Il Palazzo dell’ex Zuccherificio sta riprendendo quota

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Il Palazzo dell’ex Zuccherificio sta riprendendo quota

FIUME | Sono in pieno fermento gli interventi di rinnovo del Palazzo amministrativo dell’ex Zuccherificio. I lavori serviranno a riqualificare l’edificio in ente museale in modo tale da poter ospitare prossimamente il Museo Civico di Fiume, in tutto il suo splendore, grazie ai fondi di Fiume Capitale Europea della Cultura 2020. La pregiata architettura barocca risalente al XVIII secolo – unica nel suo genere sulla costa orientale dell’Adriatico – è un vero e proprio cantiere in fermento. Polveroso, caotico, ma soprattutto in sfida con il tempo, perché l’anno celebrativo è alle porte. Dopo diversi sopralluoghi negli spazi del suggestivo edificio nel rione di Braida per stare al passo con i lavori, siamo tornati a fargli visita insieme al direttore del Museo Civico, Ervin Dubrović, che ci ha fatto da Cicerone. Per il direttore del Civico, il Palazzo amministrativo dell’ex Zuccherificio, che in seguito fu anche Fabbrica Tabacchi e poi ancora Fabbrica macchinari “Rikard Benčić”, poi completamente dismessa, è un monumento storico-culturale di valore inestimabile, la cui ricca e particolare storia è una delle tante testimonianze del glorioso passato di Fiume. In altre parole, il Palazzo simboleggia per l’ente museale il legame con la ricca storia della città quarnerina.

Ricordiamo che l’appalto dei lavori di ristrutturazione e ricostruzione è stato affidato, previa pubblicazione di un bando di concorso, all’azienda slovena “VG5”, che ha già restaurato in passato la facciata dell’ex Scuola Manin, l’odierna SE Nikola Tesla. I lavori al Palazzo amministrativo rientrano in quello che è un progetto molto più ampio, che interessa l’intero ex complesso “Rikard Benčić” e che entro il 2020, grazie ad altri interventi di ristrutturazione, trasformerà quest’ultimo in un vero e proprio polo culturale di Fiume.

Un lavoro mirato

“Parallelamente ai lavori di ristrutturazione del Palazzo amministrativo, che in questa fase avanzata consistono nella ricostruzione delle strutture portanti dei piani, l’équipe del Museo sta lavorando all’installazione permanente, che interesserà la nuova sede – esordisce Ervin Dubrović –. Ciò comporta un’ampia preparazione non solo mirata a cosa esporre, ma anche una progettazione architettonica, comprensiva degli impianti elettrici e dell’illuminazione, che permetterà di presentare, secondo parametri museali, la collezione storico artistica che l’ente museale custodisce”.

Come si pianifica di presentare l’allestimento permanente?

“La nuova sede si estenderà su quattro piani, potrà contare su una superficie pari a oltre 4mila metri quadrati e sarà uno spazio dedicato alla cultura, con una mostra permanente delle opere provenienti dal fondo archivistico dell’ente, fin dalla sua fondazione. L’allestimento permanente interesserà il primo e il secondo piano, che sono quelli più rappresentativi dell’intero Palazzo, con una superficie complessiva di circa 2mila metri quadrati”.

La Fiume europea

“Il primo piano illustrerà una storia generale su Fiume – continua il direttore –, che si dipanerà su dieci punti didattico istruttivi, a partire dall’epoca romana fino al XVIII secolo. Poi si proseguirà con il XIX secolo per arrivare infine ai tempi della Croazia Indipendente. Al secondo piano sarà illustrata invece la storia della zona in cui si trova l’edificio. Il Palazzo era situato al centro del vasto complesso dello Zuccherificio, amministrato dalla ‘Privilegiata compagnia di Trieste e Fiume’, i cui proprietari erano originari di Anversa. Proprio grazie alla produzione di zucchero, che ebbe inizio a Fiume nel 1754, il capoluogo del Quarnero divenne conosciuto nel mondo del commercio e dell’industria. Sarà posto l’accento proprio sulla Fiume europea, porto e centro industriale dell’Impero austroungarico. Il terzo piano sarà riservato ai conservatori e agli uffici del personale, mentre gli altri spazi dello stabile saranno destinati al deposito artistico e ai vani di servizio e d’archiviazione”.

Nello specifico che cosa si pianifica di esporre?

“Pianifichiamo di esporre un centinaio di opere che non appartengono tutte alla sola sfera artistica culturale, ma ci saranno pure prodotti e utensili del vissuto quotidiano inerente al passato, come anche strumenti industriali e altri oggetti specifici che meglio trasmettono l’essenza storica della città quarnerina”

Un immancabile spazio per la CNI

Ci sarà uno spazio pure per la componente italiana?

“Sicuramente. Oltre alla collaborazione con la Comunità degli Italiani di Fiume, possiamo contare anche su quella con la Società di Studi Fiumani di Roma, che per Fiume CEC2020 ci concederà in prestito diverse opere della sua collezione. Avremo modo così di esporre svariati ritratti, tra cui quello di Antonio Grossich, ma anche opere artistiche di Giovanni Fumi, fotografie di Riccardo Zanella e tanti altri reperti. Ci sarà poi uno spazio dedicato ai sindaci di Fiume e ai diversi approcci politici che contraddistinsero la vita fiumana. Il tutto affrontato con un’ottica seria e obiettiva senza specifiche prese di posizioni né ideologie”.

I lavori al cantiere procedono a ritmo serrato. È soddisfatto dell’andamento?

“Sì. Occorre precisare però che ci sono ancora tantissimi dettagli da risolvere, per molti dei quali non è ancora chiaro con quali fondi. Procediamo a ritmo sostenuto verso il 2020 e pianifichiamo che l’edificio sia quanto prima completato, pronto ad accogliere la collezione. Comunque sia, la nuova sede dovrà essere inaugurata per l’anno della Capitale Europea della Cultura, anche perché ai sensi dei contratti, grazie ai quali abbiamo ottenuto i fondi europei, dobbiamo adempire all’obbligo preso”.

A quando l’inaugurazione?

“Abbiamo in piano d’inaugurare la nuova sede tra giugno e luglio del 2020. Il contratto con l’azienda VG5, stabilisce che tutti i lavori di ristrutturazione debbano essere completati entro la fine del 2019 e fin d’ora è definito che in contemporanea con la parte finale dei lavori inizi anche il trasferimento dell’ente museale dalla vecchia alla nuova sede”.

A quale funzione sarà addebita la vecchia sede nel parco del Palazzo del Governo?

“Rimarrà in funzione museale. La concezione del Museo Civico è quella di operare in diversi luoghi della città”.

Il Museo del «Galeb»

“La parte centrale, che sarà quella più grande e attrattiva, è rappresentata dal Palazzo amministrativo dell’ex Zuccherificio. Poi sotto l’ingerenza del Civico ci sarà anche il Museo del ‘Galeb’, il panfilo presidenziale con tutta la particolare e affascinante storia della nave, che sarà ormeggiata sul Molo Longo, subito dopo le vecchie gru portuali. Inoltre, l’attuale sede del Civico, l’edificio sito nel parco del Palazzo del Governo, sarà interamente destinata ad accogliere l’esposizione di Gustav Klimt e della sua ‘Compagnia degli artisti’ quale programma del Museo Civico nell’ambito di Fiume Capitale Europea della Cultura 2020. Per l’occasione la sede, progettata dall’architetto Neven Šegvić nel 1976, sarà interessata da interventi di natura tecnica, climatici e illuminativi, per assicurare la corretta esposizione delle pregiate e inestimabili opere. Occorre poi ricordare anche gli spazi dell’ex magazzino ferroviario in zona Žabica, dove il Museo Civico allestisce la mostra permanente dedicata al siluro fiumano. E per la quale contiamo che rimanga permanente allestita in quegli spazi”.

Che cosa presenterà l’esposizione dedicata al celebre artista austriaco?

“La mostra presenterà una serie di opere di uno dei più significativi artisti dell’Art Nouveau viennese e sarà composta da diverse parti. Da quella iniziale, ovvero la fase giovanili degli anni 1880, quando assieme al fratello Ernst e a Joseph Maria Olbrich e a Josef Hoffmann, Gustav Klimt fondò la ‘Wiener Secession’ (Art Nouveau viennese). Seguirà la parte dedicata ai medaglioni creati dai fratelli Klimt e da Franz Matsch, che abbelliscono la volta teatrale dell’’Ivan de Zajc’ e che la scorsa estate sono stati tolti per essere sottoposti a restauro. Una volta restaurate, le opere assieme alla mostra saranno presentate al pubblico nell’ambito di Fiume CEC2020. Saranno inoltre esposti i dipinti restaurati, corredati da tutta una serie di schizzi, disegni, bozzetti che Klimt, suo fratello Ernst e Matsch realizzarono come lavori preparatori per i dipinti realizzati. I detti disegni arriveranno direttamente da Vienna, ossia dalla Pinacoteca ‘Albertina’ e da quella del ‘Belvedere’. Seguirà poi la fase dedicata all’opera matura dell’artista con dipinti femminili e disegni erotici, e infine i lavori dell’ultima fase”.

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