Il design contro le disuguaglianze nella società

Durante la conferenza tenuta a Lubiana, Marco Sammicheli si è soffermato sul concetto dell'arte quale strumento al servizio del popolo. La Giornata del Design italiano nel mondo vuole essere un momento di riflessione in vista della Triennale di Milano

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Il design contro le disuguaglianze nella società
Sammicheli racconta la Triennale di Milano

“Inequalities”, è questo il tema della 24esima Esposizione internazionale della Triennale di Milano. Andiamo a scoprire la mostra prima della sua prossima apertura, prevista per maggio di quest’anno, grazie al racconto di Marco Sammicheli, curatore di moda e artigianato della Triennale di Milano, nonché direttore del Museo del Design italiano, che ha partecipato l’altra sera ad un incontro organizzato nella Galleria ISIS della capitale slovena dall’Istituto Italiano di Cultura (IIC) di Lubiana nell’ambito della Giornata del design italiano nel mondo. All’appuntamento hanno partecipato anche l’Ambasciatore italiano a Lubiana, Giuseppe Cavagna e la direttrice dell’IIC, Verena Vittur.

Verena Vittur, Marco Sammicheli e Giuseppe Cavagna

Il cambiamento climatico
“Dopo due Esposizioni internazionali dedicate a riflettere sul nostro rapporto con la sfera dei fenomeni naturali e a quanto oggi essa ci appaia assai più ignota di quanto le scienze ci hanno promesso, invitiamo il mondo della cultura, delle scienze e delle arti a ragionare sulla grande questione delle disuguaglianze”, ha spiegato Sammicheli.
I precedenti di cui ha parlato il direttore sono la “Broken nature” e l’“Unknown unknowns”, organizzate rispettivamente sei e tre anni fa, che avevano un punto di vista molto particolare sull’arte. “Questa volta abbiamo deciso di rimettere il focus principale sulle persone e su come il design influisce su di loro, ma anche sulla società in generale. Ad esempio il 19 febbraio abbiamo organizzato un incontro per parlare delle Transizioni: tra cambiamento climatico, paradosso green e disuguaglianze. Esso fa parte del programma di avvicinamento all’Esposizione internazionale, e consiste nella possibilità di ascoltare il pensiero di alcuni studiosi internazionali che affrontano il tema di quali siano i problemi, gli ostacoli e i paradossi legati al cambiamento climatico e propongono interventi per un futuro più verde e più equo”, ha affermato Sammicheli.

Il relatore Marco Sammicheli

Ridurre l’uso delle fonti fossili
L’incontro si è focalizzato inoltre su alcuni paradossi strutturali legati alle disuguaglianze globali come la “maledizione delle risorse”, in cui Paesi ricchi di risorse rimangono stagnanti economicamente e socialmente, e il cosiddetto “green paradox”, che riguarda le politiche per ridurre l’uso delle fonti fossili, che possono causare, nel breve periodo, maggiori emissioni. A questo punto sarebbe facile chiedersi, ma tutto questo cosa ha a che fare con il design? Ebbene Sammicheli è fermamente convinto che questo possa influenzare la società a tutti i livelli, sia in termini di uso degli oggetti più comuni – basti pensare agli occhiali che da un tabù sono passati ad essere un oggetto che ci rende cool – sia in termini di progettazione degli edifici, ma anche di intere città.

Un design futuristico di Mollino

Una vita migliore
“Uno dei temi che saranno trattati dall’ormai imminente Esposizione sarà quello delle Città. Ci sono posti al mondo dove con un’immagine dall’altro si nota subito una grande differenza fra un’area della città e l’altra. Queste differenze a prima vista soltanto estetiche racchiudono molti dati e molte differenze o disuguaglianze, sia sociali che economiche. Basti pensare ai casi dove all’interno della stessa città, magari a pochi metri di distanza, ci sono zone con villette e delle favelas. Questi spazi fanno parte dello stesso posto, ma sono di fatto completamente divisi. Noi vogliamo parlare di come il design degli spazi urbani possa aiutare a ridurre queste disuguaglianze, e attraverso questa sezione della mostra cerchiamo di proporre delle soluzioni”, ha affermato il direttore.
Un’altra sezione sarà poi dedicata ai batteri. “Quasi tutto il design sugli abiti o sulle abitazioni è volto in un certo senso a dividerci dall’esterno, a formare una barriera, che sia essa per proteggerci o per altri motivi. Dentro di noi vivono però milioni di batteri, molti dei quali sono assolutamente indispensabili per la vita. Isolarci da loro non solo sarebbe impossibile, ma sarebbe proprio dannoso. E quindi in questa sezione abbiamo deciso di affrontare il tema di come il design possa aiutarci ad essere più in sintonia con noi stessi, aiutarci a vivere meglio”, ha spiegato Sammicheli.

Un percorso di valutazione
Il relatore ha raccontato di credere molto fortemente nel concetto dell’arte come uno strumento al servizio della società, che deve cercare di migliorarla, non necessariamente a livello materiale, ma anche solo in quello percettivo. “Un oggetto ha sì una sua funzione, ma se è bello ti fa piacere vederlo anche se non lo sui. Pensate a cosa accadrebbe se Giorgia Meloni e Emmanuel Macron prima di un loro discorso recitassero una poesia. Dal lato pratico non cambierebbe nulla di quello che stanno per dire, ma sono sicuro che l’atmosfera sarebbe di colpo completamente diversa”, ha detto Sammicheli.
Ecco, la Triennale di Milano non si pone l’obiettivo di far sì che i capi di stato si mettano a recitare delle poesie, ma abbraccia pienamente il fatto di essere un museo pubblico, percepisce come sua missione quella di migliorare la società, sia fornendo uno spazio pubblico aperto a tutti e gratuito, come alcune sezioni del museo, sia facendo sì che la gente che lo visita inizi un percorso di riflessione. L’Esposizione internazionale è innanzitutto un punto di incontro di tantissime idee diverse, spesso anche contrastanti, che vogliono fornire spunti di riflessione, angoli di lettura. Sammicheli ha raccontato di come in una stanza abbiano messo degli specchi sotto ai mobili, per permettere al pubblico di capire anche cosa c’era sotto, fornendo così un’angolazione completamente diversa. Certo, in quel caso si trattava di opere di Carlo Mollino (di cui sono state esposte alcune sedie ma è un trucco che si può fare anche con tanti altri oggetti.

Le famose sedie di Mollino
Alcune delle opere di Carlo Mollino esposte all’ISIS di Lubiana

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