Il patrimonio del siluro conservato in Inghilterra

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Il patrimonio del siluro conservato in Inghilterra

FIUME | Miljenko Smokvina è noto come un appassionato della storia del siluro fiumano e grande sostenitore di un progetto di restauro e conservazione della rampa di lancio del siluro nel complesso dell’ex Silurificio. Purtroppo, la struttura versa da decenni in uno stato di totale degrado e a ogni bora o scirocco di maggiore intensità esiste il reale pericolo che l’intera costruzione crolli in mare. Smokvina, attivo nell’associazione Pro Torpedo, interessata allo studio e alla promozione della conservazione del patrimonio industriale di Fiume, auspica da anni, oltre all’assolutamente indispensabile restauro della rampa di lancio, la fondazione di un Museo tecnico nell’ex complesso dell’ex Silurificio, ma finora le autorità competenti hanno fatto poco o niente in questo senso. Ciò nonostante, Smokvina continua a promuovere instancabilmente e con un entusiasmo coinvolgente il progetto di conservazione della storia del siluro fiumano e della prima rampa di lancio costruita nel mondo, che è proprio quella di Fiume.

La sua passione gli è valsa l’anno scorso l’invito a tenere una conferenza sul tema “Robert Whitehead, ingegnere inglese – inventore del siluro di Fiume” nel St. Anne’s College a Oxford, su invito dell’associazione Almae Matris Alumni Croaticae e di Nenad Bićanić, lo spirito buono dell’amicizia croato-inglese, al quale Smokvina ha dedicato la sua conferenza, tenutasi nel Club dei Sušačani.

Siluri fiumani in tutto il mondo

“L’invito a Oxford è stato per me un’occasione ideale per visitare pure Londra e Greenwich, con l’intento di studiare il patrimonio del siluro fiumano, come pure la conservazione di antiche navi e la riqualificazione delle banchine portuali sul Tamigi – ha esordito Smokvina –. La produzione del siluro a Fiume cessò nel 1963, dopodiché la maggior parte dei siluri e delle apparecchiature legate alla sua produzione venne trasferita a Spalato, che vanta la collezione più vasta in Croazia. A Fiume, invece, è rimasto poco di questo patrimonio storico, mentre la mostra che gli è dedicata è allestita in uno dei magazzini ferroviari, a mio avviso uno spazio non adatto. Ritengo, infatti, che la mostra sarebbe dovuta essere allestita proprio nel complesso dell’ex Silurificio, ovvero nello spazio legato a quest’ordigno”, ha osservato.
“Tutti i Paesi marittimi del mondo possiedono esemplari del siluro fiumano – ha proseguito Smokvina – e molti li conservano nei loro musei. Pertanto, il siluro, il giroscopio e altre apparecchiature simili si possono trovare nei musei di Vienna, Venezia, Parigi, Lisbona, Budapest, Monaco di Baviera, Oslo, Londra, Stati Uniti, Danimarca, Svezia, Russia, Spagna, Turchia, Argentina, Polonia, Giappone e Australia. L’Inghilterra è stata una delle prime potenze marittime ad acquistare i siluri fiumani, mentre a Weymouth venne fondata una fabbrica di siluri nella quale la produzione si basava sui progetti fiumani. Gli archivi inglesi custodiscono una vasta documentazione sul siluro”.
Oltre alla documentazione sul siluro e al modo in cui quest’ordigno bellico viene presentato nelle istituzioni museali oltremanica, Smokvina ha illustrato pure lo spirito e la lungimiranza degli inglesi. Infatti, nello Science Museum è esposta la prima locomotiva e la prima macchina a vapore costruita da James Watt. Tra gli oggetti in mostra, pure la prima camera fotografica di Daguerre, il che è un fatto particolarmente importante, considerato che quest’anno si celebra il 180º anniversario dell’invenzione della fotografia.

Vasta documentazione negli archivi

“Tornando al siluro, la prima applicazione del giroscopio si ebbe a Fiume e sembra che i giroscopi presenti nelle bombe che distrussero gran parte di Londra nella Seconda guerra mondiale fossero stati prodotti a Fiume”, ha rilevato il relatore.
Durante il suo soggiorno a Londra, Smokvina ha visitato pure l’Imperial War Museum, l’Archivio Nazionale e i Kew Gardens, che custodiscono un’ampia documentazione sul siluro fiumano, il Museo marittimo di Greenwich, ma anche navi storiche come la Cutty Sark e le banchine di Canary Wharf, le quali sono state adattate per ospitare i marina, mentre i magazzini portuali sono stati in parte trasformati in condomini o adibiti ad altre funzioni.
Al termine della conferenza, Smokvina ha sottolineato ancora una volta l’importanza di conservare i siluri prodotti a Fiume, come pure la rampa di lancio: “Forse nell’ambito del progetto Fiume Capitale europea della cultura 2020 ci sarà più sensibilità per quest’importante parte del patrimonio industriale di Fiume”, ha auspicato.

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