Il corpo come poligono per la sperimentazione

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Il corpo come poligono per la sperimentazione

FIUME | Il corpo come poligono per la sperimentazione con le nuove tecnologie. Si basa su questa premessa la mostra “Edizione 01” (01 Izdanje) di Antonio Kutleša, studente di arti grafiche all’Accademia di Belle arti di Zagabria, allestita nella Galleria Kortil e curata da Jurica Mlinarec. Tra suggestive luci e ombre che si alternano sugli oggetti esposti, ci sembra di essere piombati improvvisamente nel laboratorio di un dottor Frankenstein del XXI secolo. L’artista, infatti, manifesta il suo interesse per il corpo unito alla tecnologia, ma gioca pure con forme che richiamano parti dello scheletro umano, ovvero che gli assomigliano sommariamente, per assemblare degli inquietanti scheletri mutanti.

Traguardi di una visione utopica

Come spiega il curatore Jurica Mlinarec, tramite la sua opera, Kutleša esplora i traguardi di una visione utopica del miglioramento tecnologico del corpo umano, al fine di permettergli di rispondere alle sfide della realtà e della sfera virtuale.
“Egli crea una sorta di ossimoro visivo per accentuare le posizioni antitetiche dell’organico e meccanico, nel quale alle forme umanoidi nate dal collage di diverse forme animali vengono aggiunti i mezzi di sorveglianza (videocamere) che nel corpo umano modulare assumono il ruolo di occhi”, spiega il curatore. I segmenti di scheletri-mutanti, oltre a essere stati riprodotti come grafiche in diversi formati e in alcuni punti sovrapposte, sono stati realizzati anche mediante la stampa tridimensionale e tinti di rosa e bianco, richiamando vagamente la forma di un cuore umano

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La scrivania di… Frankenstein

Camminando tra gli elementi di uno scheletro mutante, l’osservatore giunge alla scrivania del nostro immaginario Frankenstein, dove scopre i risultati delle sue ricerche rivoluzionarie e dei suoi tentativi di dare vita a un essere umano “migliorato” con la tecnologia. Accanto alla scrivania un grembiule bianco con il logo di un fittizio istituto di scienza e tecnologia rafforza l’unione tra tecnologia e corpo umano.
Antonio Kutleša è nato nel 1993 a Zagabria. Al termine della Scuola di Arti applicate nel 2012, dove si è specializzato in arti grafiche, è stato ammesso al corso di Cultura visiva all’Accademia di Belle arti di Zagabria. Si è diplomato nel 2018 come uno dei migliori laureandi. Ha esposto alla settima edizione della Triennale croata di grafica.
Jurica Mlinarec è nato a Zagabria nel 1991. È studente di storia dell’arte e anglistica alla Facoltà di Filosofia di Zagabria, mentre attualmente è incluso nel lavoro della Galleria SC di Zagabria in veste di traduttore. Ha collaborato a diversi Festival e progetti artistici internazionali.
La mostra si può visitare fino al 26 aprile.

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