Il dialetto fiumano argomento di una tesi di dottorato

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Il dialetto fiumano argomento di una tesi di dottorato
Foto Krsto Babić

La presentazione di una tesi di dottorato e la sua discussione rappresentano il passo finale della carriera di tutti i dottorandi. Ciò prevede che ogni candidato fornisca una presentazione del proprio lavoro di ricerca e dei principali contributi al campo, seguita da una discussione con la commissione esaminatrice.
È stata intitolata “Prospettive ecolinguistiche e sociolinguistiche del dialetto fiumano” la tesi di dottorato discussa nei giorni scorsi da Kristina Blagoni – redattrice del nostro quotidiano – presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Zara.
L’obiettivo della ricerca è stato uno studio esaustivo e approfondito delle prospettive ecolinguistiche e sociolinguistiche del dialetto fiumano sul territorio della città di Fiume come fenomeno derivante dai contatti interpersonali all’interno della CNI, al fine di descrivere il comportamento linguistico e comunicativo di diverse generazioni della popolazione fiumana nei confronti dei parlanti, delle lingue dell’ambiente sociale e nei confronti del pluringuismo e della sua fenomenologia. Le questioni chiave della ricerca sono il fiumano come lingua minoritaria, la sua posizione e il suo status all’interno della comunità linguistica croata quale maggioranza, gli atteggiamenti che prevalgono nei confronti della lingua e della pratica linguistica applicati dai membri della comunità minoritaria, le conseguenze dei contatti secolari tra comunità linguistica croata e fiumana, i principi e i meccanismi usati dai membri della comunità (giovani – anziani, donne – uomini; sono stati intervistati ben 270 parlanti e conoscitori del dialetto fiumano) quando usano il loro repertorio linguistico per analizzare le diverse identità e il ruolo della lingua minoritaria nella creazione della loro identità (di minoranza).
Nel lavoro di ricerca presentato, che si propone come uno studio approfondito dell’idioma italiano di Fiume, è stata analizzata una forma dell’aspetto della lingua italiana, cioè le prospettive ecolinguistiche e sociolinguistiche del dialetto fiumano. Va ribadito che il dialetto fiumano è sopravvissuto fino ad oggi sotto forma di codice comunicativo tra i parlanti fiumani che si identificano come italiani. L’ecologia della diversità linguistica di Fiume prende in considerazione le persone, le lingue e la società. Per le necessità e situazioni sociali i fiumani fanno uso quotidiano di diverse lingue. La ricerca ha voluto spiegare il funzionamento della quotidianità linguistica a Fiume sia in ambito minoritario che in quello della maggioranza.
Se si pensa all’ambiente sociolinguistico in cui il dialetto fiumano viene acquisito, la ricerca ha messo in luce il fatto che il dialetto fiumano non è soltanto l’idioma che si acquisisce in famiglia durante la socializzazione primaria ma anche la questione che questo viene appreso da amici e da colleghi di lavoro. Sebbene questa percentuale sia molto bassa, bisogna tuttavia rilevarla forse non come segno di vitalità ma almeno come segno di un suo possibile valore sociale e sociolinguistico. In ambito familiare il dialetto fiumano è veicolato in una situazione di continuità sociolinguistica quando ha come fonti di acquisizione entrambi i genitori o entrambi i genitori e i nonni oppure è veicolato in una situazione di discontinuità sociolinguistica quando ha come fonti di acquisizione un solo genitore e i nonni oppure i nonni o solo il nonno o solo la nonna. Anche per quanto riguarda le sue fonti sociolinguistiche il dialetto fiumano si conferma come parte di un ambiente ecolinguistico plurilingue nella socializzazione primaria. I risultati della ricerca illustrano il valore della lingua per ciascun individuo, il suo rapporto con la lingua, il senso di identità e appartenenza come pure i rapporti interpersonali immersi in un’ecologia del linguaggio concreta.
La commissione d’esame è stata composta da tre esperti del campo tra cui le proff.sse Nada Poropat Jeletić (Università “Juraj Dobrila” di Pola), Ivana Škevin Rajko (Università degli Studi di Zara) e Corinna Gerbaz-Giuliano (Università degli Studi di Fiume). La discussione si è tenuta in lingua italiana.
Secondo le disposizioni della Legge sull’attività scientifica e l’istruzione, la tesi verrà depositata in modo permanente nel fondo pubblico online delle tesi di dottorato della Biblioteca nazionale e universitaria di Zagabria.

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