
Nel foyer del Teatro cittadino di Buie, gestito dalla locale Università Popolare Aperta, un’installazione sospesa trasforma lo spazio in un fondale marino immaginario, popolato da creature eteree. La mostra personale di Nina Martić, intitolata “Vagilni bentos – forme sospese del mondo subacqueo”, invita i visitatori a immergersi in un universo fluttuante, in cui arte, natura e luce dialogano in una coreografia delicata e in continuo mutamento.

La vita degli organismi bentonici
L’artista, che sfida i confini tra le discipline, tra il visibile e l’invisibile, tra l’arte e la vita, trae ispirazione dal mondo degli organismi bentonici, quelle forme di vita che abitano i fondali marini e d’acqua dolce, spesso poco visibili eppure essenziali per l’ecosistema acquatico. La sua ricerca si traduce in sculture leggere, realizzate con fili intrecciati che sembrano galleggiare nell’aria. Non si tratta di semplici oggetti esposti, ma di un’installazione che si adatta e muta a seconda dello spazio che la ospita. Così, nel foyer del Teatro, le opere si integrano con l’architettura circostante, sfruttando il gioco di luci e ombre per creare un’atmosfera immersiva e misteriosa.
Luci e ombre
Osservando da vicino, si percepisce la minuzia del lavoro artigianale, la pazienza con cui ogni filo è stato intrecciato per dare vita a forme che richiamano alghe, anemoni, meduse e altre creature marine. Le strutture, pur nella loro leggerezza, suggeriscono un movimento costante, come se seguissero il ritmo di una corrente invisibile. Questo senso di sospensione è accentuato dalle ombre che si proiettano sulle pareti, creando un effetto di tridimensionalità in continua trasformazione.
Uno degli aspetti più affascinanti della mostra è la sua capacità di mutare a seconda del punto di osservazione e della luce presente nel momento della visita. Il foyer del Teatro, con le sue pareti chiare e i giochi di illuminazione naturale e artificiale, diventa una sorta di acquario senza vetri, in cui il visitatore si trova immerso, avvolto dalle forme sospese. Ogni passo cambia la percezione dell’opera: le sagome leggere sembrano dissolversi, ricomporsi, espandersi, quasi fossero esseri viventi in movimento.

Il mistero degli ecosistemi marini
Non esistono punti di vista fissi, né una sola modalità di fruizione: ogni visitatore può costruire il proprio percorso, esplorando lo spazio e lasciandosi sorprendere da prospettive sempre nuove. È un invito alla contemplazione lenta, all’osservazione attenta di dettagli che, a un primo sguardo, possono sfuggire. La mostra, infatti, non si impone con immagini forti o colori accesi, ma cattura attraverso la delicatezza, evocando la bellezza di mondi nascosti.
L’opera di Nina Martić si colloca in un filone artistico che unisce arte tessile e scultura, ma con un forte richiamo alla natura. Il suo lavoro non si limita a riprodurre le forme della vita subacquea, ma ne cattura l’essenza, suggerendo il mistero e la complessità degli ecosistemi marini.
La scelta del materiale, fili intrecciati, spesso trasparenti o di tonalità neutre, richiama la tessitura delle reti da pesca, ma in una chiave poetica e onirica, che ribalta la loro funzione intrappolante trasformandole in elementi di libertà e leggerezza. È come se l’artista volesse restituire agli esseri marini uno spazio in cui muoversi senza costrizioni, lasciandoli fluttuare in una dimensione sospesa tra il reale e l’immaginario.
Seguace della scena artistica nazionale
Oggi il percorso dell’artista l’ha portata in Istria, a Buie, precisamente nel borgo di Grisignana, luogo che fin dall’infanzia ha rappresentato per lei una fonte inesauribile di ispirazione. Ma la sua storia artistica ha radici ben piantate a Zagabria, dove si è formata e ha lasciato un segno importante nel panorama del design tessile e della scultura contemporanea. Nata nel 1989 nella capitale, ha frequentato il Ginnasio classico prima di laurearsi in Design tessile e di moda presso la Facoltà di tecnologia tessile. Questa formazione le ha fornito una solida base tecnica, ma il suo linguaggio artistico ha presto oltrepassato i confini della moda per esplorare il rapporto tra tessuto, spazio e movimento. Dal 2014 ha partecipato a numerose mostre collettive, affermandosi gradualmente come una delle voci più interessanti della nuova scena artistica nazionale. Le sue mostre personali hanno trovato spazio in luoghi prestigiosi e uno dei riconoscimenti più significativi è arrivato nel 2022 con la sua mostra “Razmišljanja u tici” (Riflessioni nel filo) presso la Galleria TTF, per la quale ha ricevuto il Premio speciale per la miglior mostra personale dell’anno. Un riconoscimento che conferma la profondità della sua ricerca artistica e l’originalità del suo approccio al mezzo tessile. Oltre alla produzione artistica, Nina Martić è attivamente coinvolta in progetti che uniscono arte, educazione e inclusione sociale. Oggi fa parte di “Artex Collective”, un gruppo di giovani artisti e designer tessili che lavorano insieme per innovare il linguaggio del tessuto e dell’arte contemporanea.

Un ritorno alle radici
La sua opera è quindi difficile da classificare in un’unica categoria. È scultura, è installazione, è tessuto che diventa struttura. La sua ricerca è un continuo dialogo tra solidità e leggerezza, tra forme che sembrano galleggiare e lo spazio che le accoglie. Il suo recente trasferimento nel Buiese è un ritorno alle radici più profonde della sua ispirazione. Grisignana, con le sue botteghe artistiche e la sua atmosfera sospesa tra passato e futuro, è stata per anni il luogo delle sue estati, delle sue prime esperienze creative. Ora, il paesaggio istriano entra a far parte del suo linguaggio visivo: le sue opere sembrano danzare come alghe in una corrente, respirare come il vento tra gli ulivi, creare ombre che si muovono come onde sulla costa.
La mostra resterà aperta al pubblico fino al 4 aprile: il lunedì e il mercoledì dalle 12 alle 19, mentre il martedì, il giovedì e il venerdì dalle 8 alle 14. L’ingresso è libero e la mostra offre un’occasione unica per scoprire il lavoro di un’artista che trasforma materiali semplici in visioni poetiche, trasportando il visitatore in un universo sospeso tra arte e natura.
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