Il mare supera i confini e assicura la libertà

Presentato a Palazzo Modello di Fiume il volume di Paolo Tomassi che esprime un percorso di «terapia familiare»

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Il mare supera i confini e assicura la libertà
Martina Vocci e Paolo Tomassi. Foto: RONI BRMALJ

Chi si trova alla ricerca di un senso di completezza, di una realizzazione personale, potrebbe scegliere di rivolgersi alla propria intimità nascosta per cercare di dar ascolto alla sua voce interiore. Oppure potrebbe farsi trasportare nei luoghi del proprio passato, rimanendo ricettivo agli stimoli di ricordi che affiorano improvvisamente e incontrollabilmente. I due percorsi, però, potrebbero anche coincidere e completarsi a vicenda, come dimostrato da Paolo Tomassi, autore del libro “Il mare dagli occhi”, presentato nel Salone delle Feste di Palazzo Modello, negli spazi della Comunità degli Italiani di Fiume. Il volume, pubblicato l’anno scorso dalla casa editrice viterbese Scatole Parlanti (nella collana Voci), narra la storia di Marina, una giovane artista alla ricerca della propria identità. Oltre allo scrittore, a parlare del libro è stata la giornalista triestina Martina Vocci, mentre la serata è stata introdotta da Melita Sciucca, presidente del sodalizio fiumano.
“È un ritorno in senso emozionale”, ha esordito Tomassi in apertura dell’incontro, spiegando l’importanza della presentazione fiumana del libro. “Mi sono sempre sentito a casa in Istria e a Fiume e ho ricominciato a scrivere da quando vivo nel Nord-est. Ora scrivo e mostro, perché so di essere tra la mia gente. È quello che mi succede qui. Arrivare a Fiume, per me è un po’ come la prima comunione”. Il libro “Il mare dagli occhi” esprime, in senso metaforico, un percorso di “terapia familiare”, come formulato dallo stesso autore. Attraverso la storia di Marina, nel volume di Tomassi affiorano anche argomenti quali il passaggio generazionale, il rompere il silenzio, il conservare e riunire i brandelli della memoria collettiva. Oltre all’eroina principale, la storia include una moltitudine di personaggi, molti dei quali femminili. “Le donne, nel raccogliere, nel rammendare gli strappi, hanno una dote particolare”, ha osservato Vocci durante la presentazione, mentre Tomassi ha spiegato che “le donne sono le narratrici storiche. L’uomo fa – ha puntualizzato –, invece la donna conserva”. Un altro personaggio chiave del libro è quello della signora Liliana, che nel percorso di Marina assume un ruolo di guida, sostenendo la ragazza nel viaggio che alla fine la porta in Istria, nella terra d’origine della nonna.
Il fil rouge del racconto – a cui, stando a quanto spiegato dalla giornalista triestina, fanno da sfondo le “storie delle nostre terre” – è, come accennato dal titolo, la vastità del mare. “Il mare – ha affermato Tomassi – unisce tutto, non ha confini, non ha fili spinati. Il mare mi dà l’identità, la libertà e, come le lacrime, è salato. Per essere felici, bisogna conoscerne il sapore”. In questo senso, il mare nel libro assume la funzione di legame tra il percorso concreto, letterale della protagonista e quello metaforico, inafferrabile, ma decisamente più profondo e sentito. “Credo che il mare, in qualche modo, sia presente nel senso del ‘riconoscere’ e del ‘riconoscersi’”, ha concluso Vocci, invitando i lettori a farsi trasportare dal romanzo di Tomassi. Il libro “Il mare dagli occhi” può essere acquistato online per il tramite del sito web dell’editore Scatole Parlanti (www.scatoleparlanti.it).

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