua subisce delle trasformazioni interessanti, proprio come avviene all’interno dei confini dell’Italia. Con iniziative come quelle che abbiamo promosso quest’anno, puntiamo a incoraggiare la lettura, soprattutto dei classici della letteratura italiana, perché ci rendiamo conto che le nuove generazioni hanno un modo diverso di leggere e studiare”, ha concluso.

Le parole che ci uniscono
Lo scrittore torinese, Alessio Romano, si è rivolto ai ragazzi per parlare del romanzo autobiografico “Lessico famigliare”, di Natalia Ginzburg, pubblicato da Einaudi nel 1963, anno in cui ha vinto il Premio Strega.
“Il lessico, lo sappiamo, è un insieme di parole, che possono avere valenze emotive e di memoria – ha spiegato Romano -. Il libro di Ginzburg ha una natura particolare perché è autobiografico, ma l’io dell’autrice è nascosto in quanto l’autrice vuole raccontare la sua famiglia. Per farlo fa ricorso al lessico, ovvero alle espressioni usate dai membri della sua famiglia e che diventano chiavi della memoria, un po’ come avviene con i sensi di Proust. La lingua è un organismo vivo e in continua evoluzione e sappiamo bene che piccoli gruppi di persone spesso sviluppano espressioni intime, con valenze particolari, che non vengono comprese da chi non ne fa parte. Nel caso di Natalia Ginzburg, nata Levi, la lingua diventa un modo di ricordare la quotidianità della sua famiglia. Sappiamo che il padre era un ebreo di Trieste e la madre era cattolica, ma la sua era una famiglia socialista e antifascista e l’autrice decide di parlarne ma in modo ciclico e non lineare o cronologico, proprio come avviene nel parlato tra amici e conoscenti”, ha spiegato Romano.
Giocando con un’espressione usata da Hannah Arendt nel descrivere i fautori dei crimini nazisti e di coloro che li hanno tollerati tacitamente, Romano dice che Ginzburg nel suo romanzo più famoso ha descritto la “banalità del bene”, ovvero ha descritto alcune figure della sua famiglia, ma anche altri personaggi conosciuti che erano amici di famiglia, come Cesare Pavese o Adriano Olivetti, come persone comuni, senza idealizzarli. In conclusione dell’incontro il relatore ha parlato dell’importanza del dialogo nella letteratura e dei motivi che ci portano a diventare lettori voraci. Il messaggio di fondo dell’incontro, come disse Umberto Eco, è che “chi non legge avrà vissuto una sola vita: la propria!”

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display